Settembre è il mese della riapertura delle scuole in Italia e quasi ovunque nel mondo. La calura opprimente della stagione estiva viene fortemente mitigata dagli acquazzoni che seguono la “rottura dei tempi”, l’autunno si avvicina, e gli adulti devono tornare alle loro faccende: il lavoro e altri mille impegni. Gli edifici scolastici diventano dunque, oltre a luoghi di istruzione, parcheggi per la prole di chi è costretto o sceglie di lavorare a tempo pieno. Anche perché ben poche famiglie ormai hanno la possibilità di affrontare le spese quotidiane con un solo genitore che lavora.
Si affidano quindi bambini e ragazzi a scuole pubbliche o private; a seconda dei mezzi economici della famiglia o in base a precise convinzioni dei genitori; ad esempio molti scelgono scuole cattoliche, per vedere trasmessi ai propri figli valori “cristiani”, sperando di salvarli dall’indottrinamento “gender” cui molte scuole pubbliche oggi si sono aperte.
C’è poi chi li iscrive presso Istituti internazionali, allo scopo di fornire ai ragazzi conoscenze linguistiche e generali che permettano loro di avere molte piú opzioni lavorative e vantaggi sociali in futuro.
La permanenza a scuola si protrae spesso nelle ore pomeridiane, e viene seguita da attività extrascolastiche come sport in palestra o corsi d’inglese, con il risultato che i piccoli studenti passano ben poche ore all’aperto, e rari diventano i momenti in cui possono giocare con bambini della loro età in piena libertà. Quanto lontani sembrano i tempi in cui si tornava da scuola alle 12.30 e il pomeriggio, finiti i compiti in un’ora al massimo, si giocava tutti in cortile nelle città, o si andava in giro liberi se si aveva la fortuna di vivere in piccoli paesi.
I lavori manuali e le faccende di casa oggi non vengono quasi mai insegnati ai bambini e ai ragazzi piú grandi, e si è fatto di tutto per trasformare in brutte copie dei licei quelle scuole professionali che fino a pochi anni fa insegnavano mestieri nobili e rari come ad esempio il restauro, ai giovani dai 14 ai 17 anni, garantendo loro un futuro e donando agli studenti una manualità che è difficile acquisire dopo i 18 anni.
I miei tre figli, avendo un padre giapponese, hanno avuto la fortuna di frequentare la Scuola Giapponese di Roma, che allo stesso modo di quelle che sono situate nella Madrepatria, insegnano a tutti gli studenti dai 3 anni in su, a fare le pulizie, cucinare, cucire, coltivare l’orto, prendersi cura degli animali, costruire oggetti (falegnameria) e anche a sopravvivere in natura in condizioni di emergenza. La materia piú importante infatti è “Seikatsu”, ossia Vita.
Le nostre scuole sono diventate viceversa un laboratorio sperimentale dove inculcare nozioni, valutare con freddi numeri e imporre un pensiero unico “politicamente corretto”.
Di recente sui social gira questa citazione molto calzante di Adolphe Ferrière (1879-1960), un educatore svizzero e uno dei fondatori di Éducation nouvelle: E crearono la scuola come il “diavolo” aveva ordinato: «Il bambino ama la natura, quindi l’hanno chiuso in quattro mura. Non può stare seduto per ore senza muoversi, quindi hanno ridotto al minimo la sua libertà di movimento. Gli piace lavorare con le mani e hanno iniziato a presentargli informazioni e teorie. Ama parlare sinceramente e gli hanno insegnato a tacere. Si sforza di capire e gli hanno insegnato a memorizzare. Vorrebbe esplorare da solo e usare la propria conoscenza (dell’anima), ma ha ottenuto tutto in forma preconfezionata su decine di fogli di lavoro grigi. Attraverso tutto questo, i bambini hanno imparato ciò che non avrebbero mai imparato in altre circostanze: hanno imparato a non mettere in dubbio nulla e ad adattarsi».
E fino ai giorni nostri non è cambiato granché. Poi è arrivato il Pandemonio della Pan-demenza ed è andata anche peggio.
