Il Buonamore

Documentari

Il Buonamore

Primo Vita e parole di Maître Philippe

 

Dietro espressa richiesta di Massimo Scaligero, avevo tradotto e in seguito pubblicato in maniera indipendente il libro di Alfred Haehl Vita e parole di Maître Philippe, che illustra le opere e l’insegnamento di colui che a Lione era chiamato anche “il Maestro dei poveri” e che definiva se stesso “Il cane del pastore”, personaggio ancora poco conosciuto in Italia. Il libro aveva trovato una crescente richiesta, e non facevo che inviarlo a persone che desideravano approfondire la conoscenza del Maestro.

 

Secondo Vita e parole di Maître Philippe

 

Di recente abbiamo anche provveduto a ristamparlo per renderlo acquistabile in rete da parte dai nostri lettori.

 

Nel 2008 fu segnalato alla nostra redazione un film, che era uscito in Francia due anni prima, realizzato dal regista Bernard Bonnamour. Il filmato, dal titolo “Le chien du berger”, Il cane del pastore – un documentario sulla vita e le opere di Maître Philippe – era in francese, e la maggior parte dei nostri lettori non conosceva la lingua. Alcuni amici commentarono allora che sarebbe stato importante farne una versione italiana, ma la cosa non era semplice. Innanzitutto occorreva chiedere i diritti al regista, che l’aveva non solo girato ma anche prodotto. Ed è noto che i diritti dei filmati sono molto costosi. Dietro però l’insistente richiesta di piú persone, in particolare di Gabriele Burrini e di Mauro Scibetta, che avevano entrambi una grande venerazione per il Maestro, decisi di provare a fare la richiesta ufficiale, a nome della redazione dell’Archetipo.

 

Bonnamour diede testimonianza che il suo cognome – che in italiano si traduce con Buonamore –corrispondeva in pieno al suo carattere. Chiese notizie sull’Archetipo e la materia trattata. Avemmo anche delle interessanti conversazioni telefoniche. Gli dissi che eravamo una rivista “di ispirazione antroposofica”. Lui conosceva l’antroposofia, ma all’epoca mi sembrò molto interessato ma non particolarmente edotto.

 

Con grande delicatezza e con altrettanta precisione Bonnamour s’informò della ragione per la quale volevamo doppiare il suo documentario. Forse per delle proiezioni in sale cinematografiche a pagamento? Nulla di tutto questo, risposi. Eravamo un gruppo di antroposofi che nutriva un grande interesse per la vita e l’opera di Maître Philippe, e desiderava poter apprezzare il film, tanto ben realizzato, comprendendolo nella propria lingua. Lo rassicurai del fatto che non ci sarebbero state proiezioni pubbliche a pagamento.

 

Questo fu decisivo per la sua risposta. Ci chiese una cifra che, pure se per noi era piuttosto alta, 1.000 euro, era irrisoria rispetto alla richiesta che normalmente avrebbe fatto a chiunque altro.

 

A quel punto si fece avanti l’amico Mauro Scibetta, che si offrí di finanziare l’acquisto dei diritti e anche la realizzazione del doppiaggio. Fu un gesto di grande generosità, e con il primo pagamento al regista-produttore l’impresa iniziò.

 

Come prima cosa occorreva tradurre i testi, che ci erano stati inviati insieme alla cessione dei diritti. Fortunatamente, altra combinazione, avevo dei cugini attori che lavoravano per una società di doppiaggio. Mi rivolsi a loro e iniziò la trafila necessaria per la realizzazione. Innanzitutto la traduzione, poi l’adattamento, e infine il doppiaggio vero e proprio, che fu affidato alla Cine Dubbing International.

 

Mauro Scibetta, che in quel periodo viveva a Milano, volle partecipare a qualche “anello” di doppiaggio. Venne appositamente a Roma, e presso una sala messa a disposizione della Società System Project, conobbe il direttore di doppiaggio, Vittorio Amandola, che interpretava con la sua voce calda e profonda lo stesso Maître Philippe, e oltre a lui venne a contatto con diversi attori di primo piano, tra cui la bravissima Graziella Polesinanti.

