Oggi, chi rappresenta la Scienza dello Spirito, se davvero essa deve fluire dalla sua mente, si posiziona nei suoi confronti in modo diverso da come si comporta nei confronti di un’altra corrente spirituale. Ma non si ha il giusto atteggiamento nei suoi confronti se si è soggettivamente entusiasti dei risultati di questa scienza spirituale e se si ha l’impulso di presentare questi risultati ai propri simili. Forse oggi, quando rappresentare la Scienza dello Spirito non è uno dei piaceri della vita, molti esiterebbero a parlare di questo o quello, se si potessero raggiungere gli obiettivi della Scienza dello Spirito nello stesso modo in cui si raggiungono gli obiettivi delle altre scienze. Ma può spingerci a aprire la bocca sulle ricerche della scienza spirituale quando si riconosce come una cultura che ha assunto una colorazione sempre piú materialistica, anche laddove non si vuole essere materialisti, penetra nelle anime e nelle menti e le rende sempre piú passive; quando si riconosce inoltre, in riferimento a ciò in cui l’uomo impara a orientarsi sempre di piú nella vita e a collocarsi nella vita, come la scienza spirituale sia una necessità della vita in corso. E quando si riconosce che vengono eliminate quelle forze che collocano l’uomo nella vita in modo naturale e sicuro, allora la conoscenza scientifico-spirituale viene portata alle nostre labbra, viene richiesta; si vorrebbe allora avere piú di quanto il linguaggio umano, per molti aspetti scorretto, offre, per mostrare all’umanità quanto sia necessario, per il suo ulteriore progresso, il tesoro vitale che nel nostro tempo solo la Scienza dello Spirito può dare.
Se nella nostra cultura moderna si nota meno cosa significhi in realtà essere completamente assoggettati ad un dogmatismo dei fatti, essere completamente dipendenti dallo specialismo della scienza generato da questo fanatismo dei fatti, allora forse si capirà cosa significa il fatto che la Scienza dello Spirito porta l’essere umano ad acquisire elasticità interiore, flessibilità interiore, vivacità della facoltà di giudizio e quindi a diventare quello che si può chiamare un essere umano interiormente libero, che può collocarsi nella vita in modo tale da cogliere la fonte fondamentale della vita stessa, in quanto l’essenza della sua anima ha un legame con le forze elementari dell’esistenza. Sarà sempre piú necessario che l’umanità sviluppi un’elasticità interiore, una ginnastica interiore, per cosí dire – se posso usare l’espressione – una “danza” interiore dei processi di giudizio in una raffinata attività interiore.
Questo è ciò che la Scienza dello Spirito dovrà portare all’umanità come bene per la vita. Il pensiero che porta in sé il potere della verità, di cui l’uomo avrà bisogno di fronte a un futuro sempre piú complicato, è un bene della vita che la Scienza dello Spirito può dare all’umanità. Per questo motivo ci si dovrà abituare a sviluppare la comprensione per ciò che può essere colto solo interiormente, perché attraverso la scienza spirituale ci si allea con la verità vivente interiore, che non si lascia spingere a giudicare dall’esterno, ma che è animata dalla forza vivente della verità; proprio come l’organismo è animato interiormente dalla forza vivente del sangue. E come l’organismo è animato dalla forza viva del sangue e attraverso questa è in giusta relazione con il mondo esterno, cosí la Scienza dello Spirito darà all’essere umano la capacità di essere animato dalla verità vivente interiore come da un cuore spirituale-animico, che respira nel mondo circostante dove le cose spirituali devono essere respirate, per rendere l’anima cosí sana, efficiente e forte da poter opporre all’aria del respiro interiore quello che la rende una libera forza organica interiore, la forza che pulsa nel sangue.
Si potrebbe dire che nel presente non si è in grado di credere in questa respirazione spirituale. In futuro si potrà credere nel cuore interiore per la respirazione spirituale e quindi sviluppare una libertà umana dell’anima. Proprio come ciò che l’uomo è come essere vivente può essere sviluppato solo dal fatto che egli è non solo in grado di inspirare dentro di sé in modo vivificante l’aria che respira, ma di trasformarla in modo vitale e sviluppare in modo sottile un organismo vivente separato, corporeo, cosí spiritualmente egli svilupperà sempre di piú il sangue spirituale interiore che lo animerà e che, essendo attivo e trasformando la consapevolezza e la conoscenza esterne, rende l’uomo un vero essere libero.
