Ho letto che vi sono tentazioni che provengono dagli Ostacolatori e tentazioni che provengono dalla divinità. Vorrei saperne di piú, e soprattutto come faccio a capire la distinzione?
Renato T.
Spesso è difficile capire se il problema viene da una forma di psichismo, oppure si tratta di una vera e propria tentazione, ad esempio operata come impedimento alla meditazione. Il fatto che gli Ostacolatori possano agire sull’uomo è sempre consentito dall’Io, e certamente dal Mondo spirituale: è segno che quella tentazione è necessaria, e in quel caso è lasciata mano libera ad Ahrimane. Ad esempio, può darsi il caso in cui un uomo, o una società intera, commettano un errore di cui non si accorgono: in quel caso c’è bisogno proprio dell’opposizione arimanica per accorgersene. La frase «Non ci indurre in tentazione», non è errata e non andava corretta, come la Chiesa ha fatto recentemente. Il suo senso possiamo tradurlo cosí: «Fa’ che io non arrivi al punto che sia necessario l’intervento di Arimane». Il Padre nostro è la preghiera del Cristo al Padre, ma è anche il rivolgersi dell’uomo al suo Io superiore, quindi dell’uomo a se stesso. Noi dovremmo distinguere il rapporto dell’uomo con l’Io a seconda dell’epoca. Perché oggi l’uomo ha una responsabilità diversa rispetto alle epoche precedenti, ed essa ricade sul suo Io. È iniziata l’epoca dell’anima cosciente, e se fino a ieri l’uomo era portato innanzi dagli eventi senza che ne fosse fino in fondo l’autore, oggi è lui che deve prendere le redini della sua storia, della sua civiltà. Nel caso della prima tentazione, quella che possiamo chiamare “del Paradiso terrestre”, voluta e progettata dalla Divinità, non è l’uomo che ha dovuto pagare, ma ha pagato il Cristo, che ha assunto su di sé la colpa di un essere non ancora pienamente autocosciente. Il Padre nostro è quindi la preghiera che è detta dal Cristo al Padre, ma è anche la preghiera che l’uomo dice al Cristo, perché Lui e il Padre sono Uno. Solo oggi noi possiamo penetrare il senso del Padre nostro, che si può chiamare la chiave del Graal, perché è come un rivolgersi al se stesso profondo. In base a questa immagine noi possiamo comprendere il senso di tutte le tentazioni, in cui l’Ostacolatore svolge un compito necessario al nostro risveglio, a prendere coscienza di ciò che deve essere superato. Il capire questa profonda relazione con l’Io è la chiave per uscire dall’attuale difficilissima situazione, ed è uno dei piú alti segreti che l’uomo futuro deve conquistare: intuire la relazione essenziale dell’ego con l’Io superiore, che si manifesta nella comunione dell’Io con il mondo fisico. Questo è spiegato in tutto l’insegnamento della Scienza dello Spirito. Sappiamo che noi non avremmo la visione del mondo fisico se non ci fosse una identità profonda del nostro Io con esso, ma da questo mondo fisico non dobbiamo essere totalmente presi, soggiacendo a tutte le tentazioni che da esso provengono. Se non riusciamo a distaccarcene, superando il pensiero astratto da esso originato, continuiamo a trovarci alla mercé di tutti gli attacchi degli Ostacolatori. Se non sviluppiamo l’autocoscienza, sperimentando la Via dell’Io, l’uomo singolo, e cosí la società odierna, sono destinati ad essere preda di ogni tentazione. Dalla tentazione viene generato il dolore, ed è il dolore che ci fa ottenere quello che non otteniamo con la meditazione, con il seguire la giusta strada dello sviluppo interiore. Il mondo chiede il nostro risveglio, l’uscire dalla serie inarrestabile delle tentazioni, perché è in una situazione gravissima: dobbiamo scuoterci per essere all’altezza di quanto ci è stato donato con tanta generosità dai nostri Maestri.
Io cerco di seguire, da un po’ di tempo, un orientamento di tipo steineriano. Leggo e seguo online delle conferenze molto interessanti. Purtroppo nel mio paese non ci sono gruppi già costituiti per leggere insieme e incontrarsi, ma credo che anche individualmente si possa lavorare bene. Però mi piacerebbe anche vivere in modo conforme a quello che leggo e ascolto. Vorrei sapere se è possibile ottenere una certa continuità, direi un sottofondo spirituale, durante le diverse vicende della giornata. Vorrei anche, e non per vanità ma perché credo sia utile, che gli altri si accorgessero dei cambiamenti che sono avvenuti in me, e che continuamente avvengono. Ma ogni altra persona è distratta dalle proprie beghe personali e non si interessa a chi vive e lavora intorno a sé.
Stefania M.
Il vivere in modo conforme a quello che si legge e si ascolta è proprio ciò che in questo momento ci è richiesto. Perché ovunque c’è bisogno di dare testimonianza. Non importa se gli altri sono distratti e presi dai propri problemi personali. In realtà, in questo momento è come se tutto il genere umano, senza avvedersene, stesse gridando aiuto. Non sanno di farlo quelli dalla parte di chi – secondo il nostro punto di vista – sbaglia. Ma anche quelli che sembrano stare dalla parte di chi combatte l’errore, anche loro a volte sbagliano in un altro modo. È necessario capire la realtà che ci circonda, comprendere profondamente i tanti errori volutamente e subdolamente perseguiti da chi guida la società in cui viviamo, e chiarire per quanto possibile anche ad altri come orientarsi in un mondo che dirige fatalmente i suoi passi verso un baratro. Abbiamo il dovere di sentire la tragicità di questo atteggiamento di accondiscendenza generale a una sorta di rilassatezza interiore, di acquiescenza al male che si traveste da bene. Ma possiamo sentirlo solo se non vi partecipiamo. Dobbiamo capire la gravità di queste nuove correnti di pensiero luciferico-arimanico, organizzato in concetti supinamente accettati dalle masse, ignare di quanto quei concetti siano altamente distruttivi: affascina la loro allettante parvenza di un permissivismo che sembra liberare da tutti i condizionamenti e le remore che ognuno sente di avere in sé. Da parte nostra, allora, non possiamo starcene beatamente nel nostro angolo di pace, appagati dalle letture e dall’ascolto di confortanti conferenze, ignorando la muta richiesta di aiuto di chi è trascinato verso un futuro allestito per lui: astutamente organizzato per perderlo. Non si tratta di partecipare a correnti politiche o ad organizzazioni socio-economiche convinte di poter risolvere i problemi con equazioni o algoritmi. Quello che sta avvenendo porterà ad ulteriori disastri, ma dobbiamo essere convinti che saranno proprio quei disastri a poter causare un rinnovamento, un risveglio delle coscienze: l’acquisizione di quella autocoscienza individuale necessaria per l’uomo futuro e che è ancora tanto lontana. Il “sottofondo spirituale” si ottiene con la disciplina individuale, con la meditazione, con la concentrazione, con gli esercizi di formazione interiore, che ci rendono forti di fronte agli attacchi che si faranno sempre piú pressanti. E il nostro modo di agire di fronte a quegli attacchi, la nostra assenza di partecipazione alle correnti che tenderanno a trascinare sempre piú anche quelli che ci sono vicini, saranno l’esempio che potrà aiutare chi cercherà di non essere travolto. Quindi, comprensione delle forze in gioco e impeto nella via della meditazione.