 

Maître Philippe di Lione - Il cane del pastore

 

Terminata questa parte ci fu la realizzazione dei DVD, dal titolo “Maître Philippe di Lione – Il cane del pastore”, che potevano essere richiesti direttamente a Mauro Scibetta, colui che aveva reso possibile tutto questo, al quale andò la gratitudine nostra e di tanti lettori dell’Archetipo. A sua firma uscí un articolo, “Maître Philippe di Lione”, in cui veniva segnalata l’uscita del video in italiano. In seguito il documentario fu inserito su YouTube, al link La buona stella dove è ancora visionabile, e lo consiglio a chi non ha ancora avuto l’occasione di vederlo.

 

Da allora molti articoli sono comparsi sull’Archetipo per ricordare il Maestro tanto apprezzato da Massimo Scaligero. Tra questi uno scritto molto esaustivo di Gabriele Burrini: “Chi era Maître Philippe di Lione?” e uno di Efesto: “Maître Philippe e il Discepolo Postumo”.

 

Quello che vorrei sottolineare oggi, è però ciò che nel tempo è accaduto a Bernard Bonnamour. Se si cercano i siti di cui attualmente si occupa attivamente, in primo piano è il suo Soi-esprit.info, dedicato alla Scienza dello Spirito, fruibile oltre che in francese anche con la traduzione in italiano. Vi si trova una ricca messe di scritti di Rudolf Steiner e di altri Autori antroposofi. Gli argomenti affrontati sono molteplici: Spiritualità, Pedagogia Waldorf, Medicina antroposofica, Tripartizione, Euritmia, Agricoltura biodinamica, Cristallizzazione sensibile ecc.

 

Inoltre, negli anni questo eclettico regista, che è anche produttore, montatore e distributore dei suoi film, ha lavorato a produrre ben 20 documentari dal titolo “Regard sur le Christ”, Sguardo sul Cristo, tutti dedicati all’antroposofia di Rudolf Steiner. In ognuno di essi parlano alcuni seguaci della Scienza dello Spirito appartenenti alla Comunità dei Cristiani, riguardo al soggetto su cui ciascuno dei video è incentrato, spiegando con precisione e profondità gli argomenti trattati da Rudolf Steiner nelle sue conferenze.

 

In particolare, nel documentario si parla della realtà del Cristo vivente, e inoltre della distinzione tra Gesú e il Cristo, il Cristo Essere Solare già presente delle religioni solari pre-cristiane. Splendide immagini artistiche arricchiscono ogni tematica affrontata.

 

Cristo vivente

 

Tutti i seguenti appassionanti documentari toccano i temi fondamentali della Scienza dello Spirito. Il : “Io sono l’Io Sono” e il Battesimo nel Giordano; il : “Dalla Genesi all’Apocalisse”; il “La nascita e il mistero dell’infanzia di Gesú”; il : “Il Quinto Vangelo” di Rudolf Steiner; il : “La quadruplice costituzione umana e l’evoluzione del mondo”; il : I tre anni del Cristo; l’: La Settimana Santa; il : Il Mistero del Golgotha; il 10°: I fondamenti del cristianesimo, San Paolo e l’evento di Damasco; l’11°: Paolo, illustre e incompreso; il 12°: “Non io ma il Cristo in me”; il 13°: La Comunione e i Sacramenti; il 14°: Le religioni e la storia; il 15°: Una storia dell’Arte, dalla pittura delle caverne all’arte classica; il 16°: Le esigenze della nostra epoca, lo sviluppo dell’anima cosciente e il suo riflesso attraverso la storia dell’Arte, fino all’arte moderna; il 17°: La filosofia della Libertà di Rudolf Steiner; 18°: Dal Theòs all’Antropos; il 19°: Il Goetheanum, Steiner artista, il Gruppo scultoreo, le vetrate e gli ultimi anni di vita di Rudolf Steiner; il 20°: Il Rinnovamento, la Comunità dei Cristiani, il ritorno del Cristo in eterico.

 

Ho riassunto brevemente i vari soggetti dei documentari, che naturalmente sono molto piú articolati e trattati approfonditamente. Purtroppo sono disponibili solo in francese e nessuna organizzazione antroposofica italiana si è finora interessata a renderli fruibili nella nostra lingua. Ci vorrebbe qualche altra “combinazione” karmica. Ma sappiamo che, se sarà necessaria, oltre che auspicabile, si verificherà. Dobbiamo solo andarle incontro con Buonamore!

 

 

Marina Sagramora