L’orrore dei due lunghi anni delle restrizioni imposte dalla dittatura tecno-sanitaria in ambito scolastico, con mascherine obbligatorie, distanziamento e altre regole assurde; applicate con sadica ferocia da un corpo insegnante trasformato in guardie carcerarie, ha spinto molti genitori a intraprendere il percorso della scuola parentale, ossia educazione fuori dal sistema scolastico, direttamente ad opera della famiglia o di gruppi di genitori, a volte con il supporto di insegnanti assunti privatamente.
Questo tipo di istruzione è perfettamente legale anche se visto con sospetto in Italia. Solitamente è piú facile che venga portato avanti in comunità intenzionali, e le percentuali sono bassissime nel nostro Paese, quindi viene tollerato dalle Istituzioni fino a nuovo ordine.
In Francia, dove negli ultimi anni il fenomeno della scuola parentale si è diffuso molto velocemente e con successo; il Governo è passato, negli anni delle restrizioni, dall’accettazione alla lotta feroce: le piccole vittime a cui fare il lavaggio del cervello non debbono sfuggire al controllo del Grande Fratello.
Le scuole Waldorf steineriane, che hanno fatto di tutto per aggirare protocolli governativi, cosí come avevano sempre fatto in precedenza con i programmi ministeriali e le valutazioni in voti sulle pagelle, hanno spesso ricevuto il trattamento che si riserva ai cospiratori nemici dello Stato. Tali scuole, che seguono il metodo donato da Rudolf Steiner oltre un secolo fa, sono (qualora le lascino in pace) un’alternativa molto valida all’istruzione pubblica o parificata, con il solo limite del costo della retta, che dovrebbe essere gratuita o quasi, ma che di frequente, nonostante le donazioni ricevute e gli stipendi molto esigui degli insegnanti, finisce per non essere alla portata di tutti, almeno fino a che la Tripartizione dell’organismo sociale non verrà applicata.
Rudolf Steiner, con il suo metodo educativo, andò ben oltre la pedagogia della teosofa Maria Montessori: quest’ultima aveva rivoluzionato l’approccio educativo tradizionale, che vedeva nella pedagogia nera (punizioni, contenimento rigido e indottrinamento) il suo punto centrale. Il bambino veniva finalmente visto come un individuo pensante e senziente, la cui dignità andava rispettata e la cui libertà e creatività era bene incoraggiare e alimentare.
Mancava però a questo metodo la visione chiaroveggente del Dottore, che guidò gli educatori su un sentiero completamente nuovo, basato sulla conoscenza della tripartizione dell’essere umano in corpo, anima e Spirito, della divisione nei quattro temperamenti: sanguinico, collerico, flemmatico e melanconico, e del diverso approccio che si deve avere nel primo, nel secondo e nel terzo settennio della vita del ragazzo.
Oggi le scuole montessoriane traggono molti elementi dagli insegnamenti di Rudolf Steiner, pur essendo basate su un metodo decisamente diverso all’origine.
Negli anni del secondo dopoguerra, molti insegnanti coraggiosi e illuminati, come il Maestro Alberto Manzi, di cui ho già scritto in passato, lottarono affinché la valutazione in voti numerici venisse abolita e il fanciullo rispettato nella sua diversità di apprendimento. La Scuola italiana eliminò i voti alle elementari e alle medie, salvo poi ripristinarli nel giro di pochi anni con l’aggravante delle abominevoli prove INVALSI, una forma di discriminazione nei confronti dello studente, della singola scuola e del corpo insegnante; quest’ultimo è divenuto di conseguenza un gruppo di agenti al servizio del Pensiero Unico.
Oggi chi ha figli in età scolare o prossimi ad entrare in quella che è divenuta la scuola pubblica attuale, e nel contempo segue una via spirituale, ha una difficoltà enorme nel tentare di salvarli dal Male che è salito in cattedra.
La Società intorno non aiuta: i media, internet, sono una giungla di tentazioni, perversioni e disvalori. I cartoni animati per i piú piccoli sono il frutto del calderone delle Forze dell’Ostacolo.
