La freccia

Spiritualità

La freccia

Johann Gottlieb Fichte

Johann Gottlieb Fichte

 

«Siamo frecce scoccate dall’infinito verso l’infinito, che, ad ogni istante del loro tracciato, risolvono il “non-Io” nell’Io”: Fichte.

 

Queste parole del filosofo tedesco mi hanno sempre infiammato, le ho sempre trovate, nella filosofia idealistica, le piú vicine al pensiero scaligeriano.

 

Oltre al significato pedissequo della teoretica di Fichte, questo pensiero rievoca il senso di una esistenza che inizia e giunge ad un termine, essendo la freccia il nostro Io, e il percorso della nostra esistenza il saettare del dardo.

 

Rudolf Steiner ci avvisa spesso come il nostro esorcizzare la morte rappresenti un gravissimo errore dalle conseguenze ingenti nella nostra società. Perché la transitorietà dell’esistenza non può essere messa in alcun modo in discussione, è indissolubile parte integrante del nostro esistere. Il nostro affannarci materialista dietro agli averi e ai fatti della vita, non fa altro che renderci ottusi, alimentando un’illu­sione d’eternità immobile che non esiste.

 

Cadiamo di continuo nel tranello di crederci immortali nell’esistere materiale e perfetti nel nostro evolverci interiore. Inganno che nasce da un’interpretazione superficiale di un’auto-percezione della nostra spiritualità attribuita al corpo fisico. Quindi l’immortalità dell’anima e la perfezione dello Spirito li proiettiamo verso il mondo materiale, confondendo l’uno con l’altro.

 

sequenza

 

Ma non c’è istante nella vita di ognuno che sia uguale all’altro. È effettivamente un saettare repentino nel mondo fisico, quello che ognuno di noi compie durante la vita tra nascita e morte fisica. Solo quando qualche persona cara si avvicina alla morte, noi sentiamo il senso di questo trascorrere, spesso frainteso come “precarietà” della vita. Invece ci si dovrebbe fermare a riflettere su quanto vediamo come testimoni.

 

L’aver riconosciuto la Scienza dello Spirito come Maestra della nostra vita, ci aiuta a capire bene, con le verità che nostri Maestri ci hanno rivelato, quello che avviene nel processo dell’esistere sulla terra tra nascita e morte, dove effettivamente si svolge un percorso, durante il quale il fisico evolve e poi deperisce con estrema rapidità. Meno distratti, dovremmo vedere con serenità l’invecchiare del fisico.

 

Steiner spiega molto bene come si svolgono le varie fasi della vita e come, di fatto, per ognuno di noi, ad ogni settennio circa, corrisponda una esistenza diversa, cadenzata proprio dal ritmo del tempo e dall’evolversi del fisico, che prima cresce e poi invecchia e muore.

 

 

 

Interiormente accade qualcosa di molto particolare. Cioè si avvicendano nella nostra anima, senza sosta, esperienze ed eventi che accogliamo quali estranei, nuovi per noi; e di cui poi diventiamo familiari, che diventano parte del nostro conosciuto: in un certo senso secondo le parole del filosofo idealista “L’Io incontra il non-io e lo risolve nell’Io”, vale a dire appunto che le esperienze che si fanno entrano a far parte della nostra coscienza e diventano il nostro Io. Il tutto durante un percorso di vita, che secondo questo punto di vista, può essere visto come il tracciato di una fulminea freccia lanciata alla nascita e che raggiungerà un suo bersaglio alla fine della propria esistenza.

 

Freccia e bersaglioBisogna notare come questo processo di autocoscienza della vita si svolga, comunque, anche contraddetto, anche non voluto, oppure negato.

Arild Rosenkrantz «Iside Sophia»

Arild Rosenkrantz «Iside Sophia»

 

Quello che cosí si manifesta, Massimo Scaligero ci spiega molto bene, è la grande Divinità, che nel nostro esistere materialista è non veduta, non percepita.

 

Ogni evento è manifestazione di un’autocoscienza che acquisiamo, un non-io che si risolve nell’Io, cioè frutto della Divinità che cosí si dimostra Signore della Vita, della Via, e della Verità: Signore del Karma, il Christo.

 

Riuscire a scorgere il fluire della freccia che lanciata dall’infinito all’infinito risolto nell’Io superiore, significa quindi diventare coscienti della portanza evolutiva del Christo, metterlo al centro della nostra vita, liberare l’Iside, Sposa Divina, Madre del Christo, Madre di tutta l’umanità.

 

 

Massimo Danza