La posta dei lettori

Redazione

La posta dei lettori

letterinaDopo tutto quello che abbiamo appreso di quanto ci hanno fatto con i sieri, il lock down, il green pass ecc., come faremo piú a fidarci della scienza, dei medici, dei politici e di tutti quelli che hanno orchestrato questo bell’inganno contro la popolazione? E come faranno loro a recuperare un po’ di dignità?…

 

Enrico G.

 

 

Noi abbiamo il grande aiuto della Scienza dello Spirito, che ci permette di osservare e comprendere come agisce il mondo spirituale sulla terra e come lavora il Karma, quello individuale e quello della società in cui viviamo. Finché noi abbiamo esclusivamente la visione che ci viene offerta dalla scienza, noi siamo legati. Quella conoscenza va integrata e usata, non va respinta, ma va usata mediante l’integrazione di altre conoscenze, senza le quali quella scienza diventa un falso. Per utilizzare il nostro pensiero, noi abbiamo indubbiamente un rapporto con la cerebralità, ma simultaneamente, se noi intensificando il pensiero possiamo liberarci dalla forma, riusciremo a sentire il pensiero come una forza, come lo scorrere di un ruscello che viene a noi come una forza di luce. Allora si percepisce di essere in un’altra sfera, molto diversa da quella in cui siamo quando pensiamo in maniera materialistica. Quando pensiamo in pensati già preconfezionati, quando ci fidiamo di quanto ci viene propinato senza fare una nostra ricerca personale, noi respingiamo questa corrente: il pensare ordinario continuamente si oppone a ciò che lo produce! Tant’è vero che i sani pensatori, quelli che, ne siamo certi, ancora esistono, sanno che devono fare una specie di lavoro di copertura del vero pensiero, che dall’ufficialità viene respinto, e nello stesso tempo devono curare la giusta espressione. Chi si apre a un pensiero superindividuale, sa che esprimerlo può addirittura apparire la negazione di esso. Questo provoca una sofferenza: la sofferenza di far corrispondere i due mondi. Alcuni ricercatori dello Spirito che s’incamminano per questa via del pensiero libero dai sensi, quando incontrano tale sofferenza cercano di evitarla e preferiscono volgersi nuovamente al pensiero automatico, che è piú facile da accettare, perché è già pronto lí, preparato per noi per evitare di pensare liberamente. Non dobbiamo invece arrenderci. Il futuro si configura secondo quanto riusciamo a pensare liberamente. Ogni singolo pensiero individuale aggiunge qualcosa al karma della società in cui viviamo. Non dobbiamo credere ciecamente, ma neppure respingere totalmente. Sarà il karma a riequilibrare quanto è stato fatto di volutamente errato, e dobbiamo avere una grande pena per chi ne subirà le inevitabili conseguenze.

 

 




 

letterinaHo un figlio di sedici anni che ama la filosofia e la storia. Gli ho accennato qualcosa di antroposofia, senza però nominarla, e l’ho visto subito molto interessato e pieno di domande. Non so però se è troppo presto per fargli leggere qualcosa o per parlargliene piú esplicitamente, per paura che poi venga respinto da quello che può essere il giudizio che spesso circonda l’esoterismo. Come è piú giusto comportarmi, data la sua età ancora acerba?

 

Gianna F.

 

 

Data l’epoca, l’età non è proprio “acerba”. Se il ragazzo è interessato e soprattutto se è pieno di domande, la cosa migliore, per il momento, è rispondere a quelle domande, con la maggiore delicatezza possibile, senza forzare ma anche con precisione. Parlare del Karma o della reincarnazione in quest’epoca in cui si tratta di tutto, soprattutto sul web, non può essere qualcosa di insolito, ma serve a rimettere nel giusto aspetto argomenti spesso trattati in maniera semplicistica o ben lontani d quanto una corretta spiegazione può fornire a una giovane mente.