E se volgiamo lo sguardo dal lato della conoscenza a quello della volontà, allora dobbiamo considerare che la Scienza dello Spirito porta all’uomo concezioni, termini, idee, risultati della ricerca spirituale che, per cosí dire, vivono liberamente nell’anima, vivono cosí liberamente in essa da essere indipendenti dal fisico corporeo, ma anche dalle pulsioni e dalle impressioni esterne.
Come agisce l’uomo in circostanze ordinarie? Agisce in base a impressioni o ad impulsi esterni. La Scienza dello Spirito non ha nulla a che fare con ciò che è legato all’organismo esterno. Riempie l’essere umano con ciò che non fa che abitare nell’organismo, con ciò che proviene dal mondo spirituale e non direttamente dall’organismo. L’uomo ha sempre piú la possibilità di agire in base a impulsi e sensazioni esterne. Ma ciò che proviene dalla Scienza dello Spirito lo rifornisce di forze interiori, in modo che agisca dall’interno. Questo ha un impatto significativo sulla vita umana.
Qual è dunque la forza che da sola può portare all’azione, se non quella che ci viene richiesta dal mondo esterno e che ci fornisce gli impulsi per l’azione? Quali impulsi possono allora agire?
Basta una piccola considerazione per capire che deve trattarsi di un impulso globale che penetra nell’anima riempiendola di una immensa forza d’azione: è l’impulso dell’amore, che sgorga direttamente dall’anima, ma che sgorga direttamente solo quando è guidato da impulsi interiori. Sarà la Scienza dello Spirito, la comprensione della scienza spirituale, a fornire all’uomo un bene per la vita di valore illimitato: uno slancio sempre piú libero verso l’azione, che può vivificare la forza dell’azione solo se gli impulsi sono spirituali e quindi verso la forza dell’amore.
L’ho detto molte volte in queste conferenze: La scienza spirituale è nei confronti della vita la grande scuola dell’amore. Non che la scienza spirituale voglia parlare di amore ad ogni occasione. Questo parlare di amore e di nuovo d’amore ricorda le parole di Schopenhauer: «Predicare la morale è facile, giustificare la morale è difficile», ma ci fa pensare anche qualcos’altro. Quando si sente solo parlare di Amore! Amore! Amore!, quando si sente dire che si fondano associazioni che vogliono predicare l’amore, la Scienza dello Spirito forse a volte può avere il diritto di definire le cose in modo radicale; ma in ogni caso sarà possibile scoprire cosa si intende: si ha come l’impressione di trovarsi di fronte ai bravi borghesi della città di Schilde, che volevano raccogliere la luce in sacchi e svuotarli nelle case. Ma l’amore non si svuota nell’anima in questo modo. L’anima umana è simile a una stufa, che non ha bisogno di essere spinta a riscaldare la stanza, perché questo è il suo compito; lo fa di sua iniziativa quando le portiamo la legna e la accendiamo. Forse qualcuno potrebbe dire: guardando la legna non si vede che dà calore. Eppure, dà calore! Mettendo nella stufa la legna, che ha un aspetto completamente diverso e accendendola, portiamo calore nella nostra casa. Abituandoci ai concetti scientifico-spirituali, ci abituiamo a una libera capacità di giudizio, a una libera capacità di orientarci nel mondo. Fecondando cosí la nostra mente, portiamo nella nostra anima gli impulsi della capacità umana di amare e ci abituiamo ad essi. E cosí come è certo che in una casa si produce calore se si usa bene la legna, è altrettanto certo che l’amore, l’amore umano operoso, che può davvero aiutare, sarà acceso da quegli impulsi che entrano nelle anime con la Scienza dello Spirito. I concetti scientifico-spirituali sono il combustibile dell’anima destinato a generare l’amore.
Certo, ci sono molte obiezioni a questo proposito. Soprattutto si potrebbe obiettare che secondo certe persone, non trovano abbastanza amore in coloro che si occupano di scienza spirituale. Ma l’uomo deve trovare in se stesso la capacità di vedere che qualcosa che qui o là potrebbe avere l’aspetto della scortesia può forse essere in fondo molto gentile. Se, per esempio, per un istinto sbagliato o per puro egoismo qualcuno fa questa o quella cosa poco gradevole e per un istinto sano viene sgridato, questo può essere un esercizio d’amore migliore di tante parole che in quel momento potrebbero essere “amorevoli”, ma non servirebbero a nulla se non ad aggravare la condizione per cui la persona interessata ha commesso questo o quell’errore. Questa, tuttavia, sarà la reale esperienza: nessuno che si compenetra nella Scienza dello Spirito rimane senza la sua influenza per quanto riguarda lo sviluppo dell’amore.
