Proseguo nel mettere a disposizione dei lettori la corrispondenza via e-mail, procurata illegalmente, che il giovane diavolo Giunior W. Berlicche, inviato speciale per il «Daily Horror Chronicle» nel paludoso fronte terrestre, ha confidenzialmente indirizzato alla sua demoniaca collega Vermilingua, attualmente segretaria di redazione del prestigioso media deviato, all’indirizzo elettronico
Vermilingua@dailyhorrorchronicle.inf..
Andrea di Furia.
Vedi “Premessa” www.larchetipo.com/2007/set07/premessa.pdf
Carissima Vermilingua,
mi aveva sorpreso il tuo invito a Fàucidaschiaffi per un long drink al bar del palestratissimo Ringhio, ma quando ho saputo che era per provare la sorprendente piaga colada, consigliata da me che l’avevo trovata “divertente”, ho compreso il tuo sadico intento sottostante. Mi preoccupa molto sapere che il retrogusto all’infuocata piattola astrale sia capitato proprio a Fàucidaschiaffi, il quale… non si è affatto divertito. Dovrò evitarlo nei prossimi tempi, altrimenti un noiosissimo incarico ufficiale sul paludoso fronte terrestre non me lo leva neanche Ràntolobiforcuto.
Ora, però, voglio chiarirti l’altra ragione, oltre allo schematismo mentale con cui le nostre colazioncine emotive da secoli pensano, errando, di poter risolvere i vari problemi sociali che suscitiamo loro contro con contorno di emergenze varie. Lo schema, rammentiamocelo, è:
- c’è un problema sociale (la scarsità di posti di lavoro, ad es.) che crea precarietà di vita?
- troviamo altre occasioni di lavoro (nuovi posti di lavoro, ad es. 3.000 Navigator), e tutto si risolve.
- Risultato? Un fallimento annunciato.
- La precarietà aumenta, spariscono molti piú posti di lavoro di quelli “trovati” con lo schemino.
La banale ragione del fallimento non sta nelle Persone (salvo il “piccolo particolare della loro cecità per ciò che è “strutturale sociale”, del loro non tener mai conto della “relazione reciproca” tra le 3 dimensioni sociali) poiché tutte le loro generazioni hanno fallito, falliscono e falliranno. Tiè!
La ragione oggettiva sta, appunto, nell’inosservata strutturazione sociale UNIdmensionale parassitaria che, ti rammento dalla mia antítesi di laurea (Fr-égali-té), si esprime in tre modi solo qualitativamente diversi:
- Società umana solida (il sistema sociale in cui la dimensione Cultura tiranneggia le altre due)
- Società umana liquida (il sistema sociale in cui la dimensione Politica tiranneggia le altre due)
- Società umana gassosa (il sistema sociale in cui la dimensione Economia tiranneggia le altre due).
Non è però, questa, la sola relazione strutturale dimensionale possibile: c’è anche quella BIdimensionale conflittuale (quando due dimensioni lottano per conquistare il potere sociale e spartirsi la terza), e quella TRIdimensionale sinergica (quando ogni dimensione sociale esercita la sua funzione in autonomia, senza invadere mai la funzione specifica delle altre).
Buffo, Vermilingua. Hanno a portata di mano – proprio in questo periodo storico del presente quinto piccolo eòne anglo-germanico post-alantídeo – la possibilità di risolvere la causa prima della quasi totalità delle loro pesantissime problematiche sociali attuali adottando la sola strutturazione di sistema adeguata al compito (Società umana “calorica” tridimensionale sinergica).
Tuttavia, grazie ai nostri alleati-avversari della Fanatic University… non riescono nemmeno a pensarla, perché “materialmente” non la vedono con gli occhi, non la toccano con mano. Doppio-tiè!
Vivono ignari nella struttura UNIdimensionale parassitaria, ovunque presente su quel sassetto cosmico rotolante, che è antisociale ma che (essendo ad essa ciechi) non ha la forza di imporsi al loro sognato sistema ritenuto a torto “sociale”: per assuefazione secolare a slogan generazionali.
