La croce degli eteri

Rosicrucianesimo

La croce degli eteri

Gustave Doré «Michele scaccia gli Angeli ribelli»

Gustave Doré «Michele scaccia gli Angeli ribelli»

 

La Croce simboleggia l’ordine ricostituito dei quattro elementi. Nella fase planetaria che precede l’era temporale e biologica, il momento dell’ordine (Cosmos) dei quattro elementi, Terra, Acqua, Aria, Fuoco, è preceduto dal momento del loro moto vorticoso (Caos). Il Caos esprime il moto degli elementi connessi alle entità cosmiche irregolari, miticamente riconoscibili negli Angeli ribelli, precipitati dal Cielo.

 

Al rapporto di Cosmos e Caos è connessa la vicenda della coppia umana primordiale: questa rappresenta il temporaneo e analogico accordo di due esseri umano-celesti privati dell’originaria costituzione androginica. Diversi momenti della crisi che la coppia subisce in conseguenza della sua opposizione al Caos elementare, vengono redenti da forze trascendenti di Gerarchie operanti mediante Cosmos. Gli Elohim sono al centro di tale azione: Michael, l’incalzatore delle entità cosmiche ribelli, è il mediatore tra il mondo celeste e il nascente mondo umano.

 

Nell’attuale èra, l’uomo è costituito in modo che al suo corpo maschile corrisponde anima femminile, e viceversa, mentre soltanto il suo Io è portatore dell’originario elemento androginico. Occorre tuttavia tener presente che, in realtà, è il corpo eterico caratterizzato da un genere diverso da quello del corpo fisico: l’anima, per insufficiente coscienza della propria natura originariamente androginica, subisce l’impronta del corpo eterico, perciò risuona maschile in corpo femminile e, viceversa, risuona femminile in corpo maschile. Soltanto la parte superiore del corpo astrale, o dell’anima, può realizzare l’antica virtú androginica, quando il pensiero si libera dall’anima senziente e dall’anima razionale, per muovere puro secondo la propria luce originaria. Il pensiero che riesca a destarsi secondo l’etere superiore, ridesta nell’anima la natura androginica: l’uomo tende a realizzare interiormente in sé il proprio complemento femminile, la donna il proprio complemento maschile. Tale possibilità è il germe della reintegrazione della coppia superumana.

 

I due si ritrovano per la ricostituzione dell’armonia edenica, grazie a una ascesi superiore del pensiero, che libera nell’anima l’elemento solare dalla millenaria soggezione alle correnti lunari. L’elemento solare risorge come potere androginico dell’anima, l’anima riconquista iniziaticamente il segreto dell’accordo degli eteri con l’astrale superindividuale: il segreto della redenzione dell’eros. In sostanza, la forza del Logos solare opera da anima ad anima come impulso del Sacro Amore. La via è la via del Graal, in quanto esige, per virtú dell’accordo delle tre forze dell’anima, pensare, sentire, volere, l’atto eroico e sacrificale di ciascun componente la coppia, il combattimento interiore contro le correnti del Caos di continuo suscitate dagli Ostacolatori mediante il sesso.

 

L’impresa del Graal è detta anche Operatio Solis: in termini della saggezza ermetica si può dire che essa consiste nello scaldare con il Fuoco la Terra, perché l’acqua inferiore si trasmuti e ritorni l’originaria Aria di proiezione. Alchemicamente, la Terra è simboleggiata dal Sale. Nella Terra il Sale è la radicale necessità, è ciò che resiste al Fuoco, finché il Fuoco non rechi l’elemento trasmutatore solare: essendo la custodia dello Zolfo saturnio, il risveglio di questo genera la virtú «volatile» dell’Aria. Il

 

Fuoco che si unisca all’aria di proiezione è il Secretum Amoris, la Croce che restituisce l’equilibrio androginico dei quattro elementi nell’uomo. È il simbolo dell’impresa del Graal.

