Il trionfo del delirio antispirituale

Inviato speciale

GWB@dailyhorrorchronicle.inf

2 ter. Dabliu

 

Proseguo nel mettere a disposizione dei lettori la corrispondenza via e-mail, procurata illegalmente, che il giovane diavolo Giunior W. Berlicche, inviato speciale per il «Daily Horror Chronicle» nel paludoso fronte terrestre, ha confidenzialmente indirizzato alla sua demoniaca collega Vermilingua, attualmente segretaria di redazione del prestigioso media deviato, all’indirizzo elettronico

 

Vermilingua@dailyhorrorchronicle.inf

 

Andrea di Furia

 

Vedi “Premessa” www.larchetipo.com/2007/set07/premessa.pdf

 




 

Il trionfo del delirio antispirituale

Decapitata

 

Carissima Vermilingua,

come sai ero sul paludoso fronte terrestre come Inviato speciale del Daily horror Chronicle.inf ad assistere all’evento con cui, in questo momento, abbiamo attirato piú di tutti l’attenzione delle nostre ca­ramellate caviucce: i giochi olimpici 2024.

 

Tuttodoro

 

Oltre che ampiamente infarciti di antispirito originario (slap, slap) in quanto incapaci di fermare le guerre durante il loro svolgersi e non piú liberi da interessi di parte, con l’immorale esclusione degli atleti russi, ho molto apprezzato la dissacrante iconografia – sbeffeggiante quel turista per caso del Nemico – delle celebrazioni: sia quella introduttiva impreziosita da una ghigliotti­nata doc, emozionata da una equivoca cena e conclusa dal­lo spettrale galoppo fluviale dello scheletrico cavallo mec­canico che ben avverte il prossimo antiestetico periodo di scontri bellici, sia quella finale con l’apparizione funambolica di Mammona, primo ministro dell’antieconomia nel nostro mediano Arcontato delle Tenebre, facendolo passare, con ci­nica furbizia dagli organizzatori, per una delirante raffigura­zione dello “spirito dei giochi olimpici” ma, in realtà, me­tallico portabandiera di quell’1% dei nostri cappuccini ani­mici che domina il restante 99% delle masse, distopicamente viste come catacombali mummie animalesche eterodirette.

 

Assistere è stato un ottimo esercizio per verificare che il modo di ragionare, la mentalità attuale delle nostre aulenti vittimucce, ormai esclude l’essere umano in qualsiasi situa­zione la si applichi. Tiè!

 

Se rammenti, Vermilingua, nei giochi olimpici originari le celebrazioni erano insopportabili aperture e indicazioni che rispondevano alla domanda: “Che cos’è l’essere umano? Qual è la sua posi­zione nell’ambito terrestre-cosmico? Quale la sua funzione animico-spirituale?”

 

Ora, finalmente, l’attuale mentalità scientifica ha sviluppato un metodo sperimentale che elimina, in qualsiasi situazione sociale sia applicato (Scuola, Stato, Mercato), anche la minima presenza del­l’essere umano. Persino la nostra odiatissima parte avversa non può che riconoscerlo, come puoi leggere dal frammento che ti copincollo, estratto dal mio inesauribile moleskine astrale.

 

 

Agente del Nemico: «Se ricapitoliamo tutto ciò che è possibile acquisire in questo campo [scientifico] e poi solleviamo la domanda: che cos’è in realtà questo essere umano, che tu stesso sei, in rapporto all’essere terreno-cosmico e animico-spirituale? Allora dobbiamo dirci – specialmente se siamo sufficientemente in grado di riconoscere le conquiste della moderna concezione scientifica del mondo – per quante cose si sappiano in proposito, per quante cognizioni sulla Natura si possiedano, tutte queste conoscenze [fisiche, chimiche, biologiche, informatiche ecc.] non dicono nulla sul­l’uomo stesso. E man mano che questa concezione scientifica del mondo si è affermata nell’animo umano come un’autorità spirituale – potrei dire anche antispirituale – ciò che è stato inteso in termini di pensieri sulla Natura si è esteso alla vita di sentimento e alla vita volitiva. In verità l’essere umano non desidera capire la Natura solo dal punto di vista intellettuale, ma vorrebbe sentire e percepire quello che egli stesso è. Vorrebbe riversare nella sua volontà, nelle sue azioni volitive in tutta la sua vita esteriore e nei suoi effetti, ciò che dalla sua essenza piú peculiare profonda può fluire nell’es­senza cosmica. Oggi l’essere umano ha la sensazione di non potersi piú comportare in modo puramente istintivo nelle sue decisioni e azioni volitive, ma di dover assimilare qualcosa che gli proponga degli obiettivi in merito al suo agire e al suo volere [sociale]. Questi obiettivi, però, non arrivano a compenetrare il volere in maniera soddisfacente se a proposito del mondo e dell’uomo non si conosce nient’altro che le nozioni fornite dalle scienze naturali. Ed è proprio per via delle grandi conquiste della concezione scientifica del mondo che si è verificato [progressivamente negli ultimi 4 secoli] un inaridimento del sentimento umano, un disorientamento della volontà umana».

