Acque

Poesia

Acque

Cascata

Tutta la notte

ha piovuto

sommessamente,

senza tuoni,

solo con strani

rumori e fruscii

che venivano

dal buio delle strade,

dalle grondaie

di zinco,

sul tetto,

ha piovuto

sui sogni inquieti

del mondo.

L’alba è venuta

improvvisa,

attraverso l’intrico

della finestra

che gèmica ancora.

Hanno segnato

il tempo, le gocce,

sul nero del davanzale,

proprio qui,

accanto a me.

L’acqua è dovunque:

prigioniera della terra,

sospesa agli steli

dei fiori,

immobile

nei pantani.

Il cielo ha donato

in silenzio,

minuzioso,

senza sciupare

una stilla.

Ora, col giorno,

il sole scaccerà

l’umido della notte

e le gocce spariranno:

prima le invisibili,

poi quelle grosse

di cristallo,

dove l’iride è profonda

come l’occhio

di chi soffre.

Magiche creature

trasparenti,

nate nel cielo

di cui siete forma

e volto inconsistente,

gocce roride

di rugiada,

spuma del mare,

fonte che gorgoglia,

fiume che scivola

tra i pioppi,

cateratte assordanti

eterne e pure,

laghi specchianti

i misteri notturni

del cielo,

cupi fondi del mare

dove l’acqua riposa

e culla l’alga

viscida e scura.

Acqua di Dio

che ristora la terra,

nutre le radici,

che ci dà vita

come dà vita al muschio

sulla pietra del fiume,

acqua che scorre

tranquilla,

o che rugge,

ma sempre uguale.

Polla tersa

delle rocce alpine,

anima del granito

che freme, saltella,

curva le canne di giunco,

acqua che porta via

con i fuscelli e l’erbe

i miei pensieri,

i giorni della vita…

 

 

Fulvio Di Lieto