 

 

 

I Maestri della Rosacroce, ai quali si deve la moderna Scienza dello Spirito, hanno insegnato, mediante la Scrittura Occulta, il Mistero della reintegrazione androginica. Un aspetto di tale insegnamento è traducibile in uno schema exoterico familiare ai cultori dell’arte spagirica. Esso si basa sulla rappresentazione del potere di ciascun braccio della Croce mediante un piccolo disco, onde si hanno quattro dischi: uno viola (Elementari della Terra), il secondo azzurro (Elementari dell’Aria), il terzo verde (Elementari dell’Acqua), il quarto arancione (Elementari del Fuoco). Riguardo alla ricomposizione dei quattro secondo l’ordine cosmico, al centro della Croce occorre rappresentarsi un disco rosso, con sopra una piccola luna nera e sotto una piccola luna bianca; sul braccio verticale inferiore un disco giallo. Dal disco viola, muovendo verso sinistra, si hanno i dischi: azzurro, verde, giallo, arancione, rosso e le due piccole lune. Ne risulta un simbolo grafico delle differenziazioni della Luna originaria rispetto al formarsi dei quattro elementi originari coinvolti nella materializzazione terrestre.

 

Tale materializzazione è in relazione con due entità angeliche irregolari, una luminosa, l’altra tenebrosa, impersonanti la disintegrazione della Luce originaria. Ciascuna di esse è in relazione con due dei quattro eteri. L’entità angelica luminosa ha il suo simbolo nel disco giallo, sotto il braccio della piccola luna bianca, ed è in relazione con il disco verde ed arancione; mentre l’entità tenebrosa sta al disopra della linea orizzontale della Croce, avendo oscurato la luce rossa al centro della Croce, mediante la piccola luna nera che congiunge i dischi viola ed azzurro. Ove si congiungano i tre piccoli dischi, si ottiene un triangolo con il vertice in basso, al centro del piccolo disco giallo. Se simultaneamente si spostano verso l’alto i quattro piccoli dischi, viola, azzurro, verde, arancione, di un terzo della distanza tra loro, i due triangoli, da equilateri, divengono isosceli e dànno una figurazione indicativa dell’opera compiuta dalle due Entità ribelli, tendenti a realizzare «ex sé» l’origi­naria riproduzione per scissione: evento a cui gli Elohim si oppongono con l’operare la separazione degli elementi dall’essenza una, che in essi permane come virtú creante: donde l’inizio della materializzazione cosmica simbolicamente visibile nella configurazione del firmamento.

 

Se si congiungono a forma di stella i cinque piccoli dischi, viola, azzurro, verde, giallo, arancione, si ha la stella a cinque punte, con il vertice in basso: simbolo del mondo demoniaco espulso dal Cielo e precipitante nell’abisso. Secondo il simbolismo ermetico, Saturno corrisponde al disco viola, Giove a quello azzurro, Venere a quello verde, Sole al giallo, Marte all’arancione, Luna alla piccola luna nera, Mercurio al disco rosso sulla piccola luna bianca. È questo il periodo in cui sulla Terra appaiono le forme animali: non esistono ancora condizioni tali, che consentano la presenza di un essere in cui il principio interiore domini la forma fisica. La Terra si popola di forme animali mostruose.

 

Tagliati gli elementi fuori dall’Essenza divina, gli Elohim, per ristabilire l’armonia e contrapporre Cosmos a Caos, eressero l’uomo cosmico, nato come essere saturnio-solare-lunare dall’iniziale donazione sacrificale dei Troni. Essi animarono l’Adam-Eva secondo il mistero dell’originario ordine cruciale degli elementi. Questo ordine sarà nuovamente perduto dall’uomo quando subirà l’influsso degli usurpatori, degli elementi, prima di Lucifero e poi di Ahrimane, e poi simultaneamente di ambedue: l’uomo dovrà perdere definitivamente la luce dell’Essenza androginica, subendo l’onta della separazione e il dolore dell’incarnazione prostitutiva e della morte, sino al giorno in cui avverrà la restituