La salute dell’organismo di calore comporta scelte coerenti

Angelo Antonio Fierro

LA SALUTE DELL’ORGANISMO DI CALORE

COMPORTA SCELTE COERENTI

Mens sana in corpore sano

 

Nel contesto storico dell’inizio del terzo millennio diviene pressante chiarire quali risorse di salute vanno mobilitate per rinforzare l’Io, il costituente piú giovane dell’entità umana nel corso dello sviluppo terrestre.

 

Ho messo a fuoco sette amori per tenere in salute l’organismo di calore, il substrato fisico del corpo dell’Io.

 

Il primo è l’Amore per l’azione, che richiama il motto dello Spirito libero enunciato nel nono capitolo di Filosofia della libertà di Rudolf Steiner. Esso si può concretizzare nel denaro di donazione, indispensabile per avviare iniziative culturali e spirituali e attivare borse di studio sostenendo l’educazione dei talenti individuali. D’altronde se ci chiediamo da dove deriva il calore di cui noi oggi beneficiamo, ci viene in soccorso nella risposta l’Iniziato dei Nuovi Tempi che nella sua indagine scientifico-spirituale ci addita il sacrificio di un’alta Gerarchia spirituale, a nuovo denominata come Spiriti della volontà, da cui hanno tratto e donato la qualità del calore stesso.

 

Il secondo è l’Amore per il Karma, cosí difficile da mettere in pratica finché non riusciamo ad esprimere gratitudine per ogni uomo incontrato nel nostro cammino, in particolare quelli che ci hanno ostacolato o avversato; gratitudine per ogni circostanza biografica spiacevole, per ogni contrarietà, per ogni malattia o incidente in cui siamo incappati.

 

Il terzo è l’Amore per gli ideali, generatore di entusiasmo, fonte di calore spirituale per la salute dell’Io. Se ognuno di noi rintraccia il pentagramma dei propri ideali, restituisce loro nuovo vigore per realizzarli. Vivere di ideali vuol dire immergersi nella reale atmosfera della vita spirituale.

 

L’Amore per la Verità è il quarto, quello centrale. L’Io cerca la verità attraverso esperienze personali vissute fino in fondo e le trova al loro punto estremo. Tale Amore suscita nel tempo fecondità, è cenere fertilizzante.

 

Il quinto è l’Amore per la Vita, tale da caratterizzare l’Arte di vivere, una delle materie d’insegnamento della scuola superiore ad impronta steineriana, incarnata per primo dall’ingegnere ferroviario Strakosh nella scuola di Stoccarda.

 

L’Arte di vivere consiste nel conoscere se stessi per conoscere gli altri e viceversa, nel conoscere la Natura per conoscere l’Uomo e viceversa, nel conoscere il Macrocosmo per conoscere il Microcosmo come al contrario e nell’intravvedere gli Invisibili.

 

Il sesto è l’Amore per la Manualità, che valorizza la funzione del lavoro manuale ai vari livelli, una facoltà che rischia di sfumare ed essere abbandonata irretiti dal lavoro robotico del mondo delle macchine. La mano contraddistingue l’uomo dagli animali perché la sua specialità è, in diretto collegamento con il cervello, adattarsi a diverse funzioni ed esprimere la creatività individuale.

 

L’ultimo è l’Amore per il Gioco, di schilleriana memoria. Il gioco trasmette gioia, muove la creatività, porta in una dimensione di pausa il quotidiano e costruisce relazioni interumane.

 

La serie dei sette Amori edifica la scuola dell’Altruismo, raffrena l’ego imperante e contribuisce in maniera fondante alla dignificazione dell’Io.

 

Come è prevedibile, il risanamento dell’Io deve evitare l’appiattimento al suo gradino inferiore: il Corpo dei Condizionamenti.

 

Sul piano del pensare lo rintracciamo nei preconcetti dettati dall’opinione pubblica, il Moloch agitato dai mass media, e dai sondaggi farciti di statistiche, a volte truccate.

 

Sul piano del sentire nei pregiudizi di ogni tipo. Preconcetti e pregiudizi aprono la strada alle manipolazioni.

 

Orlando Donfrancesco

 

Sul piano del volere i nostri Ostacolatori agiscono con le coercizioni offerte dalle droghe e da ogni forma di dipendenza. Apriamo un capitolo smisurato su cui si è pronunciato a suo tempo Jacques Lusseyrand nella sua ultima conferenza e vi si è dedicato Orlando Donfrancesco nel suo memorabile testo. Fra le droghe voglio calcare l’accento su due esempi, che ancor piú di altri attaccano l’Io: l’alcol e gli psicofarmaci.

 

L’alcol è la droga che attira in modo trasversale tutte le età, ma negli ultimi due decenni si sta diffondendo a macchia d’olio fra gli adolescenti, che non si arrestano di fronte alla classica sbornia sporadica. L’azione dell’alcol è sistemica ma i suoi bersagli d’elezione sono il fegato, il cervello e gli organi riproduttori. Ha un’azione di spodestamento dell’Io: basta osservare la marcia traballante e la disconnessione verbale dell’alcolizzato, oppure, senza essere alcoolizzati, il rischio di incappare in un colpo di sonno guidando l’auto. Questi sintomi dovrebbero far riflettere chi vuole intraprendere un cammino esoterico in direzione antroposofica, fatto di esercizi (in particolare quello della concentrazione del pensiero) e meditazioni. Sia il Rudolf Steiner sia Massimo Scaligero in piú riprese ne hanno raccomandato la totale astensione per chi voglia indirizzarsi su tale sentiero. Se il sangue è la dimora di Esseri sovrasensibili, come afferma il Dottore, possiamo intuire chi si annidi dietro l’alcolemia…

 

Fra le droghe vanno citate anche gli psicofarmaci. Tali farmaci hanno la caratteristica di allontanare l’Io, rallentandone l’azione, e di distaccare l’anima dalla corporeità, che viene ulteriormente irrigidita, quasi fissata, tanto che a volte l’indebolimento delle forze vitali, accompagnato dall’in­cremento della forza fisica gravitaria, fa aumentare di peso.

 

Anche se l’argomento tocca questioni specialistiche che richiedono ulteriori approfondimenti e conoscenze basilari, possiamo almeno accennare che la molecola di base degli psicofarmaci è un anello tribenzenico o tetrabenzenico. Con gli enantiomeri, che sono entità molecolari rispecchiantesi l’una nell’altra, presenti nelle molecole degli psicofarmaci di vecchia e nuova generazione, viene cambiata la specularità, creando così una tossicità che favorisce l’ irrigidimento corporeo. È come se incorporassimo un doppio, che non facciamo fatica ad identificare in un essere arimanico.

 

I sette Amori sono un candelabro di fiaccole che accendono l’Io nell’ Entità umana.

 

Siamo noi stessi coloro che le accendono.

 

Ogni Io, restituito alla sua vera Essenza, contribuisce con gli altri Io risanati ad edificare Comunità operanti in contesti sociali evoluti.

 

 

Angelo Antonio Fierro