Il problema della chiaroveggenza

Sacralità

Il problema della chiaroveggenza

Gli studiosi di antroposofia sanno che i contenuti del loro studio sono dovuti alle indagini di Rudolf Steiner nei mondi spirituali mediante la sua capacità di un pensiero veggente.

 

Veggente

 

Ci viene anche detto da lui stesso che tali capacità possono essere sviluppate con un faticoso percorso di disciplina meditativa. Si può quindi pensare che, dopo un adeguato periodo di impegno, lo sviluppo di un certo grado di veggenza sia necessario, altrimenti i contenuti di studio elaborati rimarranno solo una fede cieca negli insegnamenti del Maestro.

 

L’argomento è importante e delicato e ogni contributo per fare chiarezza sul tema sembra piú che oppor­tuno. Infatti fra chiaroveggenti non Iniziati, Iniziati non chiaroveggenti, chiaroveggenza atavica, pensare chiaroveggente, sarà bene non smarrirsi.

 

Prima di tutto sarà doveroso ricordare quello che il nostro Dottore dice sul tema. A Stoccarda il 13 novembre 1909, rivolto a un gruppo di antroposofi disse: «Ecco un bell’esempio dell’inerzia con la quale si accostano all’Antroposofia. Non appena si sono acquisiti una credenza, sono paghi e schivano la fatica di elaborarsela passo per passo in quelle rappresentazioni tutt’altro che comode da acquistare. Ma cosí facendo, non si può mai arrivare che ad una fede cieca, mentre non si tratta piú di una fede cieca quando si disciplini il proprio pensiero e non si cerchi con avidità solo di acquistare le facoltà che conducono ad un grado elementare di chiaroveggenza».

 

Dello stesso tono a Vienna, il 28 settembre 1923, in occasione della festa di San Michele, il Dott. Steiner dice: «L’uomo deve poter fare realmente l’esperienza dello Spirito. Deve poter conseguire questa esperienza basandosi solo sul pensiero e non, per esempio, fondandosi dapprima su di una chiaroveggenza qualsiasi. Sarebbe male se ogni individuo dovesse divenire chiaroveggente per poter confidare nello Spirito. Questa fiducia nello Spirito può averla ogni persona che abbia sviluppato sensibilità per gli insegnamenti della Scienza dello Spirito. Già il solo studio del­l’Antroposofia costituisce l’inizio della via dell’Iniziazione moderna».

 

Ma ancora piú chiaro, sullo stesso tema, il Dott. Steiner fu a Berlino il 17 ottobre 1910 in una conferenza sui compiti e scopi dell’antroposofia: «Che un chiaroveggente possa indagare tanto nello spirituale, è del tutto privo di valore per lui e per qualsiasi altra persona, fintanto che non abbia convogliato ciò che ha visto nella sfera della conoscenza abituale e non lo foggi in concetti e idee tali per cui il naturale senso della verità e la sana logica possano comprendere la cosa, sí il chiaroveggente stesso deve prima comprendere la cosa perché questa possa avere un valore per lui».

 

Quanto detto sopra è molto chiaro, in quanto non deve prevalere l’idea che, nella disciplina antroposofica, valga molto di piú anche un minimo grado di chiaroveggenza di uno studio delle comunicazioni antroposofiche coltivato con rigore e sacralità a cui il nostro Dottore ci invita e che egli stesso considera, non solo necessario, ma addirittura il primo gradino della moderna Iniziazione rosicruciana.

 

Infatti è proprio dalla Filosofia della libertà che impariamo che la vera conoscenza consiste nell’at­tribuire il giusto concetto alle percezioni che si presentano. Questo evidentemente deve valere anche per le percezioni chiaroveggenti che, per motivi evolutivi, ci troveremo ad affrontare sempre in un futuro piú o meno lontano.

