Leggo volentieri la vostra rivista ma rifuggo dall’appartenenza alla Società antroposofica perché la considero non molto dissimile da una setta. Voglio sentirmi libero di essere me stesso al di là delle appartenenze che legano e condizionano. Però studio con molto interesse i libri di Rudolf Steiner e ammiro i princípi fondanti della sua antroposofia. Ho anche acquistato il libro di Massimo Scaligero Dallo Yoga alla Rosacroce che mi ripropongo di leggere. Ma non condivido il progetto associativo che è alla base dell’attuale organizzazione.
Alfredo T.
L’appartenenza all’Antroposofia non è condizionata da un tesserino di socio, e soprattutto nulla è piú lontano dalla Scienza dello Spirito del concetto di “setta”. Il libro che può considerarsi esplicativo del compito che tale Via si propone è Filosofia della Libertà, che già nel titolo enuncia il messaggio dato da Rudolf Steiner senza vincoli di alcun genere. Il lavoro che ognuno può fare è spiegato in ogni suo libro e nelle centinaia di conferenze che egli ha tenuto negli anni del suo apostolato terreno. Cosí è anche per Massimo Scaligero, che non ha mai chiesto iscrizioni, ma liberamente ha dedicato il suo insegnamento – ispirato a Rudolf Steiner, da lui considerato il “Maestro dei Nuovi Tempi”– a coloro che a lui si rivolgevano, insegnamento che possiamo ritrovare nei tanti libri che ci ha lasciato come suo testamento spirituale.
Quello che sta accadendo intorno a noi è talmente diabolico, che penso che sarebbe meglio che questa società fosse del tutto distrutta. Non credo che si potrà aggiustare qualcosa, soprattutto vedendo i giovani che si sono fatti sedurre dalle perline di vetro luccicanti e non hanno idea di quale mondo si stanno preparando. Ogni giorno è peggio, e vediamo che è sempre piú diabolicamente concepito per portarci ad adorare Satana. Noi non siamo in grado di liberarci da soli di questo giogo che ci opprime, e allora è meglio che ci pensi l’Altissimo con una pioggia di fuoco! E speriamo che ci dia il tempo di fuggire, ma quelli che si trovano tanto bene in questo tipo di società si volteranno indietro e saranno trasformati in statue di sale!
Claudia M.
Una visione che riecheggia Sodoma e Gomorra! In realtà non siamo molto diversi dalla società di cui parla la Bibbia, bollandola come “grandemente depravata e peccatrice contro l’Eterno”. Noi però non dobbiamo augurarci che tutto sia distrutto, anche perché se distruggiamo dovremmo anche sapere come ricostruire. L’ora drammatica che stiamo vivendo è stata preceduta da tante altre, altrettanto deleterie, e il futuro sicuramente ce ne riserva ancora, in misura ogni volta adeguata alla nostra possibilità di riscatto. Il karma ci porta incontro quanto siamo in grado di controbattere con la volontà di restaurare il buono, il bello e il giusto. Dobbiamo capire quale è il senso di tutto questo: c’è un livello sub-umano, che va bene per i demoni, ma per l’uomo non è altro che un’alterazione continua di forze. Ci sono uomini che appartengono a quel piano e ci si trovano bene (quelli che si volterebbero nel caso di una fuga…), ma gran parte dell’umanità ci si trova irregolarmente, e questo crea per loro un profondo disagio. Fenomeni come quelli che abbiamo vissuto di recente, e quelli che stiamo attualmente vivendo, non sono destinati ad essere risolti facilmente. Dobbiamo impiegare tutte le nostre forze per controbatterli e capire quali sono le forze in gioco, per non esserne presi. Il lavoro spirituale è l’unico che possa fare veramente qualcosa. C’è una umanità che può essere salvata e che non deve subire questa alienazione della personalità. Dobbiamo sentirci chiamati a una funzione di salvataggio non tanto di noi stessi quanto della società che ci circonda. Bisogna divenire un punto di riferimento, una pietra di paragone della coscienza risvegliata. Questo è importante per tutti coloro che cercano di orientarsi senza avere le forze necessarie per farlo autonomamente. Uno dei temi essenziali da approfondire è la conoscenza della Tripartizione: afferrarla come idea, in maniera da contrastare le idee del tutto opposte che attualmente orientano la civiltà in cui viviamo. Dobbiamo pensare, attraverso i pensieri della Tripartizione, che cosa dovrebbe essere fatto e che non è stato ancora capito. Costruire, non distruggere. Questo è il compito che ognuno di noi ha il dovere di sentire come inderogabile.
