Ricordo di Francesco Muscio

In memoria

Ricordo di Francesco Muscio

1. Francesco Muscio

 

Il 2 settembre u.s. ha passato la Soglia Francesco Muscio. Si potrebbe dire, come d’uso in questi casi, dopo lunga e penosa malattia. Poco piú di un anno fa gli era stato diagnosticato un tumore molto aggressivo e i medici gli avevano dato pochi mesi di vita. È riuscito a rimanere fra noi per un tempo piú lungo, in cui ha dato prova della sua stoica forza d’animo nell’affron­tare la malattia che doveva procurargli dolori molto forti, simili a lame che lo trafiggessero.

 

2. Francesco Muscio

 

Ma lui, che era cultore appassionato della romanità e che prima di incontrare la Scienza dello Spirito parteci­pava alle attività del Movimento Tradizionale Romano, ha saputo andare incontro all’inevitabile con animo fermo e sereno. Quello cui, d’altronde, doveva at­tingere per far fronte e dominare le tempeste marine, visto che era anche un amante della navigazione in barca a vela. Del resto nella sua vita ha dovuto spesso fronteg­giare situazioni difficili. Eppure lo accompagnava sempre un sorriso accattivante e con lui, come commentato da Giuseppe Scalici «si entrava subito in sintonia, senza bisogno di troppe parole». Un altro amico comune, Sandro Consolato, ha ricordato che Francesco, già prossimo al suo ultimo giorno, gli inviò «un messaggio vocale da cui traspariva una serenità interiore degna di Seneca o Marco Aurelio».

 

Diversi anni or sono volle essere promotore di una serie di incontri che si svolsero a Padova, in cui furono trattati vari temi legati alla spiritualità e alla cultura tradizionale. Nell’ultimo periodo della sua vita aveva assunto – con la sua compagna Laura – la gestione di un B&B immerso nell’ambiente ancora quasi incontaminato del Mugello nelle vicinanze di Marradi. E in questo Borgo Corniola, che per lui era diventato non solo una fonte di sostentamento ma anche una sorta di buen retiro, si è spento circondato da tutti i suoi cari e da alcuni amici.

 

3. Nel Mitreo

 

Per ricordarlo proponiamo di seguito un racconto che Renzo Arcon scrisse di getto subito dopo una gita che fece insieme a Francesco nel Carso triestino presso il mitreo di Duino-Aurisina in una bella giornata di novembre del 2006 (per la precisione il 26) nella quale la natura carsica dava sfoggio del suo splendore autunnale con i gialli, i rossi, e i superstiti verdi della vegetazione. Francesco aveva scoperto anni prima dell’esistenza di questo mitreo e aveva deciso di prendersene cura insieme ad altri amici.

 

Renzo Arcon mi confidò che vedeva in Francesco Muscio il tipo di un centurione. Sono certo che la figura del centurione tratteggiata nel racconto rappresentasse qualcosa di lui che Renzo Arcon è stato in grado di cogliere.

 

A Francesco l’augurio di un buon viaggio ultraterreno.

 

 

Marco Allasia