Un esempio evidente è questo. Ad esempio, si discute molto, o almeno si è discusso molto sulla nazionalità dei macedoni. Gran parte della vita politica della penisola balcanica dipendeva dalle statistiche che vi venivano fatte. Che si facciano quindi statistiche sul grano e sulla segale o che si facciano statistiche su quante persone di nazionalità greca, serba, bulgara vivono in Macedonia, qui le cifre hanno lo stesso valore di quelle di altre statistiche. A questo proposito ciò che le statistiche possono dimostrare, è del tutto uguale. Troverete le cifre citate per i greci, per i bulgari, per i serbi e da queste cifre si possono trarre le piú belle conclusioni. Si possono però anche esaminare gli aspetti qualitativi. Si scopre, ad esempio, che spesso il padre è greco, un figlio è bulgaro, un altro è serbo. Potete immaginare da soli come funziona. Queste statistiche vengono però poi consultate, mentre in questo caso le statistiche sono solo qualcosa che viene stabilito per giustificare gli scopi del partito. Perché ovviamente, se il padre è davvero greco, i due figli sono greci pure loro. Ma questo è solo un esempio delle tante cose che vengono fatte e quello che viene fatto tra le persone è fatto soprattutto con i numeri. Quando i numeri sono usati, considerati come prove, essi sono il mezzo attraverso il quale Arimane può ottenere moltissimo.
Arimane può utilizzare un altro mezzo che, quando viene espresso, probabilmente non viene immediatamente considerato come tale, poiché le sue caratteristiche suonano piuttosto paradossali. Sapete che, all’interno del nostro movimento abbiamo cercato di approfondire i Vangeli da una prospettiva scientifico-spirituale. Ma questo approfondimento dei Vangeli sempre piú necessario nel nostro tempo è però rifiutato da molte persone, cosí come la scienza spirituale in generale. Le persone che spesso credono in quel contesto, pensano – o almeno sottolineano – di essere umili, ma sono in realtà le piú superbe. Sempre piú spesso si sente dire che la gente dice che bisogna immergersi nella semplice sobrietà del Vangelo e non bisogna cercare le vie complicate della scienza spirituale, per esempio per il mistero del Golgota. Le persone che sostengono di cercare semplicemente nei Vangeli sono proprio le piú presuntuose, perché nella loro arroganza disprezzano la ricerca onesta e sincera attraverso approfondimenti scientifico-spirituali. Sono cosí arroganti da credere di poter ottenere la piú alta conoscenza del mondo spirituale senza fare alcuno sforzo, solo immergendosi ingenuamente nei Vangeli. Ciò che oggi si mette spesso in mostra con umiltà, con semplicità, è proprio la forma piú arrogante. Le persone piú presuntuose vivono nelle sette, nelle confessioni religiose.
Vedete, i Vangeli sono stati scritti in un’epoca in cui la saggezza luciferica era ancora presente. Nei primi secoli dello sviluppo del cristianesimo, i Vangeli erano compresi in modo molto diverso che in seguito. Oggi, le persone che non possono approfondire la conoscenza delle scienze spirituali fingono solo di capire i Vangeli. In realtà, non hanno nemmeno piú il significato originale delle parole. Perché quello che è tradotto nelle varie lingue non sono veramente i Vangeli, ma qualcosa che fondamentalmente non ricorda piú il significato originale delle parole con cui i Vangeli sono stati scritti. Oggi si può giungere alla vera comprensione di ciò che è intervenuto come Essere-Cristo nello sviluppo della Terra solo tramite vie scientifico-spirituali. Chi oggi vuole approfondire i Vangeli solo “semplicemente”, come spesso viene detto, non giunge a una comprensione interiore della vera entità Cristo, ma solo a un’illusione o, al limite, a una visione, a un’allucinazione di questa entità cristica. Oggi, con la semplice lettura dei Vangeli, non si ottiene piú un vero rapporto con il cristianesimo, ma solo una sorta di raffinata allucinazione di Cristo. Ecco perché è cosí diffusa l’opinione teologica che nell’uomo Gesú di Nazareth non ci fosse affatto il Cristo, ma soltanto una personalità storica, come Socrate o Platone o simili, solo forse un po’ piú elevata. Il “semplice uomo di Nazareth”, è un ideale anche per i teologi. E naturalmente pochissimi teologi moderni sanno cosa fare con qualcosa come l’apparizione a Paolo davanti a Damasco, perché dai Vangeli, senza una comprensione piú profonda della Scienza dello Spirito, si può arrivare solo a un’allucinazione del Cristo, non a una visione del Cristo reale. Ecco perché ciò che apparve a Paolo davanti a Damasco è percepito solo come un’allucinazione.