Mi domando se oggi ci siano persone che possano riedificare una civiltà che sia l’esatto contrario di quella attuale, indicando agli altri le giuste linee fondamentali da seguire. “Molti sono i chiamati ma pochi gli eletti” è una frase del Vangelo di Matteo che ho sempre in mente. Credo che il richiamo molti l’abbiano sentito, e abbiano anche risposto, ma come questi chiamati potrebbero compiere l’immane lavoro spettante a chi volesse restaurare l’edificio pericolante della nostra civiltà? E come riuscirebbero mai ad avere la meglio su Ostacolatori potenti come quelli che attualmente stanno imperando e dettando le proprie regole inverse? Non sarà prima necessario un drammatico epilogo per poi ricostruire da zero, dopo una guerra addirittura nucleare?
Oreste S.
Un tema che ritorna in molte lettere che riceviamo in redazione. Per non ripetere una risposta simile alla precedente, è bene rileggere quello che Massimo Scaligero scrive in Magia sacra: «La civiltà umana deve di continuo crollare: questa è la sua logica. Ogni volta edificata su basi irreali, o transitorie, il suo destino è la catastrofe. Tale civiltà non può tornare sacra con puntellamenti tradizionali, ma solo mediante la sua trasmutazione: ove i chiamati non respingano la conoscenza». Dunque anche Massimo parla dei chiamati. E i chiamati siamo noi, ognuno di noi, nessuno escluso. E noi “non dobbiamo respingere la conoscenza”, ovvero dobbiamo compiere il lavoro spirituale senza pigrizia, senza rimandare al domani quello che urgentemente deve essere fatto oggi. Solo cosí, con l’aiuto di ognuno di noi, di tanti singoli individui che decidono di volgere alla conoscenza, di lavorare per restaurare una civiltà basata sullo Spirito e non sulla materia, il karma può essere cambiato. E sappiamo che il signore del karma è il Cristo: attraverso la Sua Luce, la Luce del Logos, la tenebra attuale può essere spazzata via, e con essa l’influenza nefasta degli Ostacolatori.
Come posso convertire i miei fortissimi sentimenti di avversione contro un vicino, arrivato da poco nel nostro palazzo, che ha un cane che giorno e notte abbaia e ulula senza tregua, e lui non fa niente per zittirlo? Mi domando come faccia lui stesso a sopportarlo, ma soprattutto perché lo dobbiamo sopportare noi. Il fastidio iniziale si è trasformato in un sentimento talmente deleterio che ho paura che prima o poi arriverò a compiere un gesto estremo. Non riesco piú a meditare e neppure a leggere, perché il nervosismo mi toglie la calma necessaria. Penso continuamente di preparare delle polpette letali e buttarle sul suo balcone, che è attiguo al mio e molto facilmente raggiungibile. Sarei giustificata per un tale gesto?
Jone d. B.
Povero cane, se abbaia e ulula qualcosa in lui non va, starà male, o avrà qualche difficoltà che va investigata. Non credo che il “gesto estremo” sia consigliabile, né etico. Bisognerebbe parlarne con il padrone, in maniera civile e non facendo rimostranze, ma cercando di capire qual è il problema del povero animale. Forse ha traslocato da un precedente luogo aperto a un appartamento chiuso dove non si trova bene, o qualche altra causa lo tormenta. Parlarne con calma e interessamento con il nuovo vicino può anche servire a stabilire un contatto positivo con lui per il futuro. Può essere di esempio un aneddoto su Rudolf Steiner, tratto dal libro di Wolfgang G. Vögele L’umanità di un uomo!, tradotto di recente da Alberto Calò, che mostra qualche attinenza: «A Berlino, vicino all’abitazione del Dr. Steiner, avevano aperto un locale da ballo. La musica notturna infastidiva tutto il vicinato. Fecero una petizione alla polizia, che tale frastuono doveva essere proibito, e raccolsero le firme. Anche il Dr. Steiner doveva sottoscrivere la petizione. Egli si rifiutò dicendo: “Non importa se le persone ci infastidiscono; è molto piú importante che noi non diamo fastidio a loro”».
Grazie alla dedizione della nostra preziosa traduttrice, Angiola Lagarde, è stata nel tempo completata la pubblicazione del ciclo O.O. N° 348 di Rudolf Steiner dal titolo Su salute e malattia. Linee fondamentali per una teoria dei sensi alla luce della Scienza dello Spirito. Pensiamo di fare cosa gradita nel mettere il testo in PDF a disposizione dei nostri lettori, al link: “Su salute e malattia”