La Scienza dello Spirito avrà un effetto straordinario, in quanto tesoro di vita, soprattutto in campo morale, nel campo dell’aiuto e della virtú umani. Non avrà l’effetto dei mezzi esterni che mirano a dissuadere da questo o da quello. Lavorerà in modo diverso, lavorerà silenziosamente nell’anima, ma lavorerà nell’anima di ogni individuo, in modo che egli possa trovare i modi giusti di esercitare l’amore. La Scienza dello Spirito funzionerà come la coscienza, proprio come la voce interiore della coscienza che può non punire esteriormente, ma è tanto piú una guida sicura per l’anima. Chiunque conosca i concetti scientifico-spirituali sperimenterà che, se avrà sbagliato, commesso un torto nel vero senso della parola, la Scienza dello Spirito ha immesso in lui una forza che agisce come un rinforzo della coscienza, come un correttore, indicando la giusta direzione della vita. Quindi la Scienza dello Spirito non lavorerà per il miglioramento della sfera morale per mezzo di programmi, non per mezzo di associazioni esterne, non per mezzo di effetti come quelli che si usano quando si vuole diffondere questo o quello, ma opererà, diciamo, incorporandosi nella cultura, come una coscienza morale che fa evolvere l’umanità. Elevando la coscienza morale, che sarà impiantata in ogni anima che si impregna di scienza spirituale, si darà un bene per la vita a tutta la cultura moderna, se si vuole che essa abbia il miglior risultato nella sfera morale. Se la Scienza dello Spirito troverà comprensione, la cultura riceverà un beneficio fondamentale per la sua vita.
Se si considera in questo modo, si potrà avere un’idea di ciò che essa può essere per la sana rigenerazione, fisicamente e moralmente, dell’anima umana, per il suo libero divenire e la sua libera formazione. Non si potrà piú negare che, dal punto di vista fisico e morale, possa essere un bene di vita illimitato, un bene di cui avremo molto bisogno, come ho detto spesso, un bene a cui in futuro saremo costretti ad adattarci sempre di piú, che potrà essere soprattutto luminoso e vivificante per l’essere umano perché cerca di venir percepito dall’interiorità, perché, per cosí dire, non si avvicina all’essere umano dall’esterno, ma si connette interiormente con la sua anima, non gli trasmette una conoscenza esterna, ma fa dell’anima qualcosa che è veramente degno di lei.
Quando lo si capirà – e lo si comprenderà a poco a poco – allora la Scienza dello Spirito sarà vista in modo meno ostile da coloro che oggi la considerano ancora molto, molto negativamente. Oggi è ancora abbastanza accettabile che le persone vengano con la loro conoscenza materialistica e dicano: la conoscenza che vivifica e sostiene l’essere umano può essere acquisita anche guardando il mondo esterno; è lí che si acquisisce la vera conoscenza. Questo è certamente vero. Ma guardiamo la cosa non solo in modo teorico ma in modo vivo, e vediamo che la scienza spirituale dà ovunque una conoscenza viva; e opponiamoci a ciò che una visione del mondo di stampo materialista può dare all’uomo.
Le persone che stanno ancora costruendo un mondo atomico-materialistico, che si trovano per cosí dire alle sue origini, stanno ancora attivando le loro anime in questo processo. Haeckel stesso, Ostwald, i suoi discepoli piú stretti e altri sono ancora attivi; possono ancora sviluppare forze interiori, e si potrebbe ancora paragonare ciò che con la loro scienza elaborano interiormente con ciò che si ottiene attraverso la Scienza dello Spirito, in quanto fa appello alle forze interiori dell’anima dell’uomo. Ma ciò che agisce sull’anima come visione del mondo materialista per coloro che non sono piú in prima linea in queste visioni materialistiche del mondo, o che le adottano passivamente, corrisponde a un cibo che non viene digerito, che non può sviluppare le forze che devono essere sviluppate, delle quali l’anima ha veramente fame. Si può anche eliminare la fame senza mangiare veramente. È possibile. Ma ciò che la fame implica, non può essere eliminato dall’organismo esterno senza mangiare. Allo stesso modo, la fame di vita spirituale dell’anima può essere soffocata eliminando l’appetito per la vita spirituale attraverso una visione del mondo materialista, ma a lungo andare questo non funziona per l’anima umana.
