La Meditazione sulla Pietra Di Fondazione secondo Valentin Tomberg

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La Meditazione sulla Pietra Di Fondazione secondo Valentin Tomberg

Tomberg Pietra di Fondazione

 

Quest’anno cade il centesimo anniversario di un evento di enorme importanza per il movimento antroposofico e, osiamo dire, della stessa storia spirituale dell’umanità. Dal 23 dicembre 1923 al 1° gennaio del ’24 si tenne infatti a Dornach il convegno di solenne rifondazione della Società Antroposofica, divenuta cosí “Universale”.

 

Quell’atto sacramentale intendeva infondere nuova vita alla comunità creata da Rudolf Steiner, afflitta da una certa inerzia, fiaccata da tensioni interne e soprattutto messa a dura prova dall’incendio che aveva incenerito il primo Goetheanum durante la precedente notte di San Silvestro. Una rinnovata connessione con i mondi spirituali risultava poi urgente, leggendo gli eventi storici del dopoguerra che stava covando il secondo atto, ancor piú devastante, del conflitto mondiale.

 

La Pietra di Fondazione

 

La prima pietra del Goetheanum in legno, messa a terra il 20 settembre di dieci anni prima, era costituita da due dodecaedri di rame attaccati tra di loro (con all’interno due cristalli di pirite, anch’essi di forma dodecaedrica); la pietra di fondazione della nuova Società Antroposofica fu invece un testo esoterico e meditativo, donato da Steiner come sintesi poetica del messaggio antroposofico e dei Nuovi Misteri.

 

I versetti della Meditazione, suddivisa in quattro sezioni, sono un’esortazione ad ogni singola anima umana a conoscere se stessa “nel vivente tessere in corpo, anima e Spirito”, a riconoscere la “sostanza cosmica” presente nel macrocosmo e nel nostro microcosmo, ad aprirsi, come un vivente dodecaedro, alle 12 correnti zodiacali e cosmiche, ad accogliere il Cristo come Logos dell’universo incarnatosi “alla svolta dei tempi”. La Meditazione è infatti una pietra di fondazione immateriale, da depositare nel cuore degli uomini. Lo studio di quelle parole e il loro uso meditativo dovrebbero allora rientrare fra le attività principali di coloro che si riconoscono nella Scienza dello Spirito ed intendono affrontare un percorso di auto-Iniziazione e di parallela redenzione della natura.

 

Notevole studioso, interprete e devoto della Meditazione fu senza dubbio l’estone Valentin Tomberg (1900-1973). Siamo al corrente di quanto la sua figura sia stata criticata all’interno del movimento antroposofico (in particolare da Sergej Prokofieff e in Italia da Andrea Franco), soprattutto a causa del suo “tradimento” dell’Antroposofia attuato con la “conversione” alla

 

Chiesa Cattolica e con la sua connessione all’ermetismo di scuola martinista nella seconda metà della sua avventura terrena. Non è questa la sede per discettare ulteriormente su quella scelta di Tomberg, maturata a seguito della grave crisi nella Società Antroposofica dopo la dipartita di Steiner e fra le tragedie morali e materiali della Seconda Guerra mondiale.

 

Secondo noi, gli scritti di Tomberg del suo periodo antroposofico (dal 1930 al 1943 circa) rimangono ricchi di profondi contenuti spirituali, maturati in autonomia da un devoto studio della Scienza dello Spirito e da una pratica meditativa di grande forza e penetrazione. Vi si trovano risultati di indagine scientifico-spirituale scaldati da tutto il calore del sentire tipico delle anime russe. Ci sentiamo dunque di considerarlo un ottimo pioniere della VI epoca di civiltà post-atlantica che, come sappiamo da Steiner, avrà un’impronta slava.

 

Non sarà trascurabile per noi italiani, che nei suoi ultimi anni, persuaso di quanto il popolo germanico fosse povero di “devozione organica”, prospettasse un immediato futuro spirituale grazie alle presenza di “elementi italo-spagnoli”. Scrivendo di tale eventualità, nel 1970, probabilmente non sapeva dell’esistenza del contemporaneo magistero di Massimo Scaligero fondato sulla “tradizione solare”, mentre il suo era ormai spiccatamente lunare e devozionale; ci pare però un’ulteriore prova della capacità di Tomberg di leggere la realtà anche meno evidente.

 

D’accordo con noi sull’importanza di questo controverso occultista è la giovane ed intraprendente casa editrice emiliana “Artemis”, che di Tomberg ha pubblicato La meditazione sulla Pietra di Fondazione. Il volume raccoglie testi di analisi ed approfondimento di quel mantra scritti fra il ‘36 e il ‘39; è inoltre impreziosito dalla versione integrale della Meditazione, da quella ad uso meditativo quotidiano (tradotte entrambe da Ivan Della Rosa, con a fianco l’originale in tedesco) e da una prefazione di taglio storico a cura di Alessandro Benati.

 

Risulterebbe arduo riassumere in poche righe tutta la ricchezza delle intuizioni di Tomberg sul dono che Steiner fece agli uomini cent’anni fa, e dunque lasciamo al volenteroso lettore il piacere e il compito di scoprirla. Ci preme solo ricordare alcuni elementi su cui Tomberg insiste: la centralità dell’essere umano fra passato e futuro, altezze e profondità, Oriente e Occidente, Gerarchie angeliche e creature terrestri, influssi zodiacali e planetari; il significato tecnico e l’importanza dell’esercitare “la reminiscenza”, “l’ascolto” e “l’osservare” dello Spirito; la Tripartizione del nostro organismo come manifestazione e riflesso dell’agire delle tre schiere celesti. E soprattutto, per celebrare il Natale e il centenario della rifondazione di Misteri, ricordiamo che gli spiriti elementari delle quattro direzioni dello spazio hanno già udito che “dal divino viene l’umanità”, che “in Cristo la morte diviene vita”, che “nei pensieri cosmici dello Spirito l’anima si risveglia”; è dunque proprio giunto il momento che anche gli uomini odano.

 

 

Luca Negri

 


 

Valentin Tomberg

 

La meditazione sulla Pietra di Fondazione

 

Edizioni Artemis, Ozzano dell’Emilia (BO)     

 

Per ordinare

 

Anno 2023 – 163 pagine  –  € 22,00