Siamo finalmente giunti al mese delle rose, maggio, quando la Primavera si fa piú assolata e il verde sgargiante dell’erba novella si tinge di mille colori, grazie ai fiori che con il loro profumo attirano le api e gli altri insetti impollinatori, in una magica danza che è promessa di vita nuova.
La Natura e gli Esseri Elementari che se ne prendono cura, si affacciano in ogni zona delle nostre città, non solo nei parchi, nelle ville e nei roseti comunali, ma anche con le fioriture spontanee che sbucano tra le crepe nel cemento e nell’asfalto.
Perfetta per rappresentare questa meravigliosa invadenza della vita vegetale nella dimensione cittadina è la poesia “Il segno” di Fulvio Di Lieto:
Nel trascurato viridario il segno
è un fiore lilla, eterico trionfo,
vince il ferro e la pietra, dell’incuria
fa motivo di slancio, il volo è quanto
svetta in aria lo stelo. Poi si espande
l’aura sottile oltre le corolle
e il verde smeraldino delle foglie.
C’è poca vita intorno, quanto basta
a tramare nel vuoto l’esistenza
immaginaria di un arcobaleno,
invisibile, eppure tanto ricco
dell’oro che alla fine il cuore trova
ovunque il segno è lilla, nonostante
la pietra, il ferro, l’abbandono. Vince
sempre il fiore su tutto, vero o sogno.
Se andiamo poi in campagna o facciamo una passeggiata al mare, alla ricerca della prima abbronzatura o del primo bagno della stagione, il profumo e i colori della primavera e il tepore dei raggi solari saranno un nutrimento e una cura fantastica per il corpo fisico ed eterico, e un dono per l’anima.
Chi però, ha l’opportunità di recarsi in montagna per una bella escursione, o di rimanere a dormire anche qualche notte sui monti, non dovrebbe perdere questa occasione: salire al Monte, infatti, dalla notte dei tempi è innanzitutto un passaggio essenziale sulla via del proprio cammino interiore.
Massimo Scaligero, quando i suoi numerosi impegni gli consentivano di allontanarsi qualche ora dalla città, solitamente di domenica, saliva volentieri sul Monte Guadagnolo, dove conosceva luoghi abbastanza solitari da poter incontrare gli Esseri Elementari in una dimensione nella quale il confine tra i mondi è piú sottile, ed è possibile percepire in modo puro la realtà della Natura di là dal velo di Maya.
La Storia di tutti i grandi Maestri ed Iniziati, è costellata di episodi legati alla salita su montagne Sacre: il Sinai, dove Mosè vide il Roveto Ardente e ricevette le Tavole dei Dieci Comandamenti; il Tabor, dove avvenne la Trasfigurazione di Gesú che mostrò ai discepoli prediletti la sua natura cristica divina, con Elia e Mosè ai lati; il Sacro Monte della Verna, dove San Francesco si ritirò per sfuggire ai dissidi tra i suoi frati, alcuni dei quali già si mostravano assetati di potere e ricchezze, e dove ebbe la Visione di un Cherubino e di Gesú crocifisso, dopodiché ricevette il dono delle stigmate.
Sono solo alcuni esempi mirabili della sacralità che le montagne rappresentano e di quanto sia importante e prezioso per noi poter vivere o almeno stare qualche tempo a contatto con la natura in luoghi dove l’altitudine aiuta il lavoro spirituale.
San Francesco, oltre alle stigmate, ricevette molti altri doni dal Mondo Spirituale, il suo Cantico delle Creature rappresenta nell’età medievale, in forma mistica ma elevatissima, ciò che nei tempi moderni, prima Goethe in forma artistica, e poi Rudolf Steiner in forma scientifico-spirituale hanno donato al genere umano.
Un rapporto con tutto il Creato che sia davvero profondo e pieno di grazia, una prefigurazione di ciò che dovrà avvenire per tutti gli esseri umani in un prossimo futuro.
La Civiltà odierna ci vampirizza a livello energetico, sul piano eterico ed astrale, grazie alla tecnologia e ai dispositivi elettromagnetici, dai quali dipendiamo quotidianamente.
Per lavorare liberamente su noi stessi a livello interiore, secondo gli insegnamenti ricevuti dai nostri Maestri, giova profondamente allontanarci dalle reti elettromagnetiche, che sono poi anche la causa di malattie fisiche, come il Dottore ebbe modo di spiegare piú volte nelle sue conferenze.
Le montagne da questo punto di vista sono luoghi ideali, e nel salire verso le altezze non dimentichiamo di abbandonare, lungo le pendici dei monti, la zavorra dei pensieri quotidiani legati alle problematiche lavorative, familiari, sociali o di politica internazionale.
Arrivati in cima, ammirando il panorama, saremo invasi da profonda gratitudine per la Natura, la nostra bellissima Madre Divina che ci si mostra in tutto il suo splendore, e ci permette di essere un tutt’uno con Lei e gli altri suoi figli tanto amati dei regni elementare, vegetale ed animale; allora tutto ciò che in basso ci sembrava troppo grande, pesante e ingombrante, quassú ci apparirà molto piú piccolo e insignificante!
La sensazione che si prova è come una musica solenne che ci fa vibrare tutti all’unisono con la montagna e i suoi abitanti. Un magnifico e insostituibile esempio di questa solennità e gratitudine la troviamo nella “Sinfonia delle Montagne”, un celebre brano musicale che fa parte della colonna sonora del cartone animato Heidi, una storia amatissima che ci presenta le vette alpine come un territorio magico in cui avvengono miracoli: https://youtu.be/sprWR6X-pMs?si=LaemDSRLq7dXSlPl
Il nostro cantico allora risuonerà dentro l’anima e si spanderà ovunque intorno a noi, riecheggiando negli altri esseri viventi, l’amore per i quali dovremmo sempre alimentare e diffondere, come fece in modo mirabile Francesco, il Folle di Dio!
Shanti Di Lieto Uchiyama