Pirogenesi – Vesuvio

Poesia

Pirogenesi – Vesuvio

Vesuvio

All’ombra del ciclope addormentato,

di stame in stame, per dispersi pollini

l’estate si feconda, metamorfosi

da larve inerti in variegate ali

accendono vibranti iridescenze.

Cosí perpetua il mondo la sua storia,

dal nulla plasma forme, dalla stasi

un palpitante divenire infiamma.

Emersi dalla pietra folgorata

steli di fuoco e zolfo danno forza

a petali trionfanti sopra l’arido

universo che il magma irrigidí

in viluppi, tentacoli, barriere.

Vi distendono trame le campanule

fresche, tenaci, candide: pietà

capace di lenire tanta febbre.

Il vulcano ripaga con le rose

e i papaveri ardenti quella vita

che un tempo fulminò. Tacendo adesso

nutre di linfe tralci e foglie, spinge

dalla terra all’incontro con le nuvole

semi, radici, umori, le sofferte

anime di silice, ferro e creta,

perché sia tutto incanto nell’azzurro,

luminoso riscatto sulla morte.

E i corpi si consumano, la scorza

grida la sua fatica a disgregarsi

per aprire crisalidi nel volo.

 

 

Fulvio Di Lieto