Effetti collaterali indesiderati

Inviato speciale

GWB@dailyhorrorchronicle.inf

Dabliu

 

Proseguo nel mettere a disposizione dei lettori la corrispondenza via e-mail, procurata illegalmente, che il giovane diavolo Giunior W. Berlicche, inviato speciale per il «Daily Horror Chronicle» nel paludoso fronte terrestre, ha confidenzialmente indirizzato alla sua demoniaca collega Vermilingua, attualmente segretaria di redazione del prestigioso media deviato, all’indirizzo elettronico

 

Vermilingua@dailyhorrorchronicle.inf

 

Andrea di Furia

 

Vedi “Premessa” www.larchetipo.com/2007/set07/premessa.pdf

 




 

Effetti collaterali indesiderati

 

Carissima Vermilingua,

appena reduce dal mio ultimo passaggio sul paludoso fronte terrestre posso confermarti che il piano della nostra Satanica Alleanza con i Malèfici custodi della Fanatic University ha avuto pieno successo.

 

Dopo l’iniziativa promossa da noi Bramosi pastori della Furbonia per spaccare in due il continente centrale a Nord, almeno per i prossimi 4/5 secoli – strategia che permetterà a Ràntolobiforcuto di mettersene definitivamente in tasca la parte centroccidentale, e cosí rivolgere finalmente le sue bellicose attenzioni a Est, contro le schiere estremorientali del suo competitor fanatico, e omologo, Síbilo­serpentino – l’intervento coordinato con i nostri colleghi-avversari nella parte centrale a Sud, in quel luogo ahinoi funesto che ha dato i natali all’incarnazione terrestre di quel turista per caso del Nemico, per esagerazione quantitativa del massacro ha distolto l’attenzione dalle ormai scoperte manovre geopolitiche del nostro vice-direttore politico irresponsabile: un vero stratega NATO.

 

Ormai l’attenzione alla guerra in Ucraina a Nord è passata di moda, nonostante l’ossessionato impegno H24 della tua tribú infernale della malinformazione mediatica: guerra nordista in Europa messa in sordina da quella sudista in Palestina dove, efficacemente Vermilingua, avete messo in secondo piano le colludenti subdole manovre degli Agenti sul libro paga animico della Furbonia ed enfatizzato quelle efferate dei Malèfici custodi della Fanatic University, però equamente distribuite nei due campi avversi: secondo le direttive di Sua legalità guerrafondaia, il nostro ineffabile Perfidissimo Rettore della Furbonia University.

 

Giotto «La strage degli Innocenti»

Giotto «La strage degli Innocenti»

 

Rammenterai che la prima strage degli Innocenti in Egitto riguardava il controllo delle nascite dei figli maschi degli schiavi Ebrei. Promossa dal Faraone egizio, fratellastro di Mosè, ha carattere eminentemente culturale: era l’epoca delle Teocrazie orientali: della Società umana UNIdimensionale parassitaria a predominio culturale sulle altre due dimensioni sociali (Politica ed Economia).

 

La seconda strage degli Innocenti in Palestina riguarda i primogeniti dei sudditi Ebrei per questioni dinastiche territoriali locali. Promossa da Erode il Grande, Re di Giudea, ha carattere eminentemente politico: era l’epoca dell’Impero Romano di Augusto: della Società umana UNIdimensionale parassitaria a predominio politico sulle altre due dimensioni sociali (Economia e Cultura).

