Bianche farfalle
volteggiano nel sole.
S’inseguono
nella danza d’amore
e vibrano nel vento
le delicate ali.
Fino a quando
nella luce dorata
si compie l’amore.
Gl’infiniti tuoi volti,
Natura,
vorrei cantare
che del Creato
sono meraviglia.
Tutti i colori e gli eventi
che cielo e stagioni
mutano in te.
Tutto è bellezza,
anche venti
impetuosi e tempeste:
bellezza d’ira divina
che l’uomo scuote
e a coscienza desta.
Alda Gallerano
MORALE
Stipite di pietra rozza
giudizio a chiave di volta
che regge arco di carne
e di Anima e di Coscienza
pilastri di sacra fattura
insindacabili ed accolti
in Cuore
d’Amore immortale.
Qui s’apre la soglia lucente
la porta e la salvezza
non a martiri e santi
e a fortunosi mortali
piuttosto a ferite e piaghe
a lacrime mute e sospirate
lontane e mai pronunciate.
L’Universo tutto si spiega
all’esperienza
greve e torbida
che ha avuto
conoscenza e pena
non ripete
e cede all’abbraccio
di Fiamma che tutto può
lenisce e cura e salva
e brilla la scintilla divina.
Marcello Sebastiani
PRIMO MATTINO
Un vento tiepido,
una leggera pioggia,
poi il sole splendente
illumina l’alba.
Si gonfiano
le gemme del viburno,
del ribes
e della betulla.
L’ansia trepida
dei vapori
che si sprigionano
nell’aria
richiama un’ape
che riprende a volare.
L’erba è morbida
come la seta.
Percepisco i rumori
piú sottili
che attraversano
il silenzio
trasparente
del primo mattino,
mentre l’olfatto
coglie il profumo
delle radici
e della terra umida.
Dipinto e lirica di Liliana Macera
COME DI NOTTE ALLO SPECCHIO
Nel farsi del buio
la notte si disfa:
un continuo liquefarsi
di sogni rarefatti
che animano
corpi disfatti
dal sonno.
Indagarsi:
aprire un’inchiesta
su come
la notte disponga
noi stessi nel sonno
che spesso ci porta
a sogni
che tolgono quiete
al giorno.
Trovare un colpevole
è la via piú facile
per lasciarlo fuggire:
a nessuno piace
incarcerarsi
per darsi pace.
La notte
è uno specchio
per gli occhi chiusi,
soddisfatti o delusi:
l’immagine
che ne ritorna
non dipende
da quello che siamo
ma da ciò che vogliamo
o fuggiamo.
Un attimo
e ti vengo incontro,
un altro
e subito scappo.
Sul fare del giorno
quando il sonno
esaurisce
il suo effetto
anestetico
e la coscienza
a fatica
riprende il suo posto
a stento
mi riconosco
tanto sono
patetico.
Allora mi alzo
per lavare via
quel resto
di sogni incrostati
che dicono
piú di quanto
sono disposti
ad ammettere.
Ma a ricondurre
all’azione
la vita
che non li ammette
sono i sogni
a finire in prigione
e la vita
a restare in manette.
Luca Massaro