Droghe, potere, sesso e denaro

Etica

Droghe, potere, sesso e denaro

Rispettabili tabú

 

Walzer del Gattopardo

 

Una principessa, ultima erede di una famiglia siciliana di origine reale, un giorno mi disse: «Nelle case dei nobili (quelli veri), a tavola non si devono toccare tre argomenti: sesso, soldi e politica». L’edu­cazione tradizionale andrebbe scandagliata attraverso concetti che la spieghino ben bene. Il sesso è un argomento troppo intimo, va coperto con una foglia di fico, il pudore ha un senso profondo; la politica è un argomento divisivo, in quanto coinvolge elementi e passioni ideali. L’argomento soldi riguarda l’esistenza vitale. Il sesso è connesso alla volontà profonda di ogni essere, la politica è legata al progetto di un destino collettivo, ma tiene conto anche degli interessi venali di una determinata classe sociale, mentre il danaro è un punto di giunzione tra l’uomo e la società. Il denaro è un forte tramite per cui il destino individuale e quello collettivo sono spesso collegati. Tutti e tre questi temi sono profondissimamente legati al karma di ogni persona.

 

 

Ognuno nasce con la sua valigia di denari

 

Bambino con valigia

 

Il povero ha la necessità di sbrigare i bisogni elementari: mangiare, vestirsi, ripararsi. Tutta l’esistenza di un indigente è limitata da condizioni per cui la misura di ciò che può o non può fare sul piano pratico gli è imposta da una realtà conformata da una forza esterna. Non potendo viaggiare, ad esempio, è privato del nutrimento spirituale dato dalla visita di monumenti d’arte, di musei, dalla frequentazione di teatri o spettacoli naturali. L’indi­gente non può permettersi di scegliere la libera educazione scolastica dei figli. Pensare che simili limitazioni non siano strettamente connessi con il karma individuale, ovvero con una decisione prenatale, è un errore frequente. L’idea poi che se ci si fosse comportati bene nelle trascorse vite si sarebbe nati automaticamente ricchissimi, è determinata da una errata visione materialistica. Ognuno nasce con quanto gli è necessario per l’esperienza nel mondo. La limitazione per taluni può essere un pungolo a migliorare il proprio stato sociale, un pungolo per la volontà. Per altri nascere tra gli agi può essere altrettanto una pesante limitazione paralizzante nella sfera del “fare”.

 

 

Il denaro nel cono d’ombra della coscienza

 

Povero

 

Il denaro è intimamente legato alla sfera della volontà e quindi la sua azione profonda resta celata. Noi possiamo avere sprazzi di coscienza nella sfera del pensiero. Tant’è che l’esercizio base da cui muoviamo i primi passi e che dovrebbe accompagnarci quotidianamente tutta la vita per piú volte al giorno è la concentrazione. La sfera dei sentimenti normalmente noi la sogniamo. Con il terzo esercizio ed altre tecniche interiori possiamo tentare di illuminare il sentire. La sfera della volontà di esperienze nella vita di un indigente sia un castigo tout court. Evidentemente quell’individuo aveva bisogno di contenere l’esperienza terrestre ad un numero limitato di elementi, e si è organizzato nella sfera prenatale una vita da povero. Chi di questo non è convinto non ha veramente compreso la potenza dell’evoluzione umana che procede di vita in vita. Il benestante può invece scegliere come investire il suo tempo libero, fare dei viaggi o ancora meglio aiutare il prossimo, ma anche chi appartiene alla classe media ha limitazioni determinate da un equilibrio economico. Il ricco ha una rosa ancor maggiore di possibilità materiali. Chi poi è ricco in modo spropositato, è del tutto privo di questi limiti imposti dall’esterno. Il povero si ritrova, qualora non abbia preso consapevolezza spirituale di aver scelto nella prenascita la propria condizione, con un sentimento invasivo di cruccio per la limitatezza delle sue possibilità. Esiste la santità di chi decide francescanamente di vivere come gli ultimi, ma anche in questo caso c’è una scelta prenatale. L’astrale inferiore dell’indigente de-spiritualizzato s’impregna di un sentimento d’oppressione, ma quel povero è comunque tenuto ad osservare un equilibrio imposto dall’esterno alla sua realtà esistenziale.

 

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L’astrale inferiore potenziato dall’eccesso di risorse

 

Troppo denaro

 

Se osserviamo bene, chi dispone di tanto, troppo denaro si ritrova nell’illusione di poter dominare l’esistenza materiale. Questo sentimento illusorio potenzia enormemente l’astrale inferiore. Massimo Scaligero lo indica come kama rûpa cioè il corpo animico vincolato alle categorie corporee. Si potrebbe dire (per paradosso) che l’impulso psichico del corpo astrale viene potenziato dalla quantità di denaro. Naturalmente ciò non corrisponde a un aumento matematico del dominio delle signorie infere nella coscienza, perché ogni uomo è un caso a parte, ma un paradosso può rendere l’idea di ciò che può realmente accadere. Un ricco che guadagni dieci volte uno stipendio medio (in Italia 1600 euro netti per 13 mensilità), si potrebbe ritrovare nella condizione di avere un astrale torbido potenziato di dieci volte. L’eccesso di denaro è una palla al piede terribilmente condizionante. L’astrale inferiore si potenzia infatti a detrimento dell’Io e ogni soggetto esageratamente ricco viene allontanato dal regno dei Cieli.

 

 

Il vero povero è il grande ricco

 

Denaro del demonio

 

Chi dispone di tanto, troppo denaro è quindi un essere penalizzato in modo clamoroso dal proprio karma. Scrivere ciò nel nostro mondo arimanizzato, intriso di disvalori protestanti di origine anglosassone, per cui Dio aiuta chi produce un fatturato piú alto, può apparire una follia o addirittura una bestemmia. Eppure, è proprio cosí: il vero povero è il grande ricco, poiché è un essere deprivato di regole esteriori che potrebbero mantenerlo in carreggiata dal punto di vista morale. Quando vediamo i miserabili che tentano la fortuna consumando le poche risorse di cui dispongono nei biglietti delle lotterie, si potrebbe dire loro che non stanno comprando la fortuna, ma il sogno di averla. Costoro alleviano cosí il sentimento di oppressione per alcuni istanti. Vorremmo che i poveri attratti dal gioco comprendessero che se fossero investiti da quel fiume di denaro, la loro esistenza terrestre ne uscirebbe sconvolta.

 

 

Una forza animale e ferina che esige uno sfogo di segno opposto

 

Lazzaro e il ricco epulone

Lazzaro e il ricco epulone

 

A ben vedere il ricco può essersi conquistato una fortuna applicandosi tenacemente in una attività razionale connessa al lavoro. Non sempre le fortune vengono ereditate, e anche nel caso lo fossero, comunque andrebbero preservate. Ogni attività razionale perdurante e finalizzata è una forma di concentrazione, e quindi rafforza qualcosa nell’essere umano. Ma cosa viene rafforzato? Il problema è che per le dieci ore al giorno in cui l’uomo ricco (privo di impulsi spirituali) si dedica concentrato alla sua attività lucrosa, svolge una funzione che dà priorità ai processi cerebrali. La dimensione esclusivamente razionale degrada l’uomo a livello animale (Massimo Scaligero, Appendice del Trattato del Pensiero Vivente: “Della Concentrazione Interiore”). Ecco allora che il ricco impegnato in attività razionali lucrose matura una forza animale e ferina che esige uno sfogo di segno opposto. Si tratta di liberare delle forze animali o subsensibili che il soggetto ha maturato nel corso della giornata. Soprattutto la notte emergono allora i fantasmi della brama voluttuosa nell’annullamento dell’Io. Non gli è sufficiente il sonno o un meritato ed innocente svago, ma cerca delle forti emozioni atte a compensare la forza maturata nella concentrazione razionale. Il capitano d’industria, l’ammini­stratore delegato, il broker, sempre avvitati nel ferreo sistema lucrativo, necessitano di svitarsi dal bullone che li incardinano al motore del lavoro. Avvertono la necessità di  essere degli “svitati” soprattutto nella notte.

 

 

Nahum Lilith e le sostanze stupefacenti

 

Draghi

 

In questi casi le innocenti evasioni e perfino i piaceri carnali che accompagnano l’uomo comune nel corso della vita, non bastano piú a produrre un distacco dalla coscienza razionale, poiché la forza oscura è tale che l’agognato distacco ha bisogno di forze supplementari. L’inferno è a portata di mano, poiché nella coscienza del ricco scorrazzano variegati esseri oscuri. Nahum, il demone del­l’avidità, si accoppia con le figlie di Lilith, demone della libidine, e quando questi vizi non bastano ancora, serve allora l’aiuto della chimica. Si ricercano cosí sostanze stupefacenti e droghe dissociative.

 

 

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Tossici ricchi e tossici poveri

 

iniezione droga

 

I tossici poveri sono esseri la cui vita è circondata dal degrado, subiscono un’attrazione per le droghe a causa della mancanza di ordine e di ideali, non per eccesso di attività razionale. Sono casi opposti a quelli del manager, poiché il senso di vuoto ideale, la bruttezza del mondo che li circonda e l’oppressione per la limitazione oggettiva delle loro povere esistenze senza speranza, li inducono a fuggire in mondi artificiali dove è possibile trovare una qualche certezza. Purtroppo, la loro unica certezza è determinata dal fatto che una sostanza chimica può agire sulla loro mente e sul loro corpo introducendo attimi di beatitudine in cui si opera artificialmente il distacco della coscienza dell’Io. Qui si diversificano le esigenze: i poveri possono anche sniffare colla, farsi canne a ripetizione e poi precipitare nell’eroina.