Ovunque i giovani e i giovanissimi sentono volgarità e bestemmie; gli adolescenti appena possono si fanno incidere tatuaggi, che sono purtroppo uno strumento degli Ostacolatori per contaminarli con piú facilità.
Mai piú attuali furono gli ammonimenti del grande Paracelso, medico dell’anima prima che del corpo: «Bandite assolutamente dalla vostra mente, per qualsiasi ragione, tutti i pensieri di pessimismo, rabbia, rancore, odio, noia, tristezza, vendetta e povertà. Fuggire come la peste ogni occasione di trattare con persone maldicenti, viziose, vili, mormoratrici, pigre, pettegole, vanitose o volgari e inferiori per naturali limiti di comprensione o per argomenti sensuali che costituiscono la base dei loro discorsi o occupazioni. L’osservanza di questa regola è di decisiva importanza: si tratta di cambiare la trama spirituale della vostra anima. È l’unico modo per cambiare il vostro destino, perché questo dipende dalle nostre azioni e dai nostri pensieri. Il caso non esiste».
E se il caso non esiste, il Male però esiste ed è piú subdolo e perseverante che mai.
Quello che può salvare il futuro del Genere Umano, che verrà presto sottoposto a prove molto dure, è proprio l’educazione dei giovani, e per attuarla occorre creare delle Comunità che possano proteggere i piú piccoli, i semi del nostro futuro, dagli influssi maligni di Babilonia.
Qualche mese fa ho parlato della necessità e dell’esigenza da parte di molti della creazione di Dimore Auree (Vedi link). Nelle comunità che devono nascere, potrà svilupparsi la pedagogia aurea, l’educazione che sarà basata sulle conoscenze spirituali donate da Rudolf Steiner e Massimo Scaligero; ma i primi educatori, è bene ricordarlo, sono le Gerarchie Angeliche e gli Esseri Elementari, e con la protezione della Madre del Cielo.
Il Dottore ci ha spiegato bene che l’educazione, nei primi sette anni di vita, viene ai bambini dalle Gerarchie, attraverso il latte materno, che trasmette la forza morale e la predisposizione al Bene e alla Giustizia; è dunque di fondamentale importanza l’allattamento al seno, e che le donne che allattano siano un patrimonio prezioso di tutta la comunità, viste come templi della divinità ed emanazioni della Madre Divina.
Per quanto riguarda la salute del corpo fisico ed eterico, e quella dell’anima dei nostri piccoli, gli unici a cui affidarci serenamente sono gli esseri elementari, con cui le giovani anime appena incarnate hanno grande affinità, grazie alla loro purezza e innata chiaroveggenza.
L’esistenza dei bimbi deve svolgersi in mezzo alla Natura; a piedi nudi sui prati e nei torrenti, correndo in compagnia degli amici animali, avendo la libertà di arrampicarsi sugli alberi. I ragazzi dovrebbero stare all’aperto per la quasi totalità del giorno, come del resto ci insegnò anche il nostro Maestro Aristotele; con il suo metodo peripatetico. Le Scuole nel Bosco che stanno prendendo piede un po’ ovunque, anche se per lo piú per l’età prescolare, sono una prefigurazione di ciò che dovranno essere le Scuole Auree.
Ho dei ricordi delle Scuole Rosicruciane; e del resto sia Steiner che Scaligero ne hanno parlato piú volte. Certamente noi oggi non siamo in grado di riprodurre quei sacri luoghi dove la devozione e l’amore per Dio e per i Maestri era incommensurabile; ma quello che a noi serve è il medesimo spirito e una dedizione alle giovani anime affidate, che non tema cadute né ripensamenti.
Il piú grande dei Maestri aveva per i bambini un amore e un rispetto senza pari: «In quel tempo, furono portati a Gesú dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono. Gesú però disse: “Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli”. E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là» (Mt 19,13-15)
Il Regno dei Cieli appartiene ai bambini innocenti e a chi è come loro, puro di cuore, devoto e pieno d’amore.
Il Sacro compito che attende quelli di noi che saranno scelti, è quello di essere i custodi di questi tesori, le anime dei piú piccoli, che oggi vanno messe in salvo dalle spire del Male.
Shanti Di Lieto Uchiyama