Nel mese di maggio si festeggia la Pentecoste, la ricorrenza della discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli del Christo e sulle Pie Donne riuniti nel Cenacolo. Una Icona Maronita ci rappresenta correttamente la Santa Vergine, Iside Sophia, al centro della scena. Tramite Lei e da Lei, infatti, le lingue di fuoco hanno raggiunto i seguaci del suo Santo Figlio. Nella tradizione ortodossa, per festeggiare la Pentecoste si usa cospargere il pavimento delle Chiese con erba novella appena falciata, e adornare gli altari con rami di betulla.
Lo Spirito Santo e la Madre della Vita, sono una cosa sola, e si manifestano nel verde che dona vitalità a tutto ciò che ci circonda. È la potenza del Sole che si mostra agli uomini attraverso il Velo della Maya.
La betulla poi, è nota da tradizione ancestrale, come Guardiana della Porta del mondo degli Dei per gli sciamani, ed è un simbolo di purificazione. Soprattutto è l’albero sacro alla Dea, chiamata in ambito celtico Brigit. Dunque nella Pentecoste si rende omaggio alla Dea, Madre dei viventi.
Gli uomini e le donne che erano presenti a questo straordinario evento, avevano vissuto tre anni a contatto con il Christo Gesú come suoi discepoli e lo avevano molto amato e venerato. Erano tuttavia imperfetti e peccatori, e quasi tutti lo avevano abbandonato nei momenti terribili dell’arresto e della Passione. Il Fuoco Sacro che ricevono però, dona loro coraggio e sapienza, insieme a poteri straordinari, come guarire i malati ed essere compresi in tutte le lingue del mondo.
Occorrono oggi nuovi discepoli del Christo e figli della Madre Divina, che siano degni di ricevere il Fuoco Sacro di una Nuova Pentecoste.
Massimo Scaligero in “Pentecoste, il premio del Paracleto” ci parla della Pentecoste come di una rinascita: «Pentecoste è la festa della speranza, della volontà, della vittoria: il premio del Paracleto, la realizzazione che attendiamo. È lungo il cammino verso lo sbocciare d’un fiore…».
Come un fiore è un discepolo che si apre a nuova vita, cosí come una comunità di anime che condividono un cammino. È anche la nuova umanità, che deve costruire una Civiltà del tutto diversa da quella attuale.
Se ci guardiamo intorno nella nostra esistenza quotidiana, vediamo spesso, ahimè, delle persone che sono solo questo: delle “persone”, ossia maschere, gusci senza Io, attraverso cui di frequente entità demoniache operano e si manifestano. Le Gerarchie Angeliche e i nostri cari defunti ci aiutano a difenderci da costoro, nel momento in cui si fanno strumento delle Forze dell’Ostacolo e attaccano i discepoli del Christo e i cavalieri che sotto l’egida di Michele hanno scelto di combattere il Male.
Ma il lavoro piú importante dobbiamo farlo noi, non cadendo nelle tentazioni e restando puri il piú possibile, con gli esercizi donati da Rudolf Steiner, la preghiera e l’astinenza, e aiutando il prossimo in tutti i modi possibili.
Ma chi è il nostro prossimo? Se incontriamo qualcuno, se il karma ci porta a vivere a stretto contatto con un altro essere umano, per un periodo piú o meno lungo, in famiglia, sul lavoro, nel nostro condominio o in altri ambiti quotidiani, esiste un legame con questo altro essere, un collegamento che può provenire da altre vite. Se noi percepiamo che dietro la maschera, dietro la “persona”, c’è un Io, un essere umano vero al quale in qualche modo siamo legati, quello è il nostro prossimo, e dobbiamo aiutarlo a rimanere sulla Via che il Christo e i Maestri ci hanno indicato, soprattutto a restare umano e libero dagli influssi del Maligno.