Dunque, “sociale” solo in quanto sognato e non percepito nella sua concreta realtà intera: che, lo sappiamo bene, è sia “sostanziale-funzionale” (il contenuto sociale: le tre dimensioni Cultura, Politica ed Economia, che sono “visibili” sempre al pensare scientifico-naturale) sia “relazionale-strutturale” (il contenitore sociale: le tre tipologie strutturali di sistema sociale UNIdimensionale – BIdimensionale – TRIdimensionale, che rimangono “invisibili” al pensare scientifico-naturale).
E grazie a questa interessantissima cecità “relazionale-strutturale” suscitata dai Malèfici custodi, interviene la legge sociale di Gravità: per la quale, come risultato finale, le nostre caramellate caviucce ottengono nel sociale economico, politico e culturale l’esatto contrario di quello che dicono di volere: rispetto allo sperato: «Vogliamo “trovare” 1 milione di posti di lavoro in piú!», invece “trovano” in piú… 1 milione di precari.
La ribadita “non soluzione dei problemi sociali” fa sempre parte della mentalità con cui le nostre pastasciuttine animiche affrontano sterilmente i problemi sociali: ne vedono solo la “sostanza economica, politica, culturale” (le cause secondarie funzionali, i singoli eventi-seme problematici), mai l’antisociale “struttura UNIdimensionale parassitaria” (la reale causa primaria del fatto sociale osservato, il terreno-scenario complessivo); mai osservano la caoticità strutturale permanente del sistema in cui vivono.
Memorizza bene, Vermlingua: i nostri sughetti-pronti emotivi vedono benissimo la funzione sociale della dimensione dominante le altre due (il sociale-contenuto), sono ciechi come talpe astrali alla relazione sociale tra le 3 dimensioni (il sociale-contenitore). Cosí “seminano” soluzioni sociali nell’aria, senza accorgersi di calcare un terreno sociale asfaltato da secoli: assolutamente ostile al radicarsi delle iniziative adeguate al nuovo rapporto tra Uomo-Società umana-Umanità, auspicato dagli efferati Agenti del Nemico.
Cosí ogni iniziativa viene automaticamente “rifiutata” dal terreno sociale (la struttura UNIdimensionale parassitaria del sistema) e diventa a sua volta “rifiuto sociale”, che di secolo in secolo, di decennio in decennio, di anno in anno si deposita assieme agli altri “rifiuti economici, politici, culturali” nella discarica tossica indifferenziata e antisociale che è diventato l’organismo sociale in cui le nostre libidinose colazioncine animiche, ignorando l’ostile presupposto strutturale parassitario, si sono ora costrette a vivere.
Nella struttura UNIdimensionale parassitaria, indipendentemente dalla sua qualità solida (prevalenza della Cultura sulle altre due, es. Afghanistan), dalla sua qualità liquida (prevalenza della Politica sulle altre due, es. Russia), dalla sua qualità gassosa (prevalenza dell’Economia sulle altre due, es. Unione Europea), si attivano dinamiche endogene automatiche, tra cui spicca l’operare inosservato della legge sociale di Gravità.
Questa legge sociale, che si determina dallo slittamento di impulsi sociali da una dimensione all’altra, fa sí che nell’epoca dello smartphone e di ChatGPT le nostre patatine emotive attivino istintivamente, verso il gadget tecnoscientifico, quella stessa reverenza mistica che nell’epoca preistorica le tribú riversavano sui Totem, e pure (slap, slap) fa sí che rivivano in veste moderna i Tabú di cui non si può piú nemmeno parlare nonostante l’attuale… vernice riformista. Triplo-tiè!