 

Droghe per ricchi

 

 

Per contro i ricchi preferiscono droghe come la cocaina, che permette sprazzi di estrema lucidità arimanica anche durante il lavoro. La fantasia di chimici perversi ha creato poi sostanze intermedie, eccitanti e calmanti di ogni genere e tipo. Molte delle nuove droghe agiscono sulla sfera sessuale, creando stati di alterazione combinata con l’erotismo. E ancora una volta si evince quanto il sesso, il danaro e il potere (o la sua mancanza) siano occultamente connesse alla sfera della volontà piú profonda del karma.

 

 

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Una ricchezza inimmaginabile

 

Agnelli coltelli

 

Prendiamo il caso pietoso di un rampollo della piú celebre famiglia industriale e finanziaria italiana. Lapo Agnelli è fratello dell’algido John, proprietario del pacchetto di maggioranza, uomo dedito al vizio del potere assoluto. Lapo è noto per le sue scorribande notturne a base di sostanze proibite combinate con incontri sessuali al di fuori della norma di genere. Altrettanto nota è la sua capacità di rigenerarsi in comunità terapeutiche. Del resto suo nonno, l’Avvocato, secondo una vul­gata comune, sembra non essersi sottratto all’uso di sostanze come la cocaina. In un libro uscito di recente (ovviamente non recensito dai giornali principali), Agnelli Coltelli di Gigi Moncalvo, si evince quanto il potere, il denaro e il sesso siano profondamente interconnessi tra loro, facilitando la caduta nel tunnel di droghe o psicofarmaci. Ma la ricchezza della famiglia Agnelli è talmente spropositata ed inimmaginabile che dobbiamo inserire un ulteriore elemento riguardante i sacrifici lavorativi di coloro che per questa famiglia operano. Argomento questo assai complesso ma necessario da un punto di vista dell’occultismo.

 

 

L’ente oscuro, il vero padrone del pacchetto di maggioranza

 

L'Ente oscuro

 

Lo sforzo imposto agli operai in catena di montaggio ed agli impiegati come ai quadri e ai dirigenti (o perfino ai disoccupati), non può non essere considerato dal punto di vista “sottile”. Qui non stiamo affrontando la tematica dello sfruttamento con l’occhio novecentesco della lotta di classe, occhio vertente soltanto alla dialettica sociale e politica. No, qui parliamo di un pesante influsso astrale che si riverbera nella vita di una famiglia. La famiglia in questione ha avuto inoltre commistioni con il potere politico e sembra uscire indenne da qualsiasi contenzioso ormai quasi secolare con lo Stato italiano. Tutto ciò potremmo definirlo come un peso morale, ma in realtà è qualcosa di piú: è un ente oscuro riempito da esseri altrettanto oscuri ed il veicolo di questo ente oscuro è il mondo finanziario. La lettura del libro documentatissimo di Moncalvo può risultare noiosa o penosa, a tratti esilarante nelle vicende picaresche della sottrazione di figli come di pacchetti azionari, ma porta sempre alla conclusione che i comportamenti immorali di una famiglia esageratamente ricca, siano fatalmente ispirati da un ente psichico. In questo ente si immettono le sofferenze di una moltitudine sottomessa con i vertici di chi detiene il potere e ha paura di perderlo. L’uso di stupefacenti e di psicofarmaci è quindi correlato anche al dolore dei vessati che stanno alla base della piramide e ascende alla paura dei padroni di perdere i privilegi.

 

 

L’origine metafisica di un progetto di disgregazione dell’umano.

 

Le lettere di Berlicche

 

Ora, credere che il dominio del demoniaco riguardi soltanto la famiglia Agnelli, sarebbe un errore madornale. In realtà le schiere di spiriti oscuri che palesemente indirizzano i comportamenti e le decisioni della piú famosa famiglia industriale italiana, quella schiera di demoni arimanici in realtà si è praticamente impadronita di tutte le élite apolidi del pianeta. Le lobby transnazionali, le massonerie di vertice, hanno tutte la caratteristica della perdita dell’Io e il desiderio, ispirato dal male, di azzerare l’umanità e creare una razza di uomini-cavalletta ubbidienti, non pensanti e privi di identità. Ormai è palese che quasi tutte le élite sono in mano all’avversario. Sacche di resistenza sono ancora possibili laddove qualche eroe, dopo una crisi profonda, operi un cambiamento di rotta, guidato da forze solari che s’innestano nella storia dell’uomo. Per prendere consapevolezza di questa condizione in cui gli spiriti dell’ombra si sono impadroniti delle élite è oltremodo utile leggere un libretto fondamentale di Clive Steples Lewis: Le Lettere di Berlicche. Nella decade tra il ‘50 e il ‘60 del secolo scorso qualcosa di assai interessante e tragico è avvenuto sul piano sociale, poiché il Nemico ha deciso di utilizzare la tecnologia e la chimica per distruggere tutte le società del pianeta terra.

