Una scelta cosciente

Etica

Una scelta cosciente

 

La Tripartizione non vuole essere un meccanico sistema sociale, ma è un modo d’impostare la vita delle comunità di uomini, affinché sia facilitata la loro evoluzione spirituale.

 

Quindi non ha senso chiedersi – tentazione nella quale cadiamo un po’ tutti – se una volta applicata si vivrebbe “meglio”, oppure se potremmo essere piú ricchi.

 

Spesso ho sentito attribuire alla Tripartizione la soluzione alle proprie debolezze: chi diceva, perché faceva il commerciante, che le tasse dovevano essere abolite e restare un semplice contributo volontario e non obbligatorio; il disoccupato sognare uno stipendio di reddito. Tutto vero e tutto sbagliato.

 

La Tripartizione, e quelle che saranno le sue leggi, saranno la conseguenza del livello spirituale e delle esigenze, e non la causa. Sembra un cane che si morde la coda, un paradosso, eppure è vero che bisogna essere evoluti spiritualmente per poter accedere a qualcosa che favorisce l’evoluzione.

 

In realtà alcuni cardini già ci sono: ma non compresi coscientemente, e per questo si stanno rivoltando contro.

 

Abbiamo bisogno di comprendere come le idee e gli ideali siano potenti ed influenti nella realtà attraverso il volere e l’azione dell’uomo. Chi nega il valore ideale sulla realtà, commette un enorme errore d’ingenuità, perché crede che il pensiero agisca da “solo”, al pari del vento o della pioggia. Effettivamente, se fosse cosí, non avrebbe, paradossalmente, torto; ma è molto ingenuo crederlo.

 

Buono e cattivo

 

Il pensiero è il motore della volontà umana. Quindi gli individui tendono a realizzare sul piano umano quello che pensano sia “giusto” fare. La questione casomai riguarda cosa sia considerato “giusto”. E questo richiama ad una sorta di livello superiore, per cosí dire, che è alla base del mondo ideale degli uomini. Una “predisposizione d’ani­mo” che tende a guidare i pensieri e quindi le azioni di chi ne è pervaso. Quello che si chiama “Animo buono” oppure all’inverso “Animo cattivo”. Se la predisposizione è aggressiva, tenderò ad elaborare la realtà che percepisco con aggressività e quindi ad agire di conseguenza. Che è un po’ quello che sta accadendo.

 

Sappiamo benissimo che alla nostra guida ci sono entità spirituali molto varie. Sta a noi sceglierle, e possiamo farlo solo sulla terra, dopo non sarà piú possibile.

 

Entità che risvegliano istinti ed egoismi alle quali ci apriamo diventando di fatto “cattivi”.

 

Oppure entità che stimolano la nascita, nel nostro Io, dei grandi Archetipi Umani, che discendono direttamente dalle Entità sublimi che sovrintendono all’evoluzione dell’Universo.

 

Parlo della Libertà, della Fraternità.

 

In realtà sono concetti che già esistono nella nostra cultura, nel nostro mondo, ma molto spesso invertiti nella malevolenza.

 

Se guardiamo la storia della filosofia. è dai tempi di Socrate e Platone che si cerca una società indirizzata al bene; custodita dagli Iniziati; governata con giustizia. Ma da quei tempi non ci siamo ancora riusciti. Perché non ci siamo posti come base primaria la questione dell’evoluzione spirituale degli individui.

 

Oggi che viviamo in un mondo che si definisce democratico e libero, dove tutti, a parole, sono uguali; non ci rendiamo conto del tranello in cui siamo caduti: l’uso dei tre ideali in modo assolutamente distorto e malvolente.

 

Pensiamo di essere liberi sul piano morale ed economico, come uguali sul piano sociale. Abbiamo invertito i termini. Non ci rendiamo conto che gli esseri umani non sono tutti uguali. Steiner anzi dice che nei mondi spirituali ogni individuo è diverso dall’altro perché è specie a sé.

 

Ma anche analizzando le cose sul piano solamente pratico, non possiamo non notare come ogni essere si diversifichi dall’altro per capacità, conoscenze, qualità, sentimenti. Se si aggiungesse anche razza, stirpe, religione e sesso, oltre oggi ad essere accusati di razzismo, omofobia e quant’altro, si finirebbe fuori tema. Infatti queste ultime differenze riguardano gruppi di persone; invece qui stiamo parlando dei singoli. Differenze che non vogliono dire superiorità, ma diversità.

 

Qui c’è il primo malinteso: si crede che “diverso” riguardi una scala di inferiorità o superiorità, e che “uguale” riguardi l’assoluta parità che livelli tutti. C’è però da obbiettare che effettivamente esistono persone con maggiori capacità degli altri. Questo si scontra con la volontà di livellamento che la società attuale sta portando avanti, livellamento naturalmente verso il basso. Ma è innegabile che qualcuno ha piú capacità degli altri, o è piú evoluto di un altro; questo però non significa che sia “superiore”. L’uguaglianza quindi non deve essere considerata sul piano evolutivo e qualitativo, ma solo sul piano giuridico. In quello è necessario che tutti gli uomini siano trattati in modo “uguale”, con gli stessi diritti e doveri; ma soprattutto sempre con lo stesso rispetto.