Certo, se nessuno se ne accorge. Purtroppo cosí non è, come puoi leggere da questo frammento anche tu:
Agente del Nemico: «Oggi la normatività del processo socio-economico, a cui s’identifica lo schema di tutta la vita umana, nel sostituirsi all’elemento interiore inavvertito, tende ad agire come una trascendenza: come karma sostanzialmente accettato, ma formalmente inconsapevole. Se archetipi delle culture primitive possono ripresentarsi oggi come nuovi idoli, totem e tabú, per il tipo umano moderno, e tuttavia meno dotato di forze di coscienza, nell’epoca dell’anima cosciente essi trovano il modo di assumere la veste piú accettabile: quella progressista. In tal senso, in tutto il mondo si è riusciti a far accettare veri e propri tabú, si è riusciti a creare l’automatismo di tipi di reazione psichica per cui taluni temi, o argomenti, o concetti, non si è capaci di contemplarli con indipendenza cognitiva, sí da poter vedere in essi qualcosa di piú di ciò a cui si è indotti dalla suggestione tabúica. In effetto, reverenza o esecrazione sono di rigore: per esempio, riguardo a temi come “autorità”, “gerarchia”, “ordine”, “disciplina” ecc. circola nell’aria il timore di dover esprimere un giudizio diverso da quello prescritto dal dogmatismo tabúico».
Dannazione, Vermilingua, meno male che non ha citato gli ultimi successi della tua tribú infernale del malaffare mediatico: come “vaccinazioni”, “guerra in Ucraina”, “scarsità energetica provocata ad arte” ecc.
Tutti tabú che finiscono per operare magicamente, cosí come i totem, come ora dice il Nonno:
Nonno Berlicche: «Con la feroce ossessività che contraddistingue i Bramosi pastori top manager della tentazione, compito nostro è far riaffiorare in epoca tecnoscientifica l’elemento totèmico, subdolamente anti-individuale, la cui presenza si rende evidente nel culto reverenziale di un potere direttivo o fatale operante mediante un oggetto, o un libro, o l’emblematicità di taluni personaggi rappresentativi come ora (tempo terrestre) i virologi, i geopolitici, i funzionari dell’OMS ecc., o determinati simboli politici o pubblicitari: in realtà è far sadicamente riaffiorare l’istinto reverenziale di tipo primitivo, o tribale, proprio nell’antitetica epoca dell’anima individuale cosciente. Si tratta spregiudicatamente di chiudere il rubinetto della benzina spirituale: di “togliere la trascendenza al trascendente” per attribuirla a valori fisici, a persone fisiche, a oggetti fisici».
Fiamme dell’Inferno, Vermilingua! Se rifletti, questa libidinosa rimpatriata delle nostre verdurine animiche nel fenomeno della superstizione ideologica totèmica (nella Società umana liquida a predominio politico, es. RUSSIA) e oggettuale tabúica (nella Società umana gassosa a predominio economico, es. USA) è tanto piú efficace quanto piú è inconscia: ossia rivestente la persuasione della razionalità rigorosa e della coincidenza con tangibili necessità sociali. Ri-tiè!
Ma come sempre, non dobbiamo troppo gloriarci dell’apparente nostra vittoria “progressista” sul paludoso fronte terrestre. Infatti (ti estraggo un altro frammento dal mio inesauribile moleskine astrale) c’è sempre qualche odioso bastian contrario, sfuggito alla censura della nostra occhiuta Infernale Intelligence, che ci legge come un libro aperto:
Agente del Nemico: «Che il Progressismo sistematico, o il Meccanicismo, di Oriente e di Occidente, tenda a funzionare soprattutto culturalmente come un potere extraindividuale capace di assumere la funzione di destino, è evidente dal fatto che la serie delle programmazioni necessarie solo per un gruppo di problemi umani, va diventando un fatto totalitario, sino a prendere il posto di quella scelta interiore individuale in cui dovrebbero confluire il karma e la libertà: va sostituendosi alla Provvidenza, alla direzione interiore, alla decisione indipendente, al destino. L’ideologia tende a prevenire il karma, a sostituirsi al karma, come se ne possedesse la trama».
Fortuna che il nostro progresso sociale, che “toglie la trascendenza al trascendente” e trasforma lo Stato o il Mercato nella Provvidenza, non si può fermare. E a non dare tregua e a zittire i pochi pensatori indipendenti (per i quali tutto ciò si inquadra nella mera pubblicità progresso, ossia nell’effettivo regresso sociale) ci pensa la tua demoníaca tribú del malaffare mediatico, con l’operoso supporto di tutti noi del Daily Horror.
Il tuo totemicissimo Giunior Dabliu