 

 

Sesso, droga e rock’n’roll (senza dimenticare l’alcol)

 

Alcol

 

Ecco allora che i portatori di miti giovanili (oggi si chiamano influencer), gli attori cinematografici, le rockstar, gli artisti di fama internazionale hanno iniziato ad alludere alle droghe come strumento di liberazione. Lo hanno fatto sostenuti dall’imponente propaganda mediatica di chi deteneva i poteri culturali. Il progetto è stato realizzato con cura, poiché si è presentato agli occhi dei giovani come un fenomeno di controcultura e contestazione del sistema. Assistiamo al formarsi di una generazione che può identificarsi in: sesso, droga e rock’n’roll. Il primo uso della frase risale al 1969, sulle pagine del magazine LIFE, che in riferimento ai movimenti di contestazione giovanile dell’epoca scriveva: «La controcultura ha i suoi sacramenti nel sesso, nella droga e nel rock». In pratica le élite hanno deciso di scardinare la società allargando a livello di massa i vizi che le avevano da sempre contraddistinte. Perché di droga ne girava un tempo, anche all’inizio del ‘900, ma solo nelle fasce piú alte della società. Nell’asserire ciò non idealizziamo le classi disa­giate: alla fine dell’800 ed ancora nel ‘900 un contadino italiano che lavorava i campi poteva bere anche un litro di vino al giorno senza peraltro essere considerato un alcolista. Tra il 1861 e il 1941 il consumo di vino era intorno ai 100 litri pro-capite con punte nel 1922 di 122 litri a testa. Comunque, il problema che gli spiriti dell’Ombra si sono posti è quello di sostituire il vino con la chimica.

 

 

Le vittorie individuali contano

 

John Lennon

 

Il diavolo fa le pentole ma… non i coperchi. John Lennon, grande artista e figura esemplare di questo periodo storico, dopo una vita di eccessi e turbamenti riuscí a purificarsi, disintossicarsi e ad occuparsi della propria salute, della propria famiglia e della società in cui viveva. Divenne un attivista e fu ucciso proprio per questo da uno squilibrato in balía di forze infere scopertamente demoniache. Guarda caso, l’alterazione psichica dell’assassino era stata forse sviluppata in un laboratorio della CIA (link). Quella di Lennon fu una conversione assolutamente sgradita a chi voleva un artista “fuori di testa”. Anche per il grande cantautore e poeta canadese Leonard Coen avvenne qualcosa di analogo. Nel frattempo il suo manager lo depredò di ogni bene e questo sottolinea ancora una volta quanto la sfera del denaro e quella della volontà possano essere connesse. La purificazione dalle droghe e dalla vita disordinata necessitò di un ritiro in un convento zen di addirittura sei anni, dove fece lavori servili ed umilissimi. Ovviamente la strada scelta da Coen non deve essere ritenuta adatta a tutti noi! Era adatta a lui, era la sua rinascita. 

 

 

Luce e tenebra

 

Arild Rosenkranz Arcangelo Michele

 

È ovvio che dietro a questo progetto artatamente posto in essere ci siano forze ostili all’uomo e alla civiltà. Le droghe sono una leva importante con cui ha operato il Malvagio. Sono fenomeni che si sono amplificati nel ‘900, ovvero dopo la fine del Kali Yuga. Rudolf Steiner ci comunica la vittoria delle schiere di Michele in Cielo. Ci si domanda allora come è possibile che l’età dell’Oro inizi con simili premesse. La risposta è che sono precipitati sulla Terra i demoni sconfitti in Cielo, e nel contempo l’essere umano viene abbandonato dalle tradizioni avite, l’uomo deve iniziare ad arrangiarsi.

 

Resurrezione

 

La via della libertà è aperta ma senza uno sforzo radicale operante nel Pensiero attraverso gli esercizi indicati dalla Scienza dello Spirito che almeno una piccola schiera di asceti dovrebbe mettere in atto, “l’esperimento uomo” potrebbe subire una battuta d’arresto.

 

Il senso di rinascita è a disposizione dell’umano. La Pasqua di Resurrezione è il simbolo della Grande Rinascita cristiana, ma quando un essere umano riesce a dare una svolta radicale alla vita, sia esso ricco o povero, anche quella è una piccola Pasqua che porta un beneficio al mondo intero.

 

 

Salvino Ruoli