Dal respiro fisico a quello metafisico

Esoterismo

Dal respiro fisico a quello metafisico

 

All’interno del cuore della tipologia umana attuale il sangue ossigenato arterioso è separato rispetto al sangue venoso, ricco di anidride carbonica (CO2). Viene definita piccola circolazione, la circolazione sanguigna che trasporta sangue venoso, ricco di anidride carbonica, dal cuore ai polmoni, dove il sangue viene metabolizzato e riportato al cuore ossigenato. Dal cuore a sua volta parte la grande circolazione che porta il sangue arterioso all’organismo per cedere l’ossigeno e riempirsi di CO2, quindi ritornare al cuore come sangue venoso per entrare nel piccolo circolo e rimetabolizzarsi. L’apparato circolatorio lavora dunque in sinergia con il ritmo del respiro che influenza il ritmo del cuore.

 

Circolazione sanguigna

 

Il respiro è sottoposto inoltre ad un duplice controllo, uno di tipo metabolico ed uno di tipo comportamentale. I neuroni respiratori che controllano metabolicamente il respiro, hanno sede nel tronco encefalico, dove è presente una fitta rete di interconnessioni denominata sistema reticolare attivante, che influenza il controllo troncoencefalico, e conseguentemente lo stato di allerta del cervello alle variazione metaboliche.

 

Possiamo agilmente dedurre che la respirazione subisce un controllo differente nelle fasi di veglia rispetto alle fasi di sonno o di meditazione. Il meccanismo esatto di controllo sull’alternanza inspirazione/espirazione dipende da un’attività respiratoria continua del gruppo motorio dorsale, inibita in modo intermittente da reciproche inibizione fra le reti neuronali biologiche interconnesse all’interno del sistema reticolare attivante, che a sua volta dipende dalla volontà o meno del soggetto di dominare tali processi inibitori.

 

Neurone

 

Agendo coscientemente su tale reticolo a livello pneumatico attraverso tecniche opportune, scopriremo come sia possibile attivare forme respiratorie che influenzano il ritmo cardiaco e lo stesso processo di ossi­genazione del sangue facendo aumentando metabolica­mente i livelli di CO2 (anidride carbonica) senza rischi di avvelenamento secondo processi linfatici simili a quello dei vegetali. È un vero e proprio processo di inversione delle attività pneumo-cardiache proprie di un nuovo tipo umano in evoluzione.

 

Respiro solare evolutivo – In realtà il sentiero solare di Iniziazione cardiaca prevede l’alto grado di moralità del ricercatore spirituale, una investitura regale e sacerdotale accordata dalle Gerarchie Celesti a colui che si è portato oltre l’Albero della Conoscenza del Bene e del Male, sottraendosi al dominio di entità ostacolatrici, e che si accinge, per virtú acquisita, a varcare la soglia della Grande Opera ed assaporare i frutti dell’Albero della Vita.

 

Aspetti della tradizione orientale – Nel testo del buddismo tantrico iniziatico Sekoddeśatippani composto da 174 aforismi o sutra, vengono proposte per il novizio le sette, le tre e poi l’ultima Iniziazione somma, che fanno uso di mandala e che si attuano in simpatia con i ritmi dello zodiaco e del sistema Sole-Luna. È dapprima necessario procedere con rituale di purificazione associato ai quattro+1 elementi, incluso l’etere. Proprio su quest’ultimo si innesta una interessante tecnica di eterizzazione del respiro utilizzata non solo per la purificazione del corpo ma anche come veicolo dell’Iniziazione somma, che consiste nella condizione ascetica del Samādhi Vajradhara dove ai sutra dal 59 al 67 si fa esplicito riferimento ad una tecnica di controllo della ritenzione del respiro e di estinzione del soffio rapportata ai due canali elicoidali ida e pingala: quando il soffio vitale spira a destra nel­l’ascendenza del segno del toro, alla base cioè della parte inferiore delle narice destra, spira per un grado il mandala della terra, similmente nella parte sinistra si ha il mandala dell’acqua, quando entra nel canale nasale a destra con l’ariete si ha il mandala del fuoco… e via dicendo secondo il seguente schema di riferimento:

 

Stadi di coscienza

 

Per poter raggiungere l’essenza del vuoto adamantino l’immagine del fulmine che cadendo crea una condizione di vuoto attorno a se spostando l’aria ionizzata o eterizzata, risulta essere ben posta, in effetti la quiete del fondamento si raggiunge quando si siano superate tutte le barriere della dissipazione egoica e quindi attraverso un lavoro di autodeterminazione oltre le barriere dell’io dettate dalle necessità sino all’inversione degli stessi processi fisiologici come il respiro.

 

Respiro

 

Per inversione del respiro intendiamo la possibilità di trattenere anidride carbonica ed emettere ossigeno come i vegetali. Nel Vajrajana (Vedi Il Vajrayana alla luce degli insegnamenti di Scaligero) si parla di Iniziazione dell’aria, abbiamo osservato come la tendenza al vuoto è intesa come tendenza all’estinzione dell’ego, l’estinzione dell’ego significa estinzione mentale da ogni forma di processo di brama che ha come ultimo strato risolvibile la dipendenza dal respiro fisico. L’arresto del respiro fisico-polmonare costituisce l’attivazione di una forma sovrasensibile di respiro che ha come elemento dicotomico tra i due momenti di ispiro ed espiro non piú l’aria ma una sostanza eterico-pranica e come veicolo non piú l’apparato pneumatico ma il pensiero volitivo che impone il moto metafisico a tale sostanza.

 

L’eterizzazione del respiro secondo il canone scaligeriano – Tale processo risulta essere preliminare al processo di inversione  vero e proprio, ovvero trattenere anidride carbonica ed emettere ossigeno. Esso si realizza solo attraverso l’alto grado di virtú del discepolo (riconosciuto dalle Gerarchie Superiori) che sceglie nel vuoto del cuore l’organo nel quale sciogliere tutte le tensioni egoiche. Fondamento puro nel quale l’essere tende a sparire, per far riaffiorare l’intero creato ed armonizzare in lui al ritmo del respiro sovrasensibile il microcosmo con il macrocosmo, in una eterna panspermia cosmica o come riferito nei testi una “frullata dell’oceano di latte”, conosciuta nel canone scaligeriano come “Sostanza Stellare”, la cui reale percezione avviene dapprima nel capo in un punto interno localizzato tra le sopracciglia. Come dicevamo, i neuroni respiratori che controllano metabolicamente il respiro, hanno sede nel tronco encefalico quando una essenza di luce viene opportunamente attivata tra epifisi ed ipofisi tutto l’apparato respiratorio subisce una trasformazione inclusa la fitta rete neurale biologica che controlla il respiro. Abbiamo discusso di questo in altri articoli ai quali rimandiamo per approfondimenti (La pietra Cintamani).

 

 

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