Socialità e sport

Tripartizione

Socialità e sport

L’importanza dei contenuti della Tripartizione sociale dati da Rudolf Steiner nelle sue opere è di vasta portata, e lo scoglio principale della mancata diffusione è principalmente un fatto interiore che ciascun antroposofo dovrebbe superare. In altri termini, rappresenta la capacità di stare con i piedi per terra e “non volare per aria”.

 

Immancabilmente, lo studioso si ritrova a cimentarsi con una serie di problemi che nascono dalla sua interiorità, dalla visione del sistema sociale in cui vive e che egli pensa fisso, rigido e immutabile e con cui ha convissuto senza metterne mai veramente in discussione i contenuti.

 

Tali contenuti del resto non rappresentano che il limite dell’ordinario vivere quotidiano con tutte le sue impellenze e complicazioni.

 

I punti essenziali della questione sociale

 

Le chiacchiere o le critiche al sistema vengono spesso esposte solo per la ricerca di un senso di giustizia a cui spesso si frappone il nulla, mentre la riflessione profonda che richiede lo studio dei Punti essenziali della Questione sociale implica tutta una revisione dell’assue­fazione oramai congenita che si ha dello Stato unitario e di una visione impietrita ormai superata dai fatti.

 

Bisogna frantumare il blocco granitico delle istituzioni malsane con una volata di Nuovo Pensiero che si ispiri alla libertà nel campo spirituale: libertà di insegnamento, di ricerca e di formazione. Per nessuna ragione tale settore dovrà essere finanziato da organizzazioni che possano manovrarne le finalità, con istituzioni statali che si prefiggono di fare tutto tranne quanto dovrebbe essere loro di pertinenza, ossia di rendere agevole ed equa la vita del cittadino, senza molestarlo con tassazioni esose, complicazioni burocratiche e via dicendo.

 

Il settore economico dovrebbe provvedere ai bisogni delle singole comunità, mentre spinge oggi ai consumi senza alcun freno, con un danno quotidiano continuo all’ambiente. Si pensi alla plastica che gettiamo ogni giorno.

 

Tale settore economico deve essere libero di organizzarsi, con il controllo di uno organo giuridico super partes correlato al settore spirituale, oggi chiamato impropriamente culturale per l’incapacità oggettiva della società di avere un concetto chiaro di cosa sia lo spirituale.

 

Dobbiamo volere il cambiamento senza mezzi termini.

 

Come un atleta che lanciando il giavellotto cerca il superamento di stesso, analogamente dobbiamo superare il consueto modo di pensare cristallizzatosi nelle nostre coscienze.

 

Scaligero diceva che la scherma, l’atletica in generale, ma soprattutto il lancio del giavellotto sono sport degni di nota perché in essi l’atleta tenta di superare se stesso. Quanto al calcio, in esso l’energia viene troppo concentrata troppo nelle gambe (che perdono la loro naturale conformazione, aggiungo io).

 

In merito al calcio, giocare a passaggi palleggiando col piede, la spalla o la testa senza che entri il fattore competitivo, è un ottimo modo di divertirsi, perché diviene automatico disporsi in circolo e quindi l’energia scorre senza un’eccessiva concentrazione nelle gambe.

 

Anche il gioco della pallavolo a passaggi in tal senso è ottimo per la gioventú, qualora non compaia l’elemento competitivo che distrugge ogni grazia.

 

Se si fa attenzione, i giochi che vengono dagli Stati uniti, il baseball, il rugby e il basket sono tutti giochi che non prevedono la possibilità di giocare senza una forte competizione, e se stentano a affermarsi in Europa, ciò è dovuto a una diversa conformazione mentale della popolazione.

 

Viene anche dagli USA l’uso di modellare – anche in eccesso – il corpo nelle palestre, mentre avrebbe piú senso indirizzare gli esercizi allo sviluppo di una buona respirazione e di una buona digestione.

 

Non possiamo non menzionare gli sport estremi, che negli ultimi decenni son sempre piú diffusi, che come sport principe vedono l’alpinismo con tutte le sue diverse tecniche.

 

Nella nomenclatura dei chakra, la vetta fa riferimento al sushumna, il canale di energia ascendente che arriva fino alla testa, alla cosiddetta corona, a simboleggiare l’Illuminazione ultima, ossia la fusione con il Tutto.

 

Arrivare in vetta

 

Pertanto molti alpinisti e appassionati delle vette e degli sport estremi, in realtà ricercano questa Illuminazione interiore, ma non sapendo come trovarla interiormente, sembrano ricorrerla al di fuori.

 

Infatti gli sdoppiamenti spontanei di cui sono testimoni spesso i campioni di tali sport estremi non rappresentano forse altro che la loro voglia di superare i propri limiti, e questo si traduce poi in un atto della coscienza che si rende indipendente dal corpo e può sperimentare altre forme di esistenza.

 

A molti sfugge questo senso degli sportivi estremi e si domandano il perché delle morti in montagna, dei pericoli occorsi, delle mutilazioni, o di surfisti che cavalcano l’onda gigante di un oceano in subbuglio. Non è una sfida alla natura, ma l’attuarsi di un bisogno profondo che non trova oggi risposta nelle religioni o nei movimenti spirituali in senso piú lato, spingendo questi atleti, questi ricercatori di risposte interiori, alla pura esperienza esteriore. Ciò vale non solo per gli alpinisti ma per tutti gli sport estremi, surf, parapendio, ice climbing, paracadutismo.

 

Niccoloso da Recco

 

Infine, se si è avuta la fortuna di leggere il libro Niccoloso da Recco. Navigatore atlantico di Massimo Scaligero, vi si troveranno le giuste risposte a quei perché. Già solo la prefazione è un saggio a tutti gli effetti, e sarebbe auspicabile riprenderlo e approfondire il modo di presentarlo al lettore. Di solito i saggi sono comprensibili solo agli studiosi in materia. Qui con arte e maestria lo Scaligero scrittore rende il saggio comprensibile a tutti, con una sintesi mirabile. Segue poi la narrazione delle vicende di Niccoloso da Recco, il cui spirito avventuroso di grande marinaio incurante delle insidie dell’Oceano Atlantico, fisso costantemente all’obiettivo, sicuro di approdare, sembra preconizzare la futura missione dell’Autore: avventuriero interiore e grande Iniziato.

 

Tornando al tema, ci accorgeremo un giorno, quando il settore spirituale sarà libero, che le persone si raduneranno sempre meno nei pub, nei ristoranti o nelle palestre, richiamati da attività che il campo spirituale, con la sua esemplare creatività, proporrà per attrarre i visitatori.

 

Non si sottovaluti come una libera vita spirituale possa essere una panacea per mali oggi ritenuti curabili solo a parole, come la ribellione degli adolescenti, la droga, la pansessualizzazione, le mode trasgressive, il caporalato ecc.

 

Non si sottovaluti inoltre come un’economia cui venga posto il divieto del consumismo sfrenato, possa indirizzarsi verso concrete soluzioni per l’ambiente rinfondendo speranza per il futuro.

 

E ancora, non si sottovaluti come un organismo giuridico possa creare una vera sicurezza e soprattutto un giusto sentimento di cittadinanza, semplificando l’attuale modello oramai sfuggito al controllo dello stesso Stato.

 

 

Marco De Berardinis