Rimango sempre piú sconcertato che alcuni settori dell’arte, in primis quello dei cartoni animati, non siano nelle mani degli artisti a orientamento antroposofico, mentre rimane eccelsa e indiscussa la formazione di matrice Waldorf nelle scuole, nella pedagogia e nell’agricoltura biodinamica. Scrivo questi appunti perché da svariate parti ho sentito dire in ambito antroposofico che l’informatica o internet non è propriamente una disciplina di interesse antroposofico. Le ragioni che si adducono sono le piú svariate, ma sappiamo che la tecnologia in sé è neutra, è l’uso che se ne fa che poi può essere giusto o sbagliato. È vero, l’informatica ha poco da dire, ma la creazione di siti web, la fotografia e i documentari o la creazione di video, di giochi educativi, fumetti, di app e non in ultimo di film, dovrebbero essere oggetto di pensieri di noi antroposofi, in quanto l’arte oggi si muove essenzialmente nei media, e visto da piú direzioni oggi diventa essenziale che ci occupiamo bene anche di questo campo.
Nessuno dubita della decadenza di una certa arte contemporanea, e qui alludo a pittura, scrittura, scultura e architettura, dove si sperimentano varie tecniche per trovare piú un effetto che suscitare un vero sentimento nelle persone destinate, per karma, a recepirne i contenuti. È la decadenza del pensiero, sempre piú materialistico da un lato e sempre meno realmente scientifico, in senso goethiano, dall’altro, per aprire le porte a un pensiero subumano, di cui la robotica reclama la supremazia. Robotica, automazione e informatizzazione dei processi tenderanno a voler sostituire l’umano fino a un certo limite, quello del processo decisionale. Anche in questo campo, tramite algoritmi sofisticati, si vuol far tendere la macchina robot ad apprendere con l’esperienza per poter essere piú autonoma possibile.
Le visioni futuristiche vedono invece la macchina robot assumere una propria forma di coscienza asettica e macabra, che sembra una caricatura dell’intelligenza luciferico-arimanica. Queste sono le nuove sfide dell’umanità in cui la comunità antroposofica ha il sacrosanto dovere di penetrare con l’impulso del pensiero cosciente raggiungibile da tutti, antroposofi e non, con la sola pratica degli esercizi indicati nella conferenza Educazione pratica del pensiero (O.O. N° 35).
Inutile tentare di cambiare direzione, specie in assenza di una Tripartizione, che sarebbe l’unica via per arginare tali fenomeni. Ci raccontano addirittura che la colonizzazione del pianeta Marte sia imminente: si crede che l’intelligenza robotica, tipicamente luciferico-arimanica, possa essere in grado di costruire una città per un milione di persone direttamente su Marte! Questo tipo di intelligenza di tipo robotico va dominata anzitutto in noi stessi, spogliandola dell’aridità che sempre l’accompagna.
È la stessa intelligenza che sta dando vita a una nuova medicina, che non considera l’essere umano unico e irripetibile, e il cui preludio nelle vaccinazioni di massa è stato solo un preambolo che solo la Medicina antroposofica può contrastare. Anzi, compito futuro della medicina antroposofica sarà proprio quello di porvi rimedio, se la strada sarà quella, singolarmente, di non risvegliare la propria autocoscienza, socialmente, di non trasformare in volontà cosciente la Tripartizione.
Marco De Berardinis