Al giorno d’oggi, ci capita continuamente di essere accanto ad amici, parenti, vicini, colleghi, che sappiamo essere buoni e generosi, e dotati di Io, ma che nel contempo si esprimono volgarmente, persino bestemmiano, bevono alcol, hanno rapporti intimi con partner occasionali e via dicendo. È difficile non giudicare ed evitare di commettere il peccato d’orgoglio, pensando di essere migliori di loro. Il nostro compito, salvo qualche suggerimento offerto con il cuore e con rispetto, è di lavorare su noi stessi, in modo che la vicinanza con noi possa condurre queste anime a comprendere quanto sia sbagliato ciò che fanno. Potranno cosí rimediare al tradimento nei confronti del Mondo Spirituale e di se stessi. Perché noi nasciamo per onorare il Divino che è intorno a noi e nel profondo di noi.
Un altro aiuto per il nostro prossimo, è quello che Massimo Scaligero, Rudolf Steiner e tanti altri Maestri discepoli del Christo hanno offerto a tutti noi, seguendo l’esempio del Salvatore: assumere su di noi il peso del karma delle azioni dei nostri cari e dei nostri amici. A volte persino dei nemici.
Massimo Scaligero, nella lettera sopra citata, scrive: «È lungo il cammino, ma la mèta è certa. Occorre estinguere i debiti karmici, occorre accollarsi i debiti di chi è oppresso e impotente. L’opera dell’Amore non ha fine». E ancora: «È la radicale rinascita della vita: il momento è mirabile per imminenza e drammaticità, esige un grande cuore, un vasto sentire, una comunione radicale con il Logos, un perdono continuo per coloro che errano, una comprensione continua, una compassione liberatrice, una fiducia vittoriosa, una identità con la Forza che ha ragione di ogni ostacolo».
È proprio l’identità con questa Forza suprema, che hanno raggiunto gli Apostoli e le Pie Donne con le lingue di Fuoco della Pentecoste, ed è quello che servirà anche a coloro che in un prossimo futuro dovranno ricostruire la Civiltà dalle macerie materiali e immateriali in cui sarà stata ridotta.
I tempi sono vicini, perché la misura è colma: ovunque è perversione e decadimento, l’essere umano fin dall’infanzia viene contaminato da una lebbra morale e dalla pestilenza del materialismo. E tuttavia le giovani anime che s’incarnano oggi hanno sete di bellezza, di purezza, di devozione e di spiritualità, senza saperlo. Vorrebbero diventare giovani cavalieri senza macchia e senza paura, e si accontentano di trovare tutto ciò nella realtà virtuale dei videogiochi, ingannevoli pentole del diavolo.
Ci saranno a breve dei bruschi risvegli, quando questa scappatoia virtuale non sarà piú a disposizione di tutti noi, e dovremo ricominciare a vivere solamente nella realtà, rapportandoci con gli altri faccia a faccia. Serviranno guide, dei Buoni Uomini come i migliori tra i Catari, che guariscano corpi e anime e ricordino agli esseri umani il sacro compito di custodi devoti del giardino terrestre, e giammai di sfruttatori.
La società attuale è piena di contraddizioni, in apparenza: tutti in questi giorni si appassionano alle vicende di una mamma orsa, in Trentino, che dopo aver ucciso un escursionista per proteggere la sua prole, è stata catturata, allontanata dai suoi cuccioli, e rischia di essere abbattuta. Gli stessi paladini della povera orsa JJ4 però, non si preoccupano delle sofferenze subite dagli animali che si trovano nel loro piatto.
Si va a manifestare contro l’abbattimento degli alberi nella propria città, e poi ci si ferma a fumare in compagnia degli altri attivisti, come se non si sapesse quanti miliardi di alberi vengono abbattuti nel mondo per fare spazio alle coltivazioni di tabacco.
Si mettono qua e là panchine rosse per condannare, giustamente, la violenza sulle donne, e nel contempo si dimostra totale e complice indifferenza per l’invio di armi devastanti e di carri armati dall’Italia verso il fronte di una guerra fratricida in Est Europa.
Anche questi primi segnali, seppur incoerenti e confusi, hanno però comunque un valore importante: si affaccia una nuova consapevolezza, la violenza contro il genere umano, la Natura e i nostri fratelli animali, sarà qualcosa di impensabile per l’Uomo futuro.
La Civiltà Aurea è una realtà già in vista, anche se deve ancora essere realizzata: attendiamo il Fuoco Sacro dello Spirito Santo che investa i Cavalieri degni di guidare e proteggere coloro che avranno il privilegio di farne parte.
Shanti Di Lieto Uchiyama