 

Ricordiamo che Rudolf Steiner ci comunica che solo dopo una indagine di tre decenni nei mondi spirituali riuscí a portare a compimento l’idea della Tripartizione. Quindi non basta vedere, occorre anche comprendere quello che si vede. L’Antroposofia esiste soprattutto per questo.

 

Purtroppo è vero che spesso lo studio dei contenuti dell’antroposofia rimane semplice erudizione, ma questo è colpa della nostra pigrizia animica, non dovrà mai essere un motivo per sottovalutare le comunicazioni che il nostro Dottore, con tanta fatica e sacrificio, ha donato agli uomini.

 

Per amore del vero non possiamo ignorare anche quanto il Dott. Steiner ci comunica in merito a forme di chiaroveggenza dalle quali prendere le distanze. Come non ricordare l’influenza nefasta che il chiaroveggente Leadbeater ebbe all’interno della Società Teosofica come principale artefice dello scandalo Krishnamurti?

 

Probabilmente anche a questo si riferiva Rudolf Steiner quando ad Oslo il 17 giugno 1910 disse: «Nulla sarà tanto pericoloso nel prossimo avvenire, quanto la tendenza a permanere nell’antica chiaroveggenza. …Sarebbe una prova durissima per lo sviluppo della Scienza dello Spirito, se anche in essa dovesse sorgere la tendenza ad una chiaroveggenza non illuminata dalla ragione e dalla scienza».

 

Sempre riferendosi alle forze dell’antica chiaroveggenza, il nostro Dottore sostiene, il 1° novembre 1919, che «se con queste vogliamo  avvicinarci al Cristo, esse possono creare solo un’illusione del Cristo».

 

Lupo Fenris

Il Lupo Fenris

 

Anche Sergej Prokofieff nella sua opera Il corso dell’anno come via di Iniziazione alla esperienza dell’entità del Cristo, riassumendo alcune comunicazioni di Rudolf Steiner, ci ricorda: «Cosí ai nostri giorni da un lato c’è la possibilità, attraverso l’impulso Widar-Michele, di sviluppare la nuova chiaroveggenza che sorge sulla soglia fra anima cosciente e Sé spirituale; d’altra parte però, sempre a partire dalla nostra epoca (e di questo vediamo ovunque i primi sintomi) si apre la possibilità di ottenere forze di chiaroveggenza anche dalla “ispirazione Wotan”, tramite l’anima senziente e persino tramite il corpo senziente. Questa ispirazione Wotan, appropriata e necessaria nella terza epoca, trasferita all’epoca nostra diventa altamente dannosa per la corretta evoluzione. …L’entità denominata “Lupo Fenris” invece, vuole oggi dotare l’uomo di una chiaroveggenza conseguita non mediante lo sviluppo di un Io individuale libero entro l’anima cosciente alla ricerca del Sé spirituale, ma attraverso l’estinzione dell’Io nei flutti oscuri dell’anima senziente. …Essa lotta contro l’impulso della nuova chiaroveggenza che deve permeare l’intelligenza dell’uomo attraverso la luce dello Spirito. …Ma alla nostra epoca questa vittoria di Widar sul Lupo Fenris deve essere conseguita da ogni anima, se l’umanità non vuole soccombere alle forze della chiaroveggenza atavica, priva della luce dell’intelligenza, dove il Lupo Fenris si manifesta come il primo inviato dello spettro arimanico …che ha atteso fino ad ora come entità eterica sul piano astrale, dove è il principale avversario del Cristo eterico, come sintomo terrificante della prossima incarnazione di Arimane, all’inizio di questo millennio».

 

Ci viene detto che ogni anima dovrà maturare in sé un tale discernimento nei confronti di questi fenomeni che, come sappiamo, per motivi evolutivi diventeranno sempre piú frequenti. È una prova che gli antroposofi non possono evitare. Ognuno avrà cosí la possibilità di verificare la qualità del suo vissuto antroposofico.

 

 

Renzo Rosti