Liriche e arti figurative

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Liriche e arti figurative

Carmelo Nino Trovato «Faraglioni»

Carmelo Nino Trovato «Faraglioni»

 




 

Albero di magnolia

 

Calda è la sera,
nell’etere si libra
il profumo dei tigli,
misto al sentore
delle magnolie in fiore.
Bianchi calici
come coppe di ambrosia
pura bellezza offrono
alla luna splendente
d’intensa luce.
Chiaroceleste è il cielo
che il colore del giorno
in sé trattiene,
prima che di stelle s’impregni
della notte l’azzurro.

 

Alda Gallerano

 




 

Allo specchio

 

Confuse

parole.

Questo silenzio

vale

una vita

di grida,

di stenti

e di inferno,

mentre altri

inferni

ribollono lenti,

insidiosi,

feroci,

vicini,

vivi.

Che dire?

Ho trovato

me stesso:

era lí,

mi aspettava

ancora,

è tutto chiaro.

Scomparirà

ancora,

lieve.

 

 

Stelvio

 




 

Aldila

 

Sorridono i morti dall’alto delle loro balaustre,

rosse di rose e pensieri affidati all’ibisco perenne

piantato alla terra dei santi dove morto è il male,

l’invidia e la stolta arroganza che cresce nell’imo.

 

Guardano le umane faccende con clemente memoria,

la bava maligna che scola livida dal cuore ferito

e gli abbracci serrati da tenaglie del fuoco d’amore:

non godono né piangono stanno stretti in silenzio.

 

Si affacciano candidi e umili sul mondo dei vivi

puliti di meschine ambizioni e verità sacrosante

hanno il cuore infinito che vibra nel cielo di vetro

e respirano il colore e il profumo dei fiori di oro.

 

Si accostano con lieve premura al travaglio dei dí

senza fiato né gesto né verbo alle care presenze,

rassicurano e assistono con amore profondo

le pene i fardelli e paure nelle vie del transito buio.

 

Sorridono i morti dall’alto delle loro balaustre di rose,

di fiori cresciuti nel giardino dei giusti e dei puri

dove i prati e le cose brillano altre vive frequenze

dove teme l’ignaro credente abbia fine la vita.

 

 

Marcello Sebastiani

 




 

ARCHITETTO

 

Henning Larsen – Copenaghen Appartamenti “L’onda”

Henning Larsen – Copenaghen Appartamenti “L’onda”

 

È un artista

che fa vibrare gli spazi

con una seducente

musicalità.

È un poeta.

È l’uomo

che sussurra alle pietre,

che sa ascoltarle.

Comunica emozioni

raccontando una storia

di chiari e di scuri,

di ombre e di luci

nello spazio.

La memoria

è il pilastro

della sua creatività.

Il ricordo

del passato storico

proietta le sue opere

nel futuro: esse

hanno salde radici

nel passato

per resistere

oltre il presente,

nel lontano avvenire.

Ogni suo progetto

ha un forte legame

con la musica,

perché si esprime

con ritmo artistico

e matematica

precisione.

 

 

Liliana Macera