Non siamo qui per parlare della verità e dell’errore nello Spiritismo. Contiene certamente alcuni granelli di verità, non solo errori o frodi e cose simili. Vorrei solo far notare che coloro che si basano su una visione del mondo materialistica non sembrano approvare questo spiritismo. Se si ragiona in questo modo, con una mente non illuminata interiormente, si può solo dire che la visione materialistica del mondo è altrettanto lontana dallo spiritismo quanto dalla Scienza dello Spirito. Ma se si considera veramente lo sviluppo del mondo, allora si sa qualcosa di molto diverso. Allora si sa che la fame di vita spirituale dell’anima non può essere soffocata e che sono i materialisti a far nascere lo spiritismo!
La Scienza dello Spirito viene combattuta dai materialisti. Ma vedrete che ovunque non si permetta alla scienza spirituale di sorgere, si formano associazioni e circoli di spiritisti. I padri dello spiritismo sono i filosofi e le persone con una visione del mondo materialistica. Con un pensiero che pensa solo in modo astratto, non si vede questa connessione. Si commette lo stesso errore di pensiero di chi dice: «Ho intenzione di formare un buon figlio dal bambino che è appena nato; sto preparando tutto per questo». Ma non sempre il figlio si rivela come il padre intendeva; in certe circostanze può diventare un cattivo monello. Ciò che i materialisti immaginano sulle interrelazioni del mondo, non ha nulla a che fare con la realtà della vita. E cosí può accadere che essi producano il “figlio”, il monello, che essi stessi non riconoscono come tale. Perché lo spiritismo è figlio del materialismo. Perché è cosí? Perché il desiderio dell’anima per la vita spirituale non può essere soddisfatto, e alla fine si arriva al punto di fare come il fisico o il chimico, che presentano gli eventi esterni della vita, in cui si presenta lo “Spirito” senza un’attiva partecipazione interiore. Questo è piú comodo che dover fare uno sforzo interiore in ogni momento in cui ci si vuole elevare allo Spirito. Ma ciò non è altro che una ricerca della stessa visione del mondo che il materialismo produce. Voglio citare questo solo come esempio di come il pensiero astratto entri nella vita. Un tale pensiero riterrà naturalmente che il materialismo non possa produrre lo spiritismo. Come potrebbe! Un pensiero, invece, che ha un potere interiore di penetrare e trasportare nella sfera della verità, vedrà il mondo in un modo del tutto diverso e attraverso tale pensiero l’essere umano sarà in grado di posizionarsi nel mondo in modo del tutto diverso che se avesse un pensiero astratto e morto, che altro non è se non un “homunculismo”, come è stato spiegato l’ultima volta.
Cosí vediamo che la Scienza dello Spirito può davvero essere descritta come una somma di tesori per la vita. Certo, chi crede che la vita si limiti ai beni esteriori, non considererà quanto detto di un cosí infinito valore. Ma chi sa come anche i beni esteriori dipendano dalla capacità interiore dell’anima di orientarsi nel mondo e dalle sue capacità di autoguarigione, non troverà azzardato pensare, in riferimento a tutte le condizioni sociali e a ciò che oggi serve da occasione per tante “cure” – che tuttavia non sono altro che cure esteriori e che non possono portare a nient’altro che a soluzioni esteriori – che tali condizioni possono essere viste correttamente e che i giusti rimedi per esse possono essere trovati solo quando gli uomini si eleveranno alla Scienza dello Spirito. E si deve proprio dire: quando si parla di Scienza dello Spirito c’è qualcosa in tutto questo che costringe a far venire le parole alle labbra.
Questa scienza spirituale trova ancora oggi molta opposizione e ostilità. Nel corso di questo inverno ho piú volte sottolineato che tali avversari devono essere trovati. Le loro ragioni sono cosí evidenti, cosí apertamente evidenti, che possono essere trovate molto facilmente, perché sono ovvie. Si può davvero capire ogni oppositore della Scienza dello Spirito, e non è nemmeno necessario che dica qualcosa di sbagliato; può anche dire qualcosa di molto giusto.