 

Incapacità di sentimenti

 

Fiamme dell’Inferno Vermilingua! Se guardiamo a cosa sta accadendo ovunque su quel bruscolino cosmico rotolante di cui vogliamo appropriarci, possiamo accor­gerci con orgoglio del progressivo esondare come uno tsunami (suscitato dalla sopra descritta mentalità scien­tifica solo materialista) dell’inaridirsi del sentimento umano, schiacciato dall’autoritarismo scientifico, e del disorientamento delle volontà umane, che nelle tre di­mensioni sociali sono ormai solo capaci di perseguire im­pulsi distruttivi: anticulturali, antipolitici, antieconomici.

 

Qual è mai dunque, per le nostre brioscine emotive, la conseguenza della loro attuale mentalità scientifica? che esclude ancora l’essere umano, ma che ne deve co­munque parlare perché, purtroppo per noi della Fur­bonia, nell’interazione sociale “in presenza” non ci è ancora possibile – come in quella virtuale, dove ci stiamo riuscendo benissimo già ora – nascondere la figura umana?

 

genitore-1-2

 

La conseguenza è che si parla dell’essere umano, maschile e femminile, con parole prive di reale contenuto – ossia aria fritta, come genitore 1 e genitore 2 – stimolati da vuoti slogan su cui li facciamo chiacchierare all’infinito con una ridicola retorica culturale ormai esausta (slap, slap).

 

È l’egemonia mondiale delle frasi fatte, dello slogan piú ef­ficace, ma che non ha la minima forza di “metamorfosare” il pensiero sociale di ogni singola Persona, che è incapace di ac­cendere il sentire sociale nelle Comunità nazionali e tantomeno di impulsare il volere sociale sul Territorio-ambiente locale e planetario in vista di un’evoluzione futura vantaggiosa per loro. Doppio tiè!

 

Ma se nell’ambito della singola Persona (Cultura), tutto è vuota frase fatta, tutto si riduce a slogan di macello-marketing, che succede negli altri due ambiti sociali delle nostre patatine emotive?

 

Accade che nell’ambito della Comunità (Politica) ci si adagia sul piú piatto conformismo, e nell’ambito del Territorio-ambiente (Economia) opera solo la piú debilitante routine emergenziale.

 

La soddisfazione piú grande Vermilingua è che a causa dell’antispiritualità di questa mentalità scientifica disumana – gagliardamente sponsorizzata a livello planetario da noi Bramosi pastori della Furbonia University – neppure si accorgono che è proprio a causa delle grandi conquiste di questa concezione scientifica che nelle nostre pastasciuttine animiche si è verificato quell’inaridimento del sentimento e quel disorientamento della volontà che non si possono piú dire umane. Come ho potuto constatare regolarmente in Palestina da oltre mezzo secolo, tempo terrestre, e adesso nell’entusia­smante genocidio a Gaza… che era già stato lapidariamente prefigurato da nonno Berlicche nella sua ultima disgustosa lectio magistralis nell’Antro Magno della Furbonia, prima del suo confino nel Limbo, a causa dell’affaire Malacoda.

 

Nonno Berlicche: «Se l’antispirito materialista che ora facciamo tignosamente progredire regnerà in tutti gli ambienti e si farà strada nel loro mondo civilizzato, se farà valere nell’economia finan­ziaria dell’Europa – nelle condizioni economiche dell’Europa – tutto ciò per cui è (da noi) pre­disposto, allora giungerà un tempo in cui si dovrà esclamare: tu trionfi, o delirio. E la ragione è sem­plice: all’attuale tipo umano non piace affatto dirsi: “devo prendere in mano la mia evoluzione animica: mediante il mio lavoro animico interiore devo andare oltre quello che sono diventato semplicemente per via della nascita fisica; devo sviluppare la mia anima a un livello superiore a quello in cui le cose mi accadono senza il mio intervento attivo”. Dunque, è opportuno per noi Bramosi pastori tenerli incollati ad una mentalità che ottiene informazioni solo attraverso i sensi, perché giammai sospettino che dai sensi non può mai venire una conoscenza della loro essenza, del senso della loro vita terrestre. Sappiamo infatti benissimo, noi della Furbonia, che essi possono otte­nere chiarezza su questa loro essenza umana solo mediante conoscenze acquisite con un lento e faticoso lavoro interiore, e che questa conoscenza dev’essere elaborata elevandosi veramente dal piano sensibile al piano sovrasensibile».

