Introduzione

Marina Sagramora

INTRODUZIONE

vino e pasticche

 

L’iniziativa di affrontare questo argomento è sorta per aver osservato, negli incontri spesso avvenuti tra amici che seguono la nostra disciplina, il loro indulgere con naturalezza nel bere a tavola uno o due bicchieri di vino o di birra, e persino in serata di consumare con disinvoltura un super-alcolico. Si tratta di persone che affermano di svolgere regolarmente gli esercizi della Scienza dello Spirito secondo le indicazioni di Rudolf Steiner, per un sano sviluppo della propria interiorità e autocoscienza. Esercizi spiegati con tanta dovizia di particolari in vari libri di Massimo Scaligero, tra cui Manuale pratico della Meditazione e Tecniche della Concentrazione interiore. Massimo stesso si asteneva con grande attenzione da qualsiasi bevanda alcolica e anche da medicamenti a base alcolica.

 

Viene fatto di domandarsi perché non vi sia, in alcuni praticanti, una consapevolezza dell’assoluta inutilità di fare un lavoro spirituale per poi vederlo del tutto vanificato. Questo è infatti il risultato ottenuto dall’assunzione anche di una minima dose di alcolici: un azzeramento del lavoro interiore svolto e la necessità di riprendere tutto da capo!

 

La stessa cosa può dirsi per gli psicofarmaci, usati per sedare turbamenti di origine psichica, per uscire da depressioni o per gestire situazioni difficili familiari, lavorative o scolastiche (oggi vengono prescritti persino per bambini e adolescenti!). Tutti risultati che chi segue la nostra via può conseguire con la pratica degli esercizi interiori che, oltre ad essere piú efficaci, non hanno controindicazioni per la salute del corpo fisico e dell’integrità mentale.

 

 

Marina Sagramora