Per concludere, permettetemi di citare la cosa corretta: supponiamo che qualcuno, che può essere anche molto intelligente, dica: ecco qui uno scienziato spirituale che dice un sacco di cose sbagliate, che Kant ha già confutato da tempo – chi si basa su Kant dice cosí – perché Kant ha da tempo dimostrato che la facoltà umana non è sufficiente per penetrare nel mondo spirituale, e se questo ricercatore spirituale avesse studiato Kant, starebbe zitto in merito. Non è del tutto falso ciò che quest’uomo intelligente – intelligenti lo sono tutti! – dice. Può essere del tutto vero. Se qualcuno, all’epoca in cui non c’era il microscopio, avesse detto che non si potevano trovare altre cose se non quelle macroscopiche, perché l’occhio umano non è in grado di penetrare in altre cose, questo potrebbe essere del tutto sensato. Ma a cosa serve per il progresso del pensiero e della vita umana? Anche se è vero che l’occhio umano non può vedere fino alle cellule degli organismi, perché la nostra vista è limitata, gli uomini hanno comunque costruito il microscopio e anche il telescopio, e ora possono vedere dove la visione dell’occhio umano non arriva. Come può essere perspicace chi dimostra che l’occhio umano non è in grado di vedere cellule e simili, cosí può essere molto vero ciò che dicono quelle persone che parlano dei limiti della facoltà umana di conoscenza. Ma ha importanza se è giusto o no? Come è giusto che l’occhio umano non può vedere le cellule, ma come la scienza ha portato a un’intensificazione della vista, cosí ci sono metodi spirituali che, nonostante la correttezza del kantismo riguardo ai limiti della facoltà di conoscenza, portano a un rafforzamento, a un rinvigorimento della vita dell’anima, in modo che l’uomo possa vedere nel mondo spirituale. Queste cose, e anche altre che sono citate da qualche oppositore della Scienza dello Spirito, devono essere recepite e comprese.
In realtà, non per essere presuntuoso o per vantarmi di qualcosa, ma per comunicare qualcosa che in fin dei conti può essere detto, vale la pena di ricordare questo: che sempre piú persone si accorgono che l’impulso vivo e fecondo che passa attraverso la Scienza dello Spirito si fa sentire anche nel presente. Ne è testimonianza il fatto che ora siamo in grado di costruire una Scuola di Scienza dello Spirito a Dornach, vicino a Basilea, nel cantone Soletta. Va sottolineato che l’intenzione non è quella di concentrare la Scienza dello Spirito in un unico luogo. Si vuole piuttosto dimostrare che siamo in grado di manifestare come la scienza spirituale possa creare forme architettoniche, scultoree e pittoriche, armonizzando questi elementi specifici in un unico edificio. Questo edificio dovrebbe essere solo un modello per dimostrare che la Scienza dello Spirito è in grado di influenzare direttamente la vita. E il fatto che siano stati trovati amici della scienza spirituale per fornire i mezzi relativamente grandi che sono stati necessari per creare questo edificio universitario, è una prova che questa scienza spirituale è già in parte radicata nelle anime del presente.
Va detto solo di sfuggita che, a proposito di questo edificio universitario per le discipline umanistiche, a Dornach si raccontano favole di ogni tipo. Ecco per esempio, la piú recente che mi è stata riportata: questa università avrebbe dovuto essere costruita a Monaco di Baviera, ma non ha potuto esserlo là perché avremmo subíto un rifiuto. Ogni sorta di altra favola viene raccontata in relazione a questo fatto. In realtà, però, la situazione è che non siamo stati rifiutati, ma che a Monaco per la realizzazione di un progetto devono essere prima consultati alcuni organismi, e questi non sono stati in grado di esprimere il loro parere di esperti. Le circostanze erano tali che avrebbero potuto benissimo aspettare dieci anni per emettere il loro parere di esperti; ma noi non potevamo aspettare dieci anni per la costruzione dell’edificio!
Un’altra favola dice che, a causa dell’edificio, si è creata una sorta di competizione tra varie città e che in questa competizione generale tra città, altre hanno avuto la meglio su Monaco. Con questo non voglio dire nulla contro la città di Monaco, che è davvero ricca di opere d’arte; ma si può dire questo: se gli abitanti di Monaco devono ora dispiacersi del fatto che la Scuola di Scienza dello Spirito viene costruita altrove, non sono poi cosí tante le città che se la sono contesa! Non siamo ancora oggetto di tale scalpore. Tra l’altro, il giornale in questione non è particolarmente informato quando scrive che Basilea “sembra” essere uscita da questa competizione come la città piú adatta.