 

Tripudio

 

Dannazione, Vermilingua! Dai giochi olimpici ad ogni branca del vivere sociale, il delirio tecno-economico-sovversivo ha veramente trionfato e, anno dopo anno, sta incistando con montagne di spazzatura parassitaria (culturale, politica, econo­mica) ogni loro possibile iniziativa risanatrice del sistema sociale fino a quando non si renderanno conto dell’urgente necessità di istituire prima di ogni azione la sinergica raccolta differenziata del sociale economico, politico, culturale. Triplo tiè!

 

La cosa entusiasmante, come ho appositamente sottolineato nella mia antítesi di laurea (Fr-égalité) al master in damnatio administration, è che il nostro dessert animico si chiede continuamente cosa fare per migliorare il sistema per loro malsano, senz’accorgersi (grazie al nostro ossessivo operato a favore dell’egemonia delle frasi fatte che li indirizza a pensare di risolvere solo le emergenze) che il cosiddetto sistema non è identico ai mille “problemi” affrontati (povertà, migrazioni, lavoro, fame ecc.) ma è identico alla “relazione” tra le sue tre dimensioni (oggi solo UNIdimensionale parassitaria o BIdimensionale conflittuale). Relazione sistemica che è sana solo se TRIdimensionale sinergica: ossia se Persona (Scuola), Comunità (Stato), Territorio-ambiente (Mercato) hanno ciascuno il proprio esclusivo ambito funzionale specifico non invaso dall’intervento parassitario degli altri due.

 

Come si osserva in questo odiosissimo frammento, registrato come sempre nel mio moleskine astrale, le conseguenze del mancato intervento sulla struttura (UNI-BI-TRIdimensionale) della “rela­zione” tra le tre dimensioni a causa dell’egemonia mondiale delle frasi fatte… sono alquanto entu­siasmanti per noi.

 

Agente del Nemico: «Coloro che osservando la situazione sociale non vogliono rendersene conto [della slogan-egemonia: che orienta ai “mille problemi specifici” e disorienta riguardo “all’unica relazione TRIdimensionale sinergica”] lo capiranno dal fatto che una vita economica che si sviluppa senza essere guidata in prevalenza dalla forza propulsiva dello Spirito… li condanna a morire di fame. …Una vita culturale che non costruisce a partire dalle proprie basi, una vita culturale che lascia che siano la vita economica e quella statale ad allestire e pianificare le strutture necessarie alla sua coltivazione, una vita culturale obbligata a seguire le direttive dello Stato o le forze della vita economica non può svilupparsi liberamente. …L’egemonia delle frasi fatte avrà fine solo quando la vita culturale sarà guidata dai suoi esponenti; terminerà solo quando dalle scuole di grado inferiore alle scuole di grado superiore – e in tutti gli altri settori della vita culturale – le istituzioni saranno costituite dalle persone attive in questa vita culturale, e quando il principio chiave per l’insegnamento e la diffusione della vita culturale sarà valido anche per le istituzioni esteriori. Solo una vita culturale fondata su se stessa potrà essere in grado di opporsi alla marcia trionfale delle frasi fatte, che ha effetti cosí devastanti e ha dimostrato la propria assurdità nei terribili eventi degli ultimi cinque anni».

 

Il clown

 

Comprendi, Vermilingua? Il nostro compito è quello di distrarli con mille emergenze, giochi e cotillon, in modo che non scorgano mai la centralità, per il sistema sociale, della “relazione tra le tre dimensioni” (e che c’è solo una soluzione per loro: renderla TRIdimensionale sinergica) e viceversa si ostinino a fissarsi sulla periferia dei vari punti programmatici emergenziali (per i quali ci sono migliaia di soluzioni elettorali possibili).

 

Cosí si perdono in sterili polemiche su cosa si deve fare senza che queste astrazioni li spingano all’unica azione sociale reale (istituire la TRIdimensionalità sinergica, far sbocciare la Società umana calorica sinergica) che, ahinoi, serve loro per rovesciare il trionfo del nostro delirio sociale.

 

E la ragione della necessità di non far mai pensare al nostro ammazzacaffé emotivo che la soluzione ai loro problemi sociali è quell’unica azione sociale che istituisce per legge la “relazione sinergica TRIdimensionale”, quella che istituisce la funzionale raccolta differenziata del sociale economico, politico e culturale… ce l’ha ancora una volta esplicitata il Nonno.

 

2 ter. Dabliu

 

Nonno Berlicche: «Non va mai dimenticato che i pensieri di una generazione di­ventano convinzioni, impulsi di sentimento e della volontà nelle generazioni successive».

 

 

Il tuo delirantissimo                                                           Giunior Dabliu