Questo Capodanno, quello del gennaio 2023, non possiamo fare a meno di ricordare con amarezza e dolore quello di cento anni fa e la tragedia che lo segnò: riviviamo lo sconforto, l’incredulità e la disperazione della Comunità Antroposofica di Dornach, in quella prima gelida alba dell’anno 1923, stretta intorno a Rudolf Steiner e a sua moglie Marie, colpiti a tradimento, la notte precedente, dal terribile incendio del primo Goetheanum, lo Johannesbau.
Quell’edificio straordinario, dedicato all’Apostolo piú amato del Christo, Giovanni, la cui Chiesa trovò il compimento e la rinascita radiosa nell’Antroposofia, dono di Rudolf Steiner a tutto il genere umano, era stato costruito interamente in legno.
Fu facile per i nemici dello Spirito, per gli emissari delle Forze dell’Ostacolo, distruggerlo dandolo alle fiamme. Non vi furono Forze sufficienti intorno al Maestro per difendere quel Tesoro, un pezzetto di Paradiso Terrestre nel mondo dominato da Mefistofele. La prefigurazione di qualcosa che ancora oggi dobbiamo dimostrare di meritare. E che allora non trovò abbastanza anime degne di accogliere quel dono immenso.
Eppure ve ne furono di immense intorno a lui: pensiamo non solo alla moglie, tanto devotamente amata e sua prima erede spirituale, ma anche a Giovanni Colazza, che nel nome aveva già l’essenza del discepolo piú vicino al cuore del Maestro. Tramite lui, Massimo Scaligero e la piccola Comunità di Monteverde a Roma ebbero il compito di preservare e tenere in vita il messaggio autentico della Scienza dello Spirito e gli insegnamenti della Via della Volontà Solare che ne erano il nucleo piú luminoso.
A Dornach intanto, dopo la distruzione del primo Goetheanum e la morte fisica di Rudolf Steiner, si cercò di conservare ciò che era stato donato e di ricostruire fisicamente ciò che era possibile.
Il Nuovo Goetheanum, edificato in cemento sulle ceneri di quello distrutto dal tradimento e dalla debolezza umana, ne rappresenta in qualche modo la tomba monumentale, nonostante il pregio architettonico straordinario dell’edificio, dovuto al genio del Dottore. Egli lo progettò secondo criteri innovativi e rivoluzionari, ma non lo vide mai compiuto.
Nel 1925 infatti, abbandonò questa Maya, almeno per quanto riguarda la sua veste fisica.
Lasciava una pesante, seppur magnifica eredità ai suoi discepoli, coloro che avevano avuto il privilegio di collaborare con lui e di condividere la speranza e il progetto di creare una comunità micaelita in cui preparare tutti gli uomini di buona volontà all’incontro con il Christo Eterico e alla nascita di una nuova Civiltà cristiana in senso rosicruciano.
La Tripartizione dell’organismo sociale correttamente applicata avrebbe gettato le basi per una Società piú equa e illuminata. Le conoscenze ricevute dal Maestro in tutti i settori della Scienza e della Cultura sarebbero stati i semi da far germogliare per far risorgere la Civiltà Occidentale caduta nel materialismo e nello scientismo di stampo ahrimanico, prima che trascinasse tutte le Nazioni della Terra nel baratro del Capitalismo piú sfrenato e affamato di tecnologia demoniaca sempre piú perfetta.
Un Sistema mondialistico allora ai primordi, ma già ben delineato, volto a trasformare l’umano in macchina, non piú soggetto a morte e malattie, in grado di riprodursi e di ripararsi in laboratorio come Homunculus nel Faust di Goethe; e la macchina invece, in sostituto dell’umano, piú controllabile, piú efficiente e meno fallace e imprevedibile.
Un piano perverso che dalla scomparsa del Dottore dal piano fisico, è stato portato avanti con perseveranza diabolica e senza sosta in tutto il mondo, e che apparentemente sembra non avere speranza di essere fermato.
Noi sappiamo però, che Rudolf Steiner aveva parlato con alcuni dei discepoli piú vicini a lui, di una rinascita significativa della Comunità Antroposofica ad un secolo esatto dalla sua scomparsa, quindi nel 2025.
Questo evento, che noi tutti attendiamo e per il quale ci prepariamo da tempo, avrà una notevole influenza a livello occulto, e non solo, per la rinascita delle Nazioni della Terra sotto la guida dei loro Arcangeli. I popoli del mondo intero sembrano percepire questa chiamata degli Spiriti Nazionali.
L’universalismo, i suoi Lucifughi e i suoi veleni potenti e onnipresenti non cederanno tanto facilmente, ma sono destinati al fallimento totale: lo sappiamo nel nostro cuore e lo abbiamo appreso dai nostri Maestri.
Noi diverremo macchine divine, non tecnologiche. Gli esercizi e le conoscenze che Steiner, Colazza e Scaligero hanno donato a noi, faranno in modo che gli esseri umani siano liberi dalla schiavitú elettromagnetica di Mefistofele.
E dagli umani liberati si irradieranno le giuste frequenze per far vibrare in armonia tutto il Creato.
Nel mio articolo di un anno fa “La Filadelfia Aurea” spero di essere riuscita a trasmettere la visione che mi ha ispirato negli ultimi anni.
La speranza di dare vita ad una Comunità steineriana e scaligeriana sotto segno della Madre Divina, dell’Arcangelo Michele e del Christo è sempre piú una certezza per me, che mi nutre e mi illumina nel profondo, e che mi permette di andare avanti sulla strada piú ardua, che è anche la piú bella.
Abbiamo superato molti momenti e periodi di grande difficoltà noi amici e figli di questa piccola ma grande comunità virtuale che è L’Archetipo.
C’è una descrizione perfetta fatta da Massimo Scaligero nel suo scritto “L’Amore salverà il mondo” del gennaio dello scorso anno: «Sentirsi al disopra di ogni possibile male umano: immaginare tutti i drammi piú atroci che possano colpire un uomo e tuttavia sentire la certezza di una forza spirituale, di una potenza di distacco, dinanzi a cui ogni male umano – anche il piú terribile – non ha piú significato. Perdere tutto, rinunciare a tutto, rinunciare anche a se stesso: allora la Madre fluirà e pervaderà l’essere. Salire nella Gioia del Silenzio, nell’altezza della Solitudine Trascendente: donarsi alla Madre, offrire tutto se stesso e tutto ciò che si ha: non essere piú possessore. Sentire soltanto di appartenere alla Madre, sentire soltanto di essere il figlio adorante la Madre. Il resto è illusione, non importa, è effimero. Tutto è guidato e mosso dalla Madre».
Questa è la dedizione e la fede che ci devono animare e guidare nei prossimi anni, il lavoro e il sacrificio richiesti saranno duri: sappiamo che saremo messi alla prova in molti modi diversi.
Rudolf Steiner un secolo fa, scelse di sacrificare se stesso, affinché rinascesse la Comunità che porterà nel Mondo la Luce dei Nuovi Tempi.
Come dalle ceneri del Primo Goetheanum è rinato il secondo, l’attuale sede dei Nuovi Misteri, cosí noi, nel nostro piccolo, faremo ciò che ci verrà indicato dal Mondo Spirituale, per costruire la Strada che porterà l’Umanità fuori dal Regno del Male, verso la Luce del Christo-Logos.
Shanti Di Lieto Uchiyama