Una casa di cura che guarisce come edificio

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UNA CASA DI CURA CHE GUARISCE COME EDIFICIO

di Jos Mosmuller

 

 

L’autore, medico presso la clinica universitaria di Amsterdam, si è trovato, in un momento della sua vita, ad essere anch’egli paziente. E ha scoperto l’importanza che può avere il luogo in cui si svolge la degenza del malato. A seconda della conformazione stessa del luogo di cura, si possono ottenere benèfici e salutari effetti, o al contrario una depressione che impedisce una rapida soluzione della malattia.

 

Ne è nata una ricerca assai accurata di luoghi salvifici, a partire da edifici concepiti ed eretti in periodi anche lontani, riguardanti sia località della sua nazione, l’Olanda, sia esteri.

 

Il modo in cui funziona l’ospedale dovrebbe essere l’immagine di “Due fanno uno” o “Io e te siamo uno”. Si tratta di creare armonia tra i pazienti, i medici e gli infermieri da un lato e i pazienti, i medici gli infermieri e gli edifici dall’altro. Tutte le sofferenze e tutti i conflitti sono collegati al confronto, alla dualità. Tuttavia, quando i due diven­tano uno, i combattimenti cessano gradualmente.

 

Rudolf Steiner «Il primo Goetheanum come opera d’arte totale»

Rudolf Steiner «Il primo Goetheanum
come opera d’arte totale»

 

Durante la sua prima costruzione del Goetheanum a Dornach, nel 1913, Rudolf Steiner parlò di come un edificio possa umanizzarsi. Ciò che intendeva era che un edificio può divenire una entità, come l’es­sere umano. E questa entità è parte integrante dell’edificio se questo viene costruito in uno stile architettonico organico, cosí progettato sia all’interno che all’esterno. Nella parte interna questo può avvenire attraverso l’idea dello scopo dell’edificio (il rapporto medico-infermiere-paziente e l’idea riguardante la Medicina) e nella parte esterna attraverso l’am­biente in cui l’edificio stesso si trova. Il risultato è che l’edificio acquista un’essenza e a quel punto diviene vivente.

 

Dobbiamo dunque considerare importante ed auspicabile che una casa di cura sia in grado di guarire proprio per il suo stesso essere edificio, in quanto costruzione organica. Come il solido si è formato dal liquido, cosí la struttura organica va percepita come se al suo interno scorresse un’acqua, una sorgente, un fiume. E come la luce del sole invade l’occhio, la luce deve invadere anche le forme dell’edificio. La luce del sole deve penetrare nelle stanze, colpendo le forme in modo che ne sorgano forze curative, cosí come la luce attiva gli occhi penetrandovi. Questo risultato può essere ottenuto costruendo la struttura in modo tale che contenga immagini di vita e onde eteriche che abbiano un effetto curativo.

 

Sarebbe importante catturare la luce del sole per illuminare ogni stanza, ma non è cosí facile. Forse un giorno ci sarà qualcuno che potrà farlo… Però noi nel frattempo possiamo lavorare con immagini, con la fantasia creatrice e con disegni simbolici, come la stella a sei punte, la stella a cinque punte, il caduceo di Mercurio o la Rosacroce. Queste sono tutte immagini della dimensione vitale, eterica.

 

Rudolf Steiner tratta dello stile architettonico organico nel libro Il pensiero edificatore del Goetheanum, O.O. N° 289, con queste parole: «Uno stile architettonico diviene artistico quando si trasforma lo stile geometrico-simmetrico-dinamico nello stile architettonico organico».

 

E piú oltre: «L’essenziale di un simile edificio in stile organico è che il tutto non costituisce una unità solo attraverso la ripetizione dei singoli elementi, ma anche nel suo insieme».

 

E ancora: «Ogni particolare è percepito per il suo posto all’interno del tutto, e può essere solo esattamente in quel posto».

 

Nel libro si esaminano a fondo varie architetture di palazzi antichi e moderni che si ispirano ai princípi di architettura organica, con fotografie a colori e spiegazioni dettagliate. Oltre al primo e al secondo Goetheanum, si esamina la particolare costruzione della “Sagrada Familia” di Antoni Gaudí a Barcellona e la “Casa sulla cascata” di Frank Lloyd Wright in Pennsylvania, cosí come la rosea “cittadella verde” a Magdeburgo di Friedrich Stowasser.

 

Antoni Gaudí «La Sagrada Familia»

Antoni Gaudí «La Sagrada Familia»

 

Rudolf Steiner – Sala centrale del secondo Goetheanum con le vetrate multicolori

Rudolf Steiner – Sala centrale del secondo Goetheanum con le vetrate multicolori

 

Frank Lloyd Wright «La casa sulla cascata»

Frank Lloyd Wright
«La casa sulla cascata»

 

Friedrich Stowasser «La cittadella verde»

Friedrich Stowasser
«La cittadella verde»

 

Oltre alle architetture esterne di molti palazzi noti e meno noti, si parla della parte interna degli edifici, e di come le suddivisioni degli spazi possano essere un beneficio per corpo, mente e anima.

 

Molti disegni e illustrazioni a colori corredano il testo, che termina con queste parole dell’autore: «Vorrei chiudere questo libro con la speranza che un giorno un “ospedale che guarisca come edificio” possa essere costruito nella realtà esteriore».

 




 

Jos Mosmuller, Una Casa di Cura che guarisce come edificio

Editrice: Occident Verlag – Baarle-Nassau, Olanda. Lingua: tedesco.

Anno 2024 – 116 pagine                                                    € 59,95

Per ordinare, link: Ein Krankenhaus, das als Bauwerk heilt