In questo nuovo libro l’Autrice si riferisce alla dolcezza e insieme all’amarezza della vita, nella quale è il dolore “dolceamaro” a prepararci all’incontro con il Cristo eterico.
Nella presentazione vengono citate le parole di San Francesco di Sales dal Trattato dell’Amore di Dio:
«Di certo l’amore è insieme dolce e amaro, e finché siamo in questo mondo, non vi è mai una dolcezza perfetta, perché nulla è perfetto, né si è mai completamente sazi e appagati; tuttavia esso rimane molto piacevole, perché la sua asprezza purifica la sua dolcezza, proprio come la sua dolcezza accentua la grazia della sua amarezza.
…Da bambini conosciamo la tristezza al confine della felicità. Da adulti, diventiamo troppo duri. Commuoverci fino alle lacrime testimonia di come il nostro cuore possa intenerirsi attraverso le sofferenze».
Segue l’Introduzione, nella quale Mieke Mosmuller si chiede se, considerando il punto di vista umano, fusi come siamo con il terrestre, abbia veramente senso prepararsi alla visione del Cristo nel mondo eterico.
Quello che suggerisce come risposta, perché si riesca ad avere l’esperienza, è che la nostra preparazione, attraverso la disciplina spirituale che Rudolf Steiner ci ha insegnato, ci porti a lasciare il centro, ovvero la nostra egoità, e prendere una posizione su tutta la circonferenza, in modo che la propria immaginazione non si sviluppi piú dal centro verso la circonferenza, bensí guardando dall’intera circonferenza verso il centro.
Per raggiungere questa visione eterica, dobbiamo da principio porre a noi stessi la domanda: da dove proviene veramente l’idea del ritorno del Cristo nel mondo eterico?
Da tale domanda inizia lo svolgimento del tema, con la citazione dei versi tratti dal Primo Dramma Mistero di Rudolf Steiner, La porta dell’Iniziazione.
Parla Teodora, che ha avuto la visione di un luminoso Essere umano che le rivolge cosí la parola:
Devi annunciare a quanti
ti vogliano ascoltare
che hai veduto ciò che domani
gli uomini vivranno.
Un giorno Cristo visse sulla terra
e di tal vita il risultato fu
che in forma d’anima egli aleggia intorno
al divenire umano.
Congiunto della terra s’è alla parte
spirituale.
Di scorgere non era dato ancora
agli uomini, com’egli
in tale forma d’esistenza appaia,
ché l’occhio dello Spirito mancava
all’esser loro, l’occhio che piú tardi
solo in futuro deve palesarsi.
Ma prossimo è il futuro
in cui di vista nuova
l’uomo terreno esser dovrà dotato.
Ciò che una volta han contemplato i sensi
quand’era Cristo in terra,
sarà da tutte l’anime veduto,
non appena compiuto il tempo sia.
(Traduzione di Rinaldo Küfferle).
Al termine della trattazione, scrive l’Autrice che nel periodo natalizio del 1912/1913, quando fu fondata la nuova Società Antroposofica, Rudolf Steiner tenne una serie di conferenze dal titolo La Bhagavad Gita e le lettere di Paolo (O.O. N° 142). In esse viene detto che il puro essere di Adamo era presente nella forma di Khrishna, che svolge un ruolo cosí maestoso nella Bhagavad Gita. Egli rivelò anche che dopo la morte e risurrezione del Cristo, lo stesso essere, l’anima pura di Adamo, diviene il portatore del Risorto, che si mostra poi nello splendore di quell’essere animico puro. Tale splendore eterico è l’irradiazione nella quale si manifesta il Cristo risorto. Inizialmente Egli apparve a Paolo quale primo fra tutti quelli che seguiranno. Rudolf Steiner ha indicato che vedere il Cristo nel mondo eterico significa avere la visione dell’essenza eterica di Gesú di Nazareth, del Gesú nathanico, del puro essere di Adamo, che ci appare nella sua gloria.
Mieke Mosmuller, Bittersüßer Schmerz – Die Erscheinung Christi in der ätherischen Welt.
Editrice: Occident Verlag – Baarle-Nassau, Olanda.
Lingua: tedesco.
Anno 2023 – 116 pagine € 26,50
Per ordinare, link: Bittersüßer Schmerz.