 

La terza strage degli Innocenti in Palestina – promossa sempre degli Agenti sul libro paga animico della Furbonia, ma ora secondo le direttive del Master Illusionis, il Malignissimo Rettore della Fanatic University, che invita a non discriminare le bambine –ha il carattere eminentemente economico di tutte le guerre a partire dalla fine del XIX secolo (tempo terrestre): ora è l’epoca delle Econocrazie globali: della Società umana UNIdimensionale parassitaria a predominio economico sulle altre due dimensioni sociali (Cultura e Politica). Quest’ultima strage degli Innocenti riassume entrambe le precedenti, presentando intrecci curiosi:

 

 

  • da una parte Erode-Sinwar il Piccolo, leader di Hamas: “piccolo quantitativamente” (sia per le morti e le distruzioni causate, sia per le ambizioni e gli obiettivi limitati realizzati, sia per le motivazioni religiose e politiche un poco retrò) con le sue questioni territoriali locali per la sopravvivenza;

 

  • dall’altra Fara-Netanyahu il Grande, leader del Governo israeliano: “grande quantitativamente” (sia per le morti e le distruzioni causate, sia per le ambizioni e gli obiettivi ad ampio Spettro, sia per le motivazioni, perché a quelle un poco retrò religiose e politiche aggiunge, coerentemente con la struttura parassitaria ora predominante, anche motivazioni economiche volte alla futura ricostruzione dei siti distrutti secondo i piú moderni orientamenti ecosostenibili) con la sua impeccabile interpretazione del controllo delle nascite… “una volta per tutte”.

 

 

Fiamme dell’Inferno, Vermilingua! Un’interpretazione esemplare, secondo le logiche di macello-marketing che, in tua assenza ingiustificata, il nostro megalitico tutor Frantumasquame ci ha trasmesso al master in damnatio administration sotto l’entusiasmante ritmo sincopato di fragorose nerbate sul groppone di un estatico Ringhiotenebroso.

 

Tuttavia, questo successo non deve inorgoglirci come un Malèfico custode. Sono, queste, situazioni in cui balza all’attenzione di un osservatore attento una marea di sentimenti e impulsi egoistici nel­l’anima delle nostre caramellate caviucce; per non parlare dei sentimenti di paura, ansia, spavento e orrore. A questo proposito, Draghignazzo ci raccontava (sempre in tua assenza) che in certi Misteri antichi del quarto piccolo eòne post-diluviano si coltivavano quei sentimenti e quegli impulsi capaci di sradicare dall’anima ogni egoismo: cosa non facile, nonostante i nostri cappuccini emotivi credano di riuscirvi quando affermano di fare qualcosa per gli altri e non per se stessi. Prima di riuscire a penetrare nel mondo spirituale, l’anima di quel momento storico doveva sentirsi annullata di fronte alla vastità dell’egoismo dei propri impulsi: doveva imparare la compassione di fronte a tutto ciò che è umano, che è cosmico.

 

Paura

 

In altri Misteri ancora, ci raccontava questo Anziano tutor, prima di salire al mondo spirituale le nostre brioscine animiche dovevano rendersi conto che qua, Vermilingua, tutto è diverso da dove s’incarnano loro, molto diverso dal mondo fisico: stanno di fronte a qualcosa del tutto sconosciuto e sentivano la paura dell’ignoto.

 

E perciò la loro anima doveva vivere tutte le esperienze che essa può provare in fatto di paura, ansia, spavento e orrore per disabituarsi dal venir invasa da quegli stessi sentimenti.

 

Come puoi leggere dal frammento top secret sottratto con destrezza dalla “sezione per soli censori autorizzati” della Biblioteca sotto il Daily Horror, che ti copincollo dal mio aggiornatissimo moleskine astrale, l’anima del discepolo degli odiatissimi Misteri doveva educarsi ad un sentimento comprensivo e universale di compassione, e ad un sentimento universale di intrepidezza.