 

Rispetto

 

Qualunque sia il ruolo sociale dell’indivi­duo, il suo reddito e anche le sue capacità, qualità e competenze, comunque deve essere trattato sempre con la stessa considerazione.

 

Uguaglianza non significa che non esistano scale gerarchiche e ruoli diversi nella società: una persona con la predisposizione a curare gli altri è giusto che si affermi come medico, ma chi pulisce il suo ambulatorio, tanto per fare un esempio, ha la sua stessa dignità umana.

 

L’archetipo della Libertà profonde Amore creativo e accende la vera fratellanza tra gli uomini, che quindi spontaneamente attribuiscono a tutti gli esseri umani la stessa dignità ed importanza. Per chi ha conosciuto Massimo Scaligero, si ricorderà di come egli trattasse tutti con assoluto rispetto, restituendo dignità ad ognuno. Credo che questo sia l’esempio da seguire.

 

Massimo ci ha sempre invitato a superare qualunque muro ideologico, a perdere ogni posizione di parte, anzi ci ha sempre avvisato di come le future catene dell’anima di gruppo si stiano preparando proprio in quest’epoca per chi si lascia catturare dal campanilismo politico.

 

Quindi, proprio in questi giorni, date le future consultazioni elettorali, invito tutti a ragionare con coscienza interiore riguardo al voto: non tanto per far vincere un partito, quanto per comporre delle forze che sappiano guidare il paese “civilmente”.

 

In realtà da queste elezioni non possiamo aspettarci nulla di speciale; non perché i partiti siano tutti uguali (cosa in un certo senso vera), ma perché l’80 o il 90% dei problemi riguarda noi come cittadini, con i nostri comportamenti nei confronti degli altri: e lí, qualsiasi forza vada al governo, può fare molto poco. Inutile portare esempi didascalici in tal senso.

 

Voto

 

Questo farebbe pensare che sia inutile votare. In realtà non è cosí, e non per le solite argomentazioni ideologiche dei partiti, ma per autodifesa. È l’unico strumento, anche se malconcio, che il cittadino ha per farsi valere nei confronti del potere. La disaffezione al voto, problema di tutto l’Occidente, in realtà rende piú forte la parte peggiore dei partiti, che possono spadroneggiare meglio, perché meno contestati. Votare, per far sentire di esserci. Cercare, almeno provare, di scardinare questo malgoverno, troppo abituato a farla da padrone, di qua­lunque partito sia.

 

Con il “governissimo” Draghi, in cui tutti si sono seduti al tavolo dei bottoni, è iniziato un fenomeno assolutamente abietto e barbarico: il dileggio mediatico. Si è svegliata una serie di persone decisa a provocare per “vincere facile”. I social si sono riempiti di bravacci pronti a insultare chiunque non sia ideologicamente schierato con loro. Insistono con particolare ferocia su anziani e gente semplice e senza cultura. Ho visto sul web dei video spingere al linciaggio vero e proprio, una sindaca incitare addirittura la gente a tirare secchi d’acqua e pietre a chiunque camminasse per strada in pieno lockdown, giornalisti invocare cure psichiatriche per chi non fosse omologato con il proprio pensiero.

 

Si è perso il senso di un stato di diritto. Sicuramente, è vero, le prossime elezioni non lo restituiranno. Sicuramente non bloccheranno l’avanzata di questi individui deleteri, che pensano di poter dettare legge perché il proprio partito, senza essere stato eletto da nessuno, sia stato chiamato a governare durante un’emergenza.

 

Rendiamoci conto del fatto che un tale paese nasce da un numero non sufficiente di persone oneste, e con un numero enorme di furbi e scaltri, contro i quali si può fare poco.

 

Non abbiamo vere armi contro di loro e, non facciamoci illusioni, neanche il voto potrà fare molto, ma è comunque bene votare.

 

Noi possiamo solo servire l’archetipo della Verità senza farci trascinare da istinti dottrinari di alcun tipo, risvegliando quella coscienza che allontana da sé ogni attacco emotivo, ogni menzogna ideologica.

 

La verità ci renderà liberi, cioè libero sarà chi la servirà oltre ogni personalismo.

 

Risvegliati nella coscienza, dobbiamo separare, almeno nella nostra anima, il grano dalla gramigna. Non salverà il mondo, a molti potrà apparire inutile.

 

Ma saremo allora le colonne del nuovo mondo fatto di verità e vita. Come individui veri potremo costruire l’Umanità del futuro, una società dove potremo far regnare libertà spirituale, fratellanza economica, uguaglianza giuridica.

 

Con coraggio andiamo a mettere la nostra scheda nell’urna, e facciamolo secondo una scelta cosciente.

 

Che la spada di Michele ci protegga!

 

 

Massimo Danza