Sui Monti Sibillini, l’ampia catena montuosa fra l’Umbria e le Marche, alta piú di 2.000 metri, è localizzato l’Antro dell’Oracolo della Sibilla. Studiosi affermano essere stata questa grotta un Mitreo del Culto solare di Cypria Cybele, la Venere romana. Vi furono rinvenuti sedili ricavati nella roccia e disposti in quadrato. La Sibilla che vi dimorava era indovina, profetessa, guaritrice, intermediaria tra l’umano e il Divino. Aveva l’appellativo di Sibilla Appenninica.
Viene pure affermato che anche la Sibilla Cumana vi si trasferí, in seguito all’Editto di Teodosio con il conseguente divieto dei Culti Pagani.
Nelle Comunità di quei luoghi la Sibilla sovrintendeva anche alle tecniche agricole, all’allevamento e all’artigianato: le popolazioni locali si fidavano della sua saggezza ed esperienza e a lei chiedevano consiglio.
Nel 1410 Andrea da Barberino pubblicò il Guerin Meschino, che narra la storia di un cavaliere attratto nell’Antro della Sibilla, allora la Maga Alcina, e ne uscirà dopo tanto tempo superando le prove che gli si faranno incontro. Chiaramente un racconto iniziatico.
Lo stesso Cardinal Farnese, infine, verso la fine del XV secolo, passando da Visso chiese un colloquio con la Sibilla Angeruta, come racconta nelle sue Cronache Cipriano Piccolpasso. Da questa ebbe la profezia del suo futuro pontificato e della data della sua morte, cose che si avverarono. Il Cardinale, divenuto poi Papa Paolo III, con il Concilio di Trento diede il colpo di grazia a quelle Autonomie ancora vive nelle Comunanze di contadini e pastori.
Sui Monti Sibillini si recò anche Leopardi, che ne Le ricordanze scrisse:
«E che pensieri immensi,
che dolci sogni mi ispirò la vista
di quel lontano mar, quei monti azzurri,
che di qua scopro, e che varcare un giorno
io mi pensava, arcani mondi, arcana
felicità fingendo al viver mio!»
Se in una bella giornata vi aggirerete di primo mattino nelle cime di quei monti, vi troverete a ripercorrere la storia di quei magici luoghi e chissà, magari ad incontrare segretamente l’attuale Sibilla!
Davirita