 

Agente del Nemico: «Questa era un’esperienza che ogni anima doveva vivere negli antichi Misteri ai quali prese parte Eabani, allorché riapparve nell’incarnazione intermedia tra Eabani e Aristotele. Fu esperienza anche sua, e riaffiorò in Aristotele come ricordo di incarnazioni anteriori. Di conseguenza egli poté elaborare la teoria della Tragedia greca perché al cospetto di essa, dal riaffiorare di tutti quei ricordi, gli balenò in mente come in essa vi sia un’eco, quasi un epilogo esteriore trasportato sul piano fisico, dell’educazione ricevuta nei Misteri, dove l’anima era purificata mediante compassione e paura. Cosí l’eroe tragico e tutta la struttura di una tragedia, davanti agli spettatori dovevano svolgere scene che in essi facessero rivivere, mitigate, la compassione per il destino dell’eroe e la paura per l’esito infausto del suo destino, per la morte spaventosa che lo minacciava. Cosí in tutto lo svolgimento drammatico e nella vita della tragedia erano intessute le esperienze del mistico antico: la purificazione, la catarsi, mediante paura e compassione. …Si doveva sperimentare artisticamente, in un godimento estetico, ciò che un tempo era stato un grande principio educativo».

 

Dannazione, Vermilingua! Questo accenno dovrebbe farti riflettere rispetto a ciò che ora accade alle nostre tagliatelline emotive sull’asse planetario geopolitico centrale Nord-Sud. Anche qui loro si trovano di fronte a una vastità di impulsi egoistici, culturali, politici ed economici e a continue esperienze mediatiche di paura, ansia, spavento e orrore. È come se fossero collegialmente e apertamente sottoposte ai princípi educativi che venivano trasmessi un tempo, nel chiuso dei Misteri, al singolo discepolo.

 

Invece di stare in campana, so che in redazione troppo facilmente si stappano bottiglie di prosecco astrale per festeggiare tali successi geopolitici, ma il fatto che sul piano individuale le nostre polpettine animiche non sappiano ancora decifrare e rendere costruttive per loro tali esperienze negative non significa che, dài e dài, sopruso geopolitico dopo sopruso geopolitico, non finiscano per servirsene a loro vantaggio e a nostro scorno: un evidente masochistico autogol è sempre in agguato dietro l’angolo.

 

Che ciò per alcuni sia una conquista già possibile (relativamente a compassione e intrepidezza, penetrando paura, ansia, sospetto e orrore) lo affermo con certezza a causa di quest’altro deprecabile frammento sfuggito alla censura della nostra Infernale Intelligence, che ti copincollo.

 

Pensiero di luce

 

Agente del Nemico: «Va preparato il pensiero di luce, luce immediata di ogni pensiero. Questo pensiero ha in sé, come corrente di vita, il puro sentire: ciò che del sentire ancora non è alterato. Perciò esso può identificarsi con il contenuto di una determinata emozione: avendolo come suo movimento, facendolo sorgere come pensiero. E questo è il segreto: ogni emozione è il risonare di un “pensiero incompiuto” che non chiede di risonare in noi come incompiutezza, ma di essere compiuto: di avere la sua integrazione dal pensiero cosciente. È pensiero incompiuto in quanto vincolato alla visione contingente di un fatto: menzogna che risuona come sentire, per cui il sentire ogni volta è privato della realtà o della sua vita. Questo pensiero incompiuto, risonando nell’anima, tende a integrarsi della luce di cui è privo. Ogni sentimento immediato è una richiesta di luce, non di immedesimazione. Ogni sentimento sorge per essere sentito, ossia conosciuto, non per invadere la coscienza. Vuol essere esperienza del sentire, liberandosi di una veste di oscurità, che è la tenebra in cui può penetrare soltanto il pensiero in quanto pensiero di luce».

 

8 bis. Dabliu

 

Sono questi effetti collaterali indesiderati, scatenati dall’eccesso di zelo dei testimonial geopolitici della Furbonia – come lo scoppio della bomba atomica per il gusto di sperimentarla o come la strage degli Innocenti per non scontentare gli sponsor – che rischiano di suscitare reazioni autocoscienti indesiderate nel nostro ammazzacaffè animico. La migliore strategia, come dice Masterceff Codadirospo, servendo i suoi manicaretti alla mensa giornalisti, è sempre quella poco appariscente, lenta ma inarrestabile, della rana nella pentola. Tiè

 

Il tuo ansiosissimo                                                                          Giunior Dabliu