Oggi è necessario che i Vangeli siano approfonditi secondo la Scienza dello Spirito. Perché Arimane si servirà soprattutto dell’ottusità che caratterizza coloro che vogliono vivere solo all’interno delle confessioni religiose per raggiungere il suo obiettivo: quello di attaccare di sorpresa le persone con la sua incarnazione. E coloro che si ritengono i piú cristiani, rifiutando un ulteriore sviluppo della visione del Mistero di Cristo, nella loro arroganza, sono proprio coloro che favoriscono di piú gli scopi di Arimane. Le confessioni religiose sono praticamente delle zone di sviluppo, dei terreni di coltura per l’essere arimanico. Oggi, non serve a nulla ignorare queste cose facendosi illusioni. Proprio come l’atteggiamento materialista, che rifiuta tutto ciò che è spirituale e vuole considerare come uomo solo ciò che egli mangia e beve, e promuove gli scopi di Arimane, favorendo cosí i suoi scopi, nel suo senso, non in quello dell’umanità con il rigido rifiuto di tutto ciò che è spirituale e l’attenersi al senso letterale o, come spesso viene detto, “la semplice comprensione” dei Vangeli.
Vedete, è stata eretta una sorta di barriera affinché i singoli Vangeli non limitino troppo le persone, in quanto l’evento del Golgota è stato descritto nei Vangeli da quattro punti di vista, che – almeno apparentemente – si contraddicono. Cosí che le persone, se riflettono un po’, si salvano da una comprensione troppo letterale. Ma in quelle sette che seguono solo un Vangelo – e ce ne sono molte – si fanno strada la seduzione, l’ottusità, l’effetto allucinatorio, causati dalla semplice immersione nel Vangelo. I Vangeli dovettero essere dati a suo tempo come contropartita alla gnosi luciferica. Ma se vengono presi cosí come sono stati dati a quel tempo, non servono al progresso dell’umanità, ma servono allo scopo di Arimane. Una cosa non è semplicemente buona di per sé in senso assoluto, ma è sempre buona o cattiva a seconda dell’uso che ne fanno le persone. Il meglio può essere il peggio quando persone non lo usano nel senso giusto. Se i Vangeli sono il meglio, possono essere il peggio, quando le persone se la prendono troppo comoda per passare a una vera interpretazione scientifico spirituale di questi Vangeli.
Ci sono molte cose nelle correnti spirituali e non spirituali del presente, che renderebbero necessario che gli uomini osservassero da vicino e di conseguenza regolassero il loro comportamento, soprattutto quello della loro anima. Se le persone vorranno vedere o meno nel profondo queste cose, dipenderà da come l’incarnazione di Arimane le influenzerà, se farà loro perdere completamente l’obiettivo della loro incarnazione terrena, oppure farà sí che riconosceranno il significato molto limitato della vita intellettuale, della vita non spirituale. Se gli uomini prendono in considerazione ciò che ho caratterizzato come correnti che portano ad Arimane, allora, grazie alla sua incarnazione nella vita terrena, riconosceranno chiaramente ciò che è arimanico da un lato e quindi anche il lato polare opposto, cioè il luciferico. Dal contrasto tra Arimane e Lucifero, gli uomini saranno allora in grado di cogliere nell’occhio dell’anima il terzo elemento che li riassume. Le persone devono consapevolmente confrontarsi con questa trinità di ciò che è cristiano, arimanico e luciferico. Senza questa consapevolezza, infatti, gli uomini del futuro non potranno vivere in modo tale da raggiungere davvero lo scopo della Terra.
Vedete, le cose legate alla Scienza dello Spirito possono essere comprese correttamente solo se vengono prese con assoluta serietà. Perché la Scienza dello Spirito non è solo qualcosa che qualche spirito settario vuole introdurre nell’umanità di oggi, ma è veramente qualcosa che deriva dalle necessità dell’evoluzione umana. Chi si rende conto di queste necessità dello sviluppo umano può praticare la Scienza dello Spirito, o non praticarla, ma deve dire a se stesso: tutta la vita fisica e spirituale dell’umanità deve essere illuminata e pervasa da una concezione scientifico-spirituale.
Come in Oriente c’è stata un’incarnazione luciferica e poi, si può dire, nel mezzo dello sviluppo del mondo quella del Cristo, cosí in Occidente ci sarà un’incarnazione arimanica. Questa incarnazione arimanica non deve essere evitata. Deve arrivare, perché gli uomini devono, se cosí si può dire, affrontare Arimane faccia a faccia. Egli sarà l’individualità che mostrerà alla gente l’enorme ingegno che l’uomo può raggiungere, se fa appello a tutto ciò che può promuoverlo dalle forze della Terra. Nelle avversità di cui ho parlato, e che si abbatteranno sull’umanità nel prossimo futuro, le persone diventeranno molto ingegnose. Dalle forze e dalle sostanze del mondo verranno scoperte molte cose che forniranno cibo per l’uomo. Ma ciò che verrà scoperto sarà trovato in modo tale da far riconoscere che la materia è connessa con gli organi dell’intelletto: non con quelli dello Spirito, ma quelli della mente. Imparerete cosa dovete mangiare e bere per diventare abbastanza intelligenti. Non si può diventare spirituali con il mangiare e il bere, ma mediante essi si può diventare molto intelligenti, avere una raffinata intelligenza. Solo che la gente non sa ancora queste cose, che però non solo vengono perseguite, ma sorgeranno in modo del tutto naturale attraverso le difficoltà che si presenteranno nel prossimo futuro. Vorrei ancora dire che, con l’uso di queste cose, alcune società segrete, che si stanno organizzando già oggi, prepareranno il modo in cui l’incarnazione arimanica potrà essere presente sulla Terra nel modo giusto. E deve esserci, perché, durante il suo periodo di permanenza sulla Terra, l’uomo deve anche riconoscere quanto può emergere dai processi puramente materiali. Ma allo stesso tempo l’essere umano dovrebbe rendersi conto che deve imparare a controllare le correnti spirituali o non spirituali che portano all’arimanesimo.
Quando ci renderemo conto che si possono dimostrare certi programmi dei partiti, ma anche quelli opposti, allora dovremo dire a noi stessi: “Dobbiamo allora elevarci a un tale stato d’animo, in cui non dimostriamo, ma sperimentiamo”. Perché ciò che si sperimenta è qualcosa di diverso da ciò che si dimostra solo intellettualmente. Allo stesso modo diremo a noi stessi: “Ci deve essere sempre piú un approfondimento scientifico-spirituale dei Vangeli”. Oggi, l’accettazione letterale dei Vangeli è una promozione della cultura arimanica. Per ragioni puramente esteriori si può riconoscere che per l’uomo di oggi la mera interpretazione letterale dei Vangeli non può piú essere valida, perché si sa che quello che è giusto per un tempo non lo è per tutti gli altri. Ciò che è giusto per un tempo, se praticato in un tempo successivo, è luciferico o arimanico. La lettura dei Vangeli ha avuto il suo tempo. Oggi si tratta di usare i Vangeli per acquisire una conoscenza spirituale del mistero del Golgota. Per molte persone oggi è certamente estremamente scomodo rendersi conto di queste cose. Ma chi vuole interessarsi di antroposofia dovrebbe davvero conoscere come gli strati della cultura siano stati gradualmente messi uno sull’altro, creando il caos, e come, a sua volta, la luce debba essere riportata in questo caos.
Oggi, si dovrebbe fare la prova di ascoltare o leggere qualche persona moderna, molto radicalmente moderna, su questa o quella questione della vita attuale, e poi, diciamo, ascoltare i sermoni dal pulpito sulla stessa questione da parte di un sacerdote di una chiesa che è ancora completamente chiusa, che anche nel modo di pensare è rimasta nella forma dei pensieri dei vecchi tempi. Allora avete davvero due mondi di fronte a voi, che non farete altro che confondere, mescolare, se evitate di affrontare davvero queste cose secondo la verità. Ascoltate oggi un moderno socialista sulla questione sociale e poi ascoltate subito dopo, per esempio, una predica cattolica sulla questione sociale: è molto interessante vedere come due strati di cultura vivano fianco a fianco, usando le parole in sensi completamente diversi. La stessa parola ha un significato completamente diverso per uno rispetto all’altro.
Queste cose devono essere considerate nell’ottica che si può ottenere se si prendono sul serio queste considerazioni, come abbiamo appena cercato di fare oggi. Dopo tutto, anche le persone delle confessioni religiose positive giungono a una sorta, direi, di desiderio di approfondimento spirituale. Non è davvero un fenomeno insignificante che uno spirito cattolico cosí eccezionale e positivo come il cardinale Newman, in occasione della sua investitura a cardinale a Roma, abbia detto: «Non vedo altra salvezza per il cristianesimo se non una nuova Rivelazione». Sí, è quello che diceva il cardinale Newman: non vedeva altra salvezza per il cristianesimo se non una nuova Rivelazione. Ma naturalmente lui non aveva il coraggio di affrontare seriamente una nuova Rivelazione spirituale. E cosí anche gli altri. Oggi si possono leggere innumerevoli scritti su ciò di cui l’umanità ha bisogno in relazione alla vita sociale. È stato pubblicato un altro libro: Socialismo, di Robert Wilbrandt, figlio del poeta. Discute la questione sociale sulla base di buone intuizioni individuali. E infine dice che, senza lo Spirito niente funziona, e il corso che le cose stanno prendendo mostra che lo Spirito è necessario. Ma a cosa arriva una persona del genere? Arriva a pronunciare la parola Spirito, a dire la parola astratta “Spirito”. Ma lo rifiuta, respinge lontano da sé il fatto di accettare qualsiasi cosa che vuole veramente sviluppare lo Spirito. Per fare questo, è innanzitutto necessario rendersi conto che il rovistare nelle astrazioni, per quanto gridi allo Spirito, non è ancora qualcosa di spirituale, non è ancora qualcosa che è Spirito. Non bisogna confondere la retorica noiosa e astratta dello Spirito con la vera ricerca positiva del contenuto del mondo spirituale, come vuole fare la Scienza dello Spirito di orientamento antroposofico.
Oggi molti parlano di Spirito. Ma voi, che vi occupate di Scienza dello Spirito, dovreste essere persone che non si lasciano abbindolare da meri discorsi sullo Spirito, bensí dovreste rendervi conto che c’è una differenza tra questo modo di parlare dello Spirito e le descrizioni del mondo spirituale come sono state tentate in diversi modi in campo antroposofico, dove il mondo spirituale è descritto allo stesso modo del mondo animico-fisico, come il mondo fisico sensibile viene descritto nelle sue forme esteriori. Dovreste confrontarvi con queste differenze, dovreste ricordarvi di continuo di come i discorsi astratti sullo Spirito siano una deviazione dal vero impegno spirituale, e di come molte persone oggi parlino dello Spirito, ma in realtà non fanno altro che allontanarsi sempre di piú dallo Spirito. Perché limitarsi a considerare lo Spirito dal punto di vista intellettuale non porta allo Spirito. Che cos’è l’intelligenza? Qual è il contenuto della nostra intelligenza umana? Il modo migliore per dirvelo è mettere davanti alla vostra mente la seguente immagine. Immaginate di trovarvi davanti a uno specchio e di guardarvi dentro – ci sono tante signore qui che capiranno ancora meglio. Prendete questa immagine che lo specchio vi presenta. È esattamente come siete, ma non è nulla di reale. È stata creata dal riflesso dello specchio. Tutto ciò che avete come intelligenza nella vostra anima, come contenuto intellettuale, è solo una immagine speculare. Non c’è realtà all’interno. E proprio come la vostra immagine è prodotta solo dallo specchio, cosí ciò che si riflette come intelligenza è prodotto solo dall’apparato fisico del vostro corpo, attraverso il cervello. Una persona è intelligente solo attraverso il suo corpo. E cosí come non si può accarezzare se stessi quando si tocca il proprio riflesso, cosí non si può afferrare lo Spirito quando ci si limita a rivolgersi all’intelletto, perché lí non ce n’è. Ciò che viene compreso, anche se con sagacia, con l’intelligenza, non contiene mai lo Spirito, ma solo l’immagine dello Spirito. Non si può sperimentare lo Spirito se ci si ferma alla mera intelligenza. Ecco perché l’intelligenza è cosí seducente, perché dà un’immagine, che è però un riflesso dello Spirito, ma non è Spirito. Non c’è allora bisogno di mettersi in difficoltà vivendo nello Spirito, perché lo si ha – almeno si pensa di averlo – nell’immagine speculare; si può però parlare molto bene dello Spirito. Distinguere questa mera immagine dello Spirito dallo Spirito reale è il compito di quell’atteggiamento che non è semplicemente teorizzato nella scienza spirituale, ma è realmente contenuto in una visione positiva dello Spirito.
Questo è ciò che ho voluto dirvi oggi per sottolineare la serietà che dovrebbe permeare tutto il nostro atteggiamento nei confronti della vita spirituale antroposofica. Perché è dal modo in cui l’umanità del presente comprende questa posizione che si determinerà nel futuro il reale sviluppo dell’umanità. Se ciò che oggi ho caratterizzato, come viene recepito ancora oggi dalla stragrande maggioranza delle persone sulla Terra, allora Arimane, quando verrà, sarà un pessimo ospite per l’umanità. Se gli esseri umani riusciranno ad assumere nella propria coscienza queste cose che abbiamo preso in considerazione oggi, a dirigerle e a guidarle in modo tale che siano per una posizione libera dell’umanità nei confronti del potere arimanico, allora l’umanità imparerà da Arimane, quando apparirà, proprio la cosa giusta per rendersi conto di come, comunque, la Terra debba arrivare alla sua decadenza, ma anche come l’umanità si eleverà al di sopra dell’esistenza terrena proprio attraverso questo. Quando l’uomo ha raggiunto una certa età nella vita fisica, il suo corpo fisico decade ed egli non si lamenta, se è consapevole che questo corpo fisico sta decadendo. Perché sa che con la sua anima si avvicina a una vita che non è parallela al decadimento di questo corpo fisico. Nell’umanità vive qualcosa che non è legato alla decadenza della Terra fisica, che è già in atto, ma che diventa sempre piú spirituale proprio perché la Terra sta entrando fisicamente nella sua decadenza. Impariamo a dirlo con obiettività: sí, la Terra è in decadenza e anche la vita umana lo è, in relazione al proprio aspetto fisico. Ma proprio per questo, troviamo la forza di portare nella nostra civiltà ciò che deve continuare a vivere fuori dall’umanità, in quanto immortale, quando la Terra si avvicina alla sua fine. Questo è ciò che volevo dirvi oggi.
Rudolf Steiner (2a parte – Fine)
Conferenza tenuta a Berna il 4 novembre 1919.
O.O. N° 193. Traduzione di Angiola Lagarde.
Da uno stenoscritto non rivisto dall’Autore.