Lo voglio ricordare solo perché la costruzione di questa Scuola di Scienza dello Spirito ha fatto sí che siano apparsi qua e là altri avversari della Scienza dello Spirito. Il fatto che sia stato possibile procedere con la costruzione di questa università, in modo che nel mondo possa esistere un tale punto di riferimento artistico per ciò che la scienza spirituale vuole, può essere un segno esteriore di come essa stia già trovando comprensione. Tuttavia, coloro che vogliono essere avversari della Scienza dello Spirito dicono sempre: «Chi sono questi seguaci della scienza spirituale? Gente senza giudizio! Persone che si lasciano influenzare con una certa facilità dalla fede o dall’autorità!». Ma di solito queste persone che parlano in questo modo sono persone che vorrebbero che la gente ascoltasse la “loro” autorità o quella che loro considerano tale! E poiché i maestri della Scienza dello Spirito non fanno cosí, avendo raggiunto una certa assenza di pregiudizi, che è l’unica cosa che conta nella Scienza dello Spirito, queste persone sono degli avversari. Ma la mancanza di pregiudizi, la libertà dai pregiudizi di una visione del mondo materialista o comunque dogmatica, sarà necessaria se si vuole dimostrare di comprendere la scienza spirituale. In coloro che approfondiscono la Scienza dello Spirito, con questa comprensione si richiameranno nell’anima i benefici della vita nella sfera morale, in quella della conoscenza e in quella della volontà, come è stato indicato oggi. Ma a chi ne sente e ne afferra la vita pulsante, una cosa apparirà sempre piú chiara: questa scienza spirituale è legata a ciò che deve dare al futuro dell’umanità una indispensabile nuova linfa vitale, spirituale. Anche se ciò che è legato a questa scienza spirituale può causare qualche problema di adattamento – come si intende qui, essa è certamente nelle prime fasi del suo lavoro – non si intende in alcun modo giustificare tutto ciò che appare là dove si ritiene che stia funzionando correttamente. Proprio oggi, quando con questa conferenza si conclude la serie invernale, si dovrebbe forse dire ancora una cosa per concludere. Tutto ciò che ci stimola dall’esterno, che potrebbe indurci interiormente a difendere la scienza spirituale come si fa con altre correnti spirituali, non è ciò che spinge le parole sulle labbra del ricercatore spirituale, che lo spinge a diffondere questa Scienza dello Spirito tra i suoi simili; ma solo e unicamente la consapevolezza che con questa scienza spirituale i veri, autentici e fruttuosi doni per la vita, di cui ogni anima che vuole capire se stessa deve avere fame, potrebbero entrare in quest’anima umana, anche se oggi non lo sa ancora, ai quali anela, che deve avere questi tesori se non vuole diventare sterile. Questo è il sentimento che si impone al divulgatore della scienza spirituale, che vive in lui per il fatto di rappresentarla. Vorrei concludere queste conferenze invernali con questa confessione.
La Scienza dello Spirito si pone davanti al suo rappresentante come se l’aspetto veramente genuino di una feconda futura cultura, verso la quale l’uomo deve vivere, lo guardasse e gli chiedesse di rappresentarla. Ciò che lo riempie di speranza, di fiducia per la vita, per le qualità terapeutiche della scienza spirituale in relazione all’umanità del futuro, si concentra in un sentimento di qualcosa di vero; ed egli non può fare a meno di sviluppare in questo sentimento di genuinità della natura umana la fede che deriva da una vera conoscenza, quindi in un certo senso egli sa anche che questa scienza spirituale, anche se si trova di fronte tanti avversari, deve funzionare, deve durare, deve trionfare. E come essa appare al vero discepolo, costituisce la realtà nel futuro sviluppo dell’umanità. Non il falso, l’irreale, ma solo il vero può funzionare, può durare, può trionfare!
Concludo queste conferenze invernali esprimendo la mia fiducia nella Scienza dello Spirito.
Rudolf Steiner (2a parte – Fine)
Conferenza tenuta a Berlino il 23 marzo 1914. O.O. N° 63.
Traduzione di Angiola Lagarde.
Da uno stenoscritto non rivisto dall’Autore.