Dopo la Pasqua il Cristo risorto apparve prima a Maria Maddalena, poi agli Apostoli nel Cenacolo, trattenendosi sulla Terra per quaranta giorni, testimoniando in tal modo la sua avvenuta Resurrezione. Poi si verificò la sua “Ascensione” e gli Apostoli si sentirono abbandonati dal loro amato Maestro. Allora la Madre li riuní nuovamente nel Cenacolo, e come incarnazione vivente della divina Sophia, la Sapienza, attraverso di Lei discesero dall’Alto le lingue di fuoco che resero veggenti gli Apostoli e le pie donne presenti. Lo Spirito Santo si manifestò attraverso Maria/Sophia non solo come Saggezza o Conoscenza ma anche come Spirito Consolatore: il Paracleto.
In una lettera del 9 agosto 1902 indirizzata a Wilhelm Hubbe Schleiden, cosí scrive Rudolf Steiner: «All’origine lo Spirito Santo non era altro che la Madre di Dio (Iside). …Il principio di Iside, a un certo momento rifiutato, divenne poi, non piú compreso, lo “Spirito Santo”, ma ripristinato poi exotericamente quale “vergine Maria”. …Prima la Iside fu volatilizzata quale “Spirito Santo”, e poi ripristinata come “Maria”, senza consapevolezza dei nessi».
Lo Spirito Consolatore, la Virgo Maria Consolatrix, è da allora sempre presente sulla Terra: a Lei il Cristo, dalla croce, aveva affidato i suoi figli, simboleggiati da Giovanni, l’unico Apostolo rimasto con Lui durante la Via Crucis fino al Golgotha, e a Giovanni il Cristo si era rivolto indicando Sua Madre come Madre di tutti gli uomini sulla Terra.
Questo compito di Dispensatrice di Saggezza spirituale e di Consolatrice, la Vergine Maria, la divina Sophia, l’ha svolto da allora ininterrottamente, elargendo grazie, miracoli di guarigioni fisiche ed interiori, a chi a Lei si rivolge come figlio devoto e con vera fede.
Devozione e volontà di una vera e profonda conoscenza devono spingere il ricercatore dello Spirito di quest’epoca a realizzare la propria individuale Pentecoste. Tanti aiuti ci sono stati donati nell’epoca attuale, attraverso la Scienza dello Spirito, per arrivare alla comprensione della completa trasformazione del destino della Terra e dell’individualità umana attuatasi per mezzo del Mistero del Golgotha, e subito dopo della Pentecoste cosmica. L’uomo può oggi aver accesso all’Iniziazione secondo una Via di Libertà individuale indicata da Rudolf Steiner, il quale ha aperto gli antichi Misteri e rivelato l’insegnamento che essi tenevano celato e riservato solo a pochi, in attesa che fosse giunto il momento in cui renderlo fruibile a tutta l’umanità.
In merito alla Pentecoste, cosí scrive Massimo Scaligero nel libro Il pensiero come antimateria: «L’Iniziato moderno deve conoscere la Via del Pensiero, se vuole congiungersi con il potere che si manifestò come fiamma della Pentecoste: potere che oggi comincia a esprimersi nella superiore connessività dei giudizi, secondo un trascendimento del limite dialettico del pensiero, che è sostanzialmente superamento dei confini del corpo astrale, bisognoso della legge jahvetica: superamento dell’umana natura animale, che imprigiona l’anima nella corporeità. In tal senso, l’Iniziato moderno tende all’esperienza del Graal, il cui simbolo è il calice dell’Ultima Cena, recante il potere dell’Io Superiore, che l’uomo deve riconquistare, realizzando per via cosciente ciò che avvenne nella Pentecoste: il trasferimento del fuoco dell’Io dal sistema nervoso al sangue, onde la materia, dissolta, ritorna sostanza dello Spirito».
Gli insegnamenti, gli aiuti, i suggerimenti, ci sono stati elargiti generosamente dai Maestri ai quali abbiamo attinto, ora ci attende il lavoro che ognuno di noi deve compiere individualmente.
Sviluppare il potere della Pentecoste è il compito al quale quotidianamente ci applichiamo quando eseguiamo gli esercizi per lo sviluppo della nostra interiorità, o quando ci rivolgiamo al Mondo spirituale nella preghiera.
In quest’epoca in cui ovunque nella vita sociale impera la menzogna– nel mondo della cultura, nell’amministrazione pubblica, nell’istituzione giuridica, nella stampa di regime, nella scienza e nell’organizzazione sanitaria – è piú che mai necessario che vi siano esseri liberi dalle pastoie del pensiero comune, di stampo arimanico. Individui che seguano una via di ascesi capace di discernere, oltre gli inganni e le trame degli Ostacolatori, la pentecostale Verità del Logos, da trasmettere a chi la cerca e ha difficoltà a trovarla in mezzo alle seduzioni e agli incanti delle moderne Scilla e Cariddi.
Ancora Massimo Scaligero scrive, in Iside Sophia, la Dea ignota: «Questa presenza dominante del Logos è un conseguimento raro, che però occorrerebbe meritare ogni momento, perché in ogni momento la natura umana è in stato di demerito, pronta al tradimento, cioè pronta alla prova dell’“Io sono”. L’autoconoscenza deve essere sempre vigile, perché la presenza divina non si allontani, ma operi e vinca. Si dà il “caso”, certo assai raro, che la presenza sia definitiva: segno che è entrata in atto la potenza della Pentecoste. Il discepolo è stato folgorato: non teme piú nulla, può fare tutto, perché, qualunque cosa faccia, edifica, aiuta, crea, è sempre per il bene delle creature, del mondo. Ma in tal caso è difficile che egli appaia sulla scena, riconoscibile per quello che è, in quanto la sua azione non può essere ridotta a categoria dalla comprensione umana, cioè a pretesto per il fanatismo».
E piú oltre: «Dal cuore muove il massimo potere spirituale del mondo: il potere che investí gli apostoli il giorno della Pentecoste e di cui essi accolsero quel tanto che potevano sopportare senza venirne annientati. Certo, verrà il giorno in cui questo potere sarà totale nell’uomo, senza distruggerlo. Soltanto allora egli potrà dirsi un “uomo vero”. …Nell’essenza del cuore, è presente la forza che supera la forza stessa del Sole. Il giorno della Pentecoste essa giunse dall’alto, trascendente: oggi può scaturire immanente, dal segreto dell’interiorità umana. Con tale forza un giorno l’uomo meriterà identificarsi, a coronamento della serie di prove e di liberazioni, che l’asservimento della sua psiche all’organismo fisico esige. Per ora egli può attingere indirettamente a tale forza nell’ètere del cuore, al cui dominio può eccezionalmente accedere, mediante dolore trasfigurato, o mediante devozione, oppure grazie alla “via diretta”, l’eterizzazione del pensiero, che è la via dei nuovi tempi».
Per proseguire lungo la Via che abbiamo deciso di percorrere, occorre impegnare a fondo la nostra volontà, restituire il puro calore saturnio al nostro cuore e rendere il nostro pensiero libero dai sensi. Solo cosí possiamo partecipare alla rinascita della società di cui facciamo parte, che in questo momento soffre per il materialismo che l’attanaglia, spegnendo le fragili forze che si affacciano nelle nuove generazioni come previsto sviluppo dell’attuale epoca dell’anima cosciente.
Solo cosí potrà verificarsi per l’umanità quanto preconizzato da Rudolf Steiner esattamente cento anni fa, nel maggio del 1923, a Cristiania (oggi Oslo): la Pentecoste cosmica!
Marina Sagramora