La posta dei lettori

Redazione

La posta dei lettori

letterinaSono terminate le 13 notti sante, alle quali mi sono preparata con meditazioni, concentrazioni e la lettura ogni sera della Pietra di Fondazione. Però non ho avuto un riscontro effettivo. Mi aspettavo qualcosa di evidente, dei sogni importanti, significativi, invece buio assoluto. In cosa ho sbagliato, cos’altro avrei dovuto fare?

 

Antonella T.

 

 

Perché aspettare qualcosa di evidente? Noi facciamo la nostra parte, e cerchiamo di farla nel modo migliore, il Mondo spirituale sa quando e come è giusto inviare delle risposte. Il momento dell’anno che va dalla notte del 24 dicembre a quella del 5 gennaio deve essere vissuto con grande devozione: la celebrazione va dalla nascita di Gesú, a Betlemme, il 25 dicembre, alla nascita del Cristo con il Battesimo nel Giordano, il 6 gennaio. In questa progressione, da Gesú al Cristo, è compreso tutto il mistero dell’incarnazione divina. Non dobbiamo però cercare di trarne qualcosa di personale, ma sentire in noi la grandiosità dell’evento, essere infinitamente grati al Divino che si è fatto uomo ed è venuto tra noi. E sappiamo che è tra noi anche oggi: Egli cammina sulle strade della Terra e possiamo incontrarlo, se ne saremo degni. Questo è venuto ad annunciare il Precursore, come già aveva fatto duemila anni prima in Palestina. Non sono dei sogni profetici che dobbiamo aspettarci, molto di piú può accadere, ed è a questo che ci prepariamo.

 




 

letterinaVorrei chiedere cosa ci è concesso di imparare in rapporto al grado di coscienza al quale l’uomo moderno è pervenuto.

 

Claudio d. B.

 

 

Lo sviluppo interiore è oggi ancora uno sviluppo degli istinti, è inevitabile. Ossia, non è lo sviluppo di una persona dedita allo Spirito che se ne sta in un’oasi custodita, fuori dalle correnti delle passioni e degli istinti. Però la coscienza umana è cresciuta, e l’umanità è maggiormente dotata di Io: questo desta una maggiore brama, ma è importante che accada, perché proprio trasformando la brama si conquistano le forze per l’ascesi dello Spirito. Non dobbiamo essere dei mistici che evadono la società, dobbiamo essere dei combattenti. Combattiamo per poter vincere, sviluppando la vita interiore: vedere le zone della brama in sé e trasformarle. La brama trasformata diviene forza di visione spirituale. Alcuni, pur sentendosi piú forti, preferiscono fermarsi e attendere una prossima vita. C’è invece chi riesce ad ottenere una vera trasformazione. Ci sono delle forme di forza che danno all’uomo moderno razionalista una grande sicurezza, lo fanno sentire indipendente, padrone di sé. Attraverso gli studi scientifici si ottiene un comportamento distaccato, una grande forza dell’Io, che però è arimanica, viene da Arimane. Quella forza dobbiamo riprendercela. Perché se non riusciamo a riprenderla, falliremo il nostro compito. Rudolf Steiner avvertiva che sarebbe stato necessario sviluppare la forza di collegamento con Michele nel momento in cui ci saremmo trovati in balía di Arimane. Ci ha detto proprio che saremmo stati “in balía di Arimane”, e questo è il periodo in cui ciò sta avvenendo. Arimane dà sicurezza, forza, la possibilità di una grande organizzazione sociale, scientifica, ma è lui che guida da dietro le quinte. Massimo Scaligero diceva che Arimane attraverso di noi tenta di entrare nello spazio. Lo fa perché non concepisce lo spazio come lo concepiamo noi: per lui lo spazio è matematico, fossilizzato in linee, in teoremi, in formule, in logaritmi. Là dove noi non siamo abbastanza svegli per capire che cosa avviene nel movimento, Arimane riduce il movimento ad una equazione matematica. È il tentativo di farci perdere il rapporto del pensiero con il movimento, perché il movimento è pensiero. Persino il movimento delle gambe mentre camminiamo è pensiero. Qualunque movimento eseguiamo, siamo sempre in rapporto con le forze eteriche del movimento. Non c’è movimento che non sia eterico, perciò il movimento è sempre sovrasensibile. Se invece il movimento si riduce a un’astratta teoria fisica o matematica, lí si inserisce Arimane. Perché il lavoro dello Spirito è l’identità con il mondo fisico realizzata come presa di coscienza, mentre il materialista non riesce a percepire l’identità tra lo Spirito e il percepito. Il grado di coscienza al quale l’uomo moderno è pervenuto rischia di oscurarsi e di perdere il rapporto con il sovrasensibile. Il lavoro interiore su cui tanto hanno insistito i nostri Maestri, ci restituisce la possibilità di avanzare nella direzione richiesta dal mondo spirituale.

 




 

letterinaSia nel mio ambiente di lavoro che nelle frequentazioni extra lavoro mi sono accorto che molte persone sembrano apparentemente normali, ma in realtà sono mentalmente molto disturbate, nel senso che non hanno una percezione della realtà: la distorcono e se ne fanno una idea tutta loro, con fissazioni che hanno del paranoico. Credo che questo derivi soprattutto dal pensiero “comune” che in questo periodo si sta affermando sempre di piú, distorcendo la realtà oggettiva.

 

Serafino V.

 

 

Naturalmente ci sono molti casi e molte storie. Comunque è importante per noi capire che la pazzia è una forma di invasione arimanica. Vi può essere anche una forma di invasione luciferica, ma in quest’epoca si tratta in genere piuttosto di una invasione arimanica: l’Io si stacca e la persona diventa vittima di una forza che lo domina e lo guida nei pensieri e nelle azioni. Sappiamo che la coscienza ha bisogno del supporto del sistema nervoso, quindi questa devianza riguarda il sistema nervoso, perché l’Io ne ha bisogno per esprimersi. La visione arimanica del mondo, che possiamo considerare un principio di pazzia, è stata necessaria per un periodo ai fini dell’evolu­zione, dato che l’uomo doveva calarsi completamente nella materialità per poi risalirne con le proprie forze di volontà e di autocoscienza. Possiamo dire però che oggi è stato ampiamente superato il limite di tempo in cui era necessario il pensiero astratto, quindi l’insistenza di questo tipo di pensiero è l’inizio di un guasto del sistema nervoso, e piú precisamente dell’organo cerebrale. Nei casi di nevrastenia grave, l’origine è senz’altro cerebrale, però il cervello è in rapporto con il simpatico, il quale è una specie di sistema nervoso profondo, piú carico di forze eteriche, che sta in una zona delicatissima, collegato alla sfera della volontà. Quando l’organo nervoso del simpatico comincia ad avere un funzionamento irregolare, questo è in stretta relazione con il pensiero strettamente legato alla cerebralità. Si verificano allora nella persona stati di psicosi che sfociano a tratti in forme di eccesso di autostima, di megalomania, di ostentato senso di sicurezza e di superiorità, o a tratti in forme di angoscia, di paura, di agitazione, di insostenibilità della vita. In tal senso possiamo dire che l’umanità si trova attualmente in uno stato di nevrosi collettiva, da cui diviene sempre piú difficile uscire. Questa è la ragione per cui il mondo è pieno di psicanalisti. Questo mestiere è ormai diffusissimo ovunque: prima lo era soprattutto negli Stati Uniti, ma adesso anche da noi c’è una pletora di psichiatri, psicanalisti e di cliniche psichiatriche dalle quali, dopo trattamenti se non deleteri almeno alquanto fantasiosi, si esce peggio di quando si è entrati. Il libro Psicoterapia di Massimo Scaligero ci aiuta a comprendere bene come individuare i casi di individui affetti da paranoia – che è uno stato che sta tra la nevrosi e la psicosi – e come essi siano ben radicati nella società, esprimendosi nelle forme deviate della scienza, della sanità, della magistratura, della politica, in ogni campo in cui vi siano esseri responsabili della comunità, e con il potere decisionale di imporre la propria visione alterata a un numero vasto di persone. L’argomento è molto vasto e delicato, e compito precipuo dell’attuale discepolo della Scienza dello Spirito non è solo difendersi da tali stati di possessione, ma anche di assistere con grande abnegazione chi rischia di perdersi o di aiutare ad uscirne chi già ne sia preda.