Cronache da Babele

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Cronache da Babele

Fatti e misfatti dell’odierna società

Fulvio Di Lieto

 

“Il cronista”

 

 

Copertina il cronista

 

Dalla Introduzione:

 

Per quasi due decenni, dal 2002 al 2020, “Il cronista” ha registrato sul mensile L’Archetipo, con i suoi versi a volte caustici, altre volte dolenti, altre ancora taglienti, quello che devastava, e ancora devasta, l’ambiente esteriore e interiore del nostro mondo.

 

Ne resta traccia decisa nelle pagine dell’Archetipo sempre presenti in internet. Abbiamo pensato però che forse una testimonianza tuttora tanto attuale andrebbe tenuta in evidenza, in una raccolta che ne renda tutto il carattere drammatico e in parte anche salvifico.

 

Se ne può trarre spunto quotidiano per le incongruenze da affrontare, le trappole da evitare o i misteri da chiarire, divenendo vigili per non cedere agli schemi nei quali sempre piú vorrebbero chiuderci, in un lockdown mentale dal quale solo il lavoro interiore, e a suo modo l’arte, in particolare quella poetica, può liberarci.

 

Nella lunga poesia “Il Bel Paese” l’autore scrive all’inizio:

 

 

Lo ricordate “vivi e lascia vivere”?
Era il motto del popolo italiano
impresso sul blasone che mostrava
un tipo ridanciano, pacioccone,
nutrito a maccheroni e fantasia.
Patria di santi, musici e poeti,
navigava alla buona, trasmigrava,
pur restando in sostanza casa e chiesa.
Aveva porte senza serrature,
a chi bussava dava il benvenuto.
Era galante con le donne, ai vecchi
cedeva il posto, ne ascoltava i saggi
consigli, rispettava la parola,
e una stretta di mano era il notaio.
Poi qualcosa è cambiato. Come e quando
nessuno lo rammenta. A un certo punto
un male oscuro ci ha colpito al cuore…

 

Seguono esempi cupi e delittuosi tratti dalla cronaca attuale. Ma il poeta non può accettare che le cose restino per sempre cosí, e prefigura il recupero dei valori che sembrano dimenticati, ma che considera nascosti ma sempre vivi nel cuore degli abitanti del nostro Bel Paese. E allora cosí conclude:

 

Italia solatía, dolce paese,
dove regnava il culto della festa,
dove ognuno copriva le sue spese,
uscirai da quest’epoca funesta,
avrai di nuovo i tuoi Calendimaggio
e non saremo piú mucchio selvaggio!

 

E noi speriamo che il poeta abbia la meglio sul cronista, che abbia visto lontano e che il risveglio auspicato si verifichi per questa nazione, privilegiata per la bellezza dei suoi luoghi e per la ricchezza d’ingegno, arte e sentimento del popolo italiano.

 



Fulvio Di Lieto

 

Cronache da Babele

 

Fatti e misfatti dell’odierna società

 

Edizioni L’Archetipo – Pagine 480   € 16,00

 

Il libro può essere richiesto all’indirizzo della Redazione:

 

marinasagramora@gmail.com

 

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