Ti ritrovo la sera qui a spartire
il pane e il sale, la bontà del miele,
il loto dolce insieme all’erba amara.
A sondare i silenzi ed i sospiri,
contando i giorni andati ed i futuri.
Noi qui, nell’arca tenera di giunco
che affronta fiduciosa le correnti,
ponendo la piramide dei sogni
a far barriera contro la marea
che sorda preme ai piedi della torre
dove, assediati, proteggiamo il fuoco
che, ci auguriamo, scalderà la vita
salvando l’universo dal diluvio.
Noi qui, pazienti, a tessere la tela,
a rifare l’ordito dell’intesa,
nodo su nodo, ritrovando i fili
smarriti nel groviglio di parole,
recuperando l’unica che importi:
amore, da cui nasce la speranza:
bianca, fidata, trepida colomba.
Librata in volo, dopo la tempesta,
riporterà la pace dell’ulivo,
l’iride viva dell’arcobaleno.
Fulvio Di Lieto