«L’uomo reca inserito nel profondo e dominante come “inconscio” un “corpo lunare”, ente infero che in realtà non gli appartiene, essendogli esterno, tra il corpo fisico e l’eterico, e tuttavia congiunto con il corpo astrale (inferiore), là dove questo illecitamente gli si apre, ossia trova un fondamento che non è l’Io, bensí la sua potenza inversa. Si tratta delle forze recessive della Luna a cui un tempo l’astrale dell’uomo aprí il varco».
Massimo Scaligero, Meditazione e Miracolo.
Il Corpo Lunare rappresenta la massima energia ostacolativa, che l’uomo deve saper trasformare in energia eterica benefica attraverso l’acquisizione dei poteri del Logos. Questo Corpo Lunare rappresenta la fonte dell’odio, dell’angoscia e della paura, è portatore della malattia e della morte, dell’ avversione e della menzogna ovvero della falsa interpretazione della realtà. Il suo operato si esprime attraverso il dominio di un Essere ostacolativo avverso allo Spirito. Tale avversità accresce allorché si veicola tramite etica umana, cultura, sistemi dialettici, attività politiche. Tutte azioni sistemiche che credono di provvedere all’umano, ma che in realtà, afferrate dell’Ostacolatore, organizzano il sub umano. Come ben sappiamo, i poteri del Logos si esprimono seguendo il canone degli esercizi meditativi, in particolare quello della Concentrazione, che potenzia il Corpo Eterico, il quale a sua volta rettifica progressivamente quello lunare sino a sopprimerlo.
In un precedente articolo (L’ignota vita stellare) stabilivamo che l’agire senza agire e l’utilizzo di particolari mantram attualizzano la rettificazione delle forze soggette ad evidente alterazione quando decadono nel sentire egoico, e quindi questo Corpo Lunare andrebbe non alimentato, non sollecitato, non tradotto in dialettica, occorre tuttavia conoscerlo senza radicarlo come sub-cosciente.
L’identificazione e la trasformazione del Corpo Lunare è la massima impresa dell’uomo, quella del Graal. Prima di percepirlo, il ricercatore spirituale dovrà attraversare la serie delle prove relative al suo identificarsi ad esso, come se esso fosse l’Io. Sotto questi necessari vincoli l’Io sperimentatore e nello stesso tempo vigile ed attento vive un’apparente sensazione di forza, poiché riceve da esso forze elettro-magnetiche. Sono possibili manifestazioni magiche ma non derivanti dal Logos Solare. Una simile alterazione, appena riconosciuta, è necessaria per un riassorbimento degli effetti nefasti entro le proprie cause.
Il Corpo Lunare viene alimentato da forze che agiscono dall’Astrale Inferiore e che fanno appello all’anima di gruppo, alla razza, alla natura istintiva, alla brama, all’avversione, infatti unisce gli uomini in una sorta di eggregora negativa quando debbono lanciarsi contro qualcosa o qualcuno identificato come comune nemico, oppure esaltarlo idolatricamente. La storia dell’uomo è piena di esempi di questo tipo che hanno prodotto di fatto guerre, miseria e distruzione.
Dice Scaligero che il Corpo Lunare non può fare a meno dell’odio e perciò della vendetta. Ma come controparte ha anche le sue forme spirituali: vuole elevarsi ad un universale, in cui l’individualità debba annientarsi, in quanto germe del male umano, indicando un assoluto a cui occorre elevarsi, estraniandosi dall’umano e dall’individuale. Quindi il Corpo Lunare avversa l’individuale, esaltando il collettivo, il gruppo, a cui il singolo deve sottomettersi.
L’individuale viene pertanto usato, o asservito, come veicolo mediante il quale esprimere gli impulsi di avversione o di brama: dando fondamento all’individualismo infero, che è la forma piú bassa dell’egoismo. In tal senso dice ancora Massimo «il Corpo Lunare è la sede di Caino, ma anche della vis del sesso che asserve l’uomo» (Meditazione e Miracolo).
Solo le piú elevate potenze solari dominano l’elemento infero della Luna. Ciò significa che in realtà le forze del sacro e della Iniziazione sono le forze del corpo lunare, rettificate dall’uomo e riconquistate per virtú dell’Io capace di discendere in quella profondità e redimerle. Soltanto l’essenza-Logos dell’Io ha il potere di scendere in tale profondità.
La Vittoria sul Corpo Lunare è simboleggiata dalla Vergine che tiene sotto i piedi il serpente e la falce della Luna. Ogni novilunio, dice ancora Scaligero «la Coppa del Graal risplende sulla volta del cielo stellato, a indicare la soglia che occorre conoscere per entrare nel dominio reale del firmamento. Il giusto rito lunare, ove sia illuminato dalla sapienza del Graal, è in sostanza il nuovo rito solare» (op.cit.).
L’iniziale affrancamento dal Corpo Lunare, avviene nella prima luce del pensiero pre-dialettico. Cosí, la falce aurea del novilunio diviene la coppa del Graal ovvero il simbolo della congiunzione della luce con il cuore, in quanto la luce supera la matrice tenebrosa della cerebralità riflessa, passando dal pensiero riflesso (lunare) al pensiero vivente (solare) emanante dal cuore.
«In realtà, l’Io giunge al cuore non nel veicolo del sentire soggettivo, bensí del pensiero liberato, che porta in sé le pure forze del sentire e del volere» (op.cit.).
Kether