Capodanno

Scienza dello Spirito

Capodanno

Anno vecchio Anno nuovo

 

«Ogni anno in quest’epoca passiamo da un periodo all’altro. Certo, dapprima questa può sembrare una co­moda suddivisione del susseguirsi del tempo, ma non è cosí. Gli esseri umani che hanno dovuto operare una ripartizione del tempo hanno infatti seguito per istinto profondo determinate grandi leggi che regolano il corso del tempo».

 

Cosí Rudolf Steiner si esprime in una conferenza del 31 dicembre 1915, a Dornach, dedicata al Capodanno (in: L’unione spirituale dell’umanità per opera dell’impulso Cristo, O.O. N° 165).

 

Ci descrive poi la Terra minerale quale essere dotato di coscienza: «Quando parliamo di questa coscienza terrestre dobbiamo pensarla collegata alla Terra intera, di cui fanno parte non solo lo scheletro, ma anche l’acqua, l’aria e cosí via, corrispondenti ai muscoli ed al sangue».

 

Ma il nostro pianeta include anche una seconda dimensione interiore: «Possiamo anche parlare di una coscienza dell’intero regno vegetale che si sviluppa sulla Terra. …Quando parliamo della coscienza vegetale, possiamo parlare solo di un determinato territorio, poiché la coscienza si modifica a seconda delle zone della Terra».

 

Ripartizione oraria

 

Il Dottore collega idealmente la menzionata modificazione territoriale ad un preciso pa­rallelismo tra la coscienza uma­na e quella vegetale, incentrato sul ruolo davvero occulto del binomio Io/corpo astrale, che durante la vita diurna di veglia opera nella nostra natura superiore attraverso sangue e sistema nervoso, mentre di notte sposta la propria azione nel re­sto dell’organismo, mantenendolo cosí in vita anche durante il sonno. «Di notte, quando dormiamo con la nostra natura superiore, la nostra natura inferiore  veglia, proprio come avviene con la Terra: quando in un emisfero è inverno, nell’altro è estate. Quando da un lato c’è uno stato di veglia, dall’altro c’è uno stato di sonno, e viceversa. …Per noi il mondo vegetale dorme in piena estate, proprio quando germoglia e sboccia. Dorme mentre sviluppa al massimo la sua parte fisica. E si desta a piena coscienza …quando …il suo sviluppo fisico regredisce; allora sí che il mondo vegetale è sveglio».

 

Quindi l’intero mondo vegetale configura una seconda coscienza terrestre che permea quella minerale e che spiritualmente si trova in stato di sonno quando le piante fisicamente germogliano; e viceversa. In piena estate dunque la coscienza in oggetto dorme nel nostro emisfero perché ha raggiunto il mondo stellare da lei anelato per mesi, mentre il contrario si verifica in quello australe.

 

Capodanno celeste

 

A questo punto il Dottore ci disvela il collegamento con la festività indicata nel titolo: «Ma adesso, in questo periodo, avviene anche qualcos’altro. …Le due coscienze …per tutto l’anno sono due entità distinte …ma in questo periodo dell’anno si compenetrano a vicenda. Qui dove si svolge il passaggio da un anno all’altro, le cose ed i processi minerali della Terra e l’intero mondo vegetale hanno una sola coscienza, ovvero le loro due coscienze si compenetrano».

 

Segue un’occulta descrizione delle singole realtà in oggetto, dapprima quella minerale: «Come noi con la nostra coscienza diurna ordinaria pensiamo alle cose che ci circondano, cosí pensa anche la Terra. …Con la sua coscienza, la Terra pensa innanzitutto l’intero spazio celeste che le appartiene …riflette sui processi stellari…».

 

Quindi la seconda: «Le piante non sono in grado di pensare in modo cosí vasto come la Terra. La coscienza pensante del regno vegetale nel suo complesso …è molto piú limitata. …E in virtú del fatto che la sua coscienza compenetra quella della Terra, intorno a Capodanno …il mondo vegetale della nostra Terra viene a conoscere i segreti delle stelle, li accoglie e li usa affinché in primavera le piante possano di nuovo svilupparsi in base ai segreti del Cosmo».

 

Ci viene poi donata una mirabile sintesi storica del nostro rapporto con il corpo astrale: «Nella nostra epoca l’anima cosciente si sviluppa soprattutto per via del fatto che l’uomo usa come strumento esclusivamente il proprio corpo fisico …ma imparerà di nuovo ad usare il suo corpo eterico, ad utilizzare il suo corpo astrale come in tempi antichi nel ciclo dell’evoluzione, quando il corpo astrale costituiva l’elemento fondamentale della coscienza. …A quei tempi, nella sua coscienza la nostra anima era una cosa sola con il corpo astrale. Tale condizione risale al sesto millennio prima della nostra era. Alla comparsa di questa coscienza, l’umanità sulla Terra festeggiò un nuovo anno, un grandioso Capodanno! Come oggi il Capodanno ci si presenta come la fusione fra la coscienza vegetale e quella minerale, cosí seimila anni prima della nostra era ebbe luogo …un grandioso Capodanno cosmico della nostra Terra. La nostra coscienza animica si uní alla coscienza astrale del nostro corpo, la attraversò …si espanse nella stessa misura in cui a Capodanno si espande la coscienza vegetale (c.d.r.)

 

Zarathustra

Zarathustra

 

Segue la rivelazione del potente retroscena occulto: “Come la pianta giunge a vedere nei cieli in virtú dell’unione della sua coscienza con la coscienza minerale, cosí a quei tempi, seimila anni prima della nostra era, l’uomo vide e percepí un vasto campo di sapienza, quando la sua anima si uní al corpo astrale nel Capodanno cosmico». E Rudolf Steiner specifica che a quel­l’immensa sapienza attinsero anche la Gnosi e lo stesso Zarathustra.

 

Grandioso lo sviluppo futuro poi delineato: «E se adesso, agli anni trascorsi dalla fondazione del Cristianesimo ne aggiungiamo altri 4.000 circa, arriviamo di nuovo ad un passaggio simile a quello che ho appena illustrato, in cui la nostra coscienza animica attraverserà quella astrale, ma ad un grado superiore. Ancora una volta l’essere umano entrerà in una coscienza stellare cosmica di questo genere».

 

Coscienza cosmica

 

Veramente temerario appare alle nostre piccole anime il compito che il Dottore assegna al movimento antroposofico: «A questo vogliamo prepararci per mezzo della nostra Scienza dello Spirito, affinché vi siano esseri umani pronti per questo passaggio. Vogliamo preparare un Capodanno cosmico! E se prepariamo la festa del Natale come ho accennato in una delle ultime conferenze (vedi in “L’Archetipo” , dicembre 2023: “Io ed Infanzia”) ci prepareremo nel modo giusto …per il nuovo Capodanno cosmico che avrà luogo dodici millenni dopo il precedente. Dodici mesi trascorrono da una riunificazione della coscienza vegetale con quella minerale della Terra all’altra. Dodici millenni intercorrono fra un Capodanno cosmico terrestre e l’altro, fra un passaggio e l’altro dell’anima umana attraverso il mondo astrale».

 

Si rivela cosí anche il profondo rapporto della Terra col tempo: «Ma questo sia per te un segno che anche la Terra ha un suo anno, il grande anno cosmico di cui parlò un tempo Zaratustra, intendendo dire che esso va da un San Silvestro all’altro, da un Capodanno cosmico ad un altro, e che è necessario comprendere se si vuole capire il corso dell’evoluzione umana. Zaratustra parla …dei dodici millenni di cui vi ho parlato oggi».

 

Ci viene anche specificata la tempistica dell’annuale fusione delle due coscienze: «I Tredici giorni sono le giornate in cui la coscienza vegetale si unisce a quella minerale» (dal 25/12 al 6/1: n.d.r.).

 

calore del cuore

 

Potente l’esortazione finale: «Ma se accogliamo questa disposizione animica sacra e solenne ne potremo trarre il giusto sentimento, il giusto modo di sentire ciò cui aspiriamo con la nostra conoscenza spirituale: con questo calore nel cuore vogliamo preparare il nuovo anno cosmico, aspettare degnamente il nuovo San Silvestro cosmico che dovrà portare un nuovo anno co­smico …il giorno che ricorre ogni dodici mesi anziché dodicimila anni, diventa il simbolo del grande San Silvestro (c.d.r.).  Questo è il mistero della nostra esistenza. Per tutto vale la regola come nel grande cosí nel piccolo e viceversa. E il piccolo, il ciclo dell’anno, lo possiamo comprendere soltanto se diventa per noi il simbolo dei grandi eventi cosmici, del ciclo millenario».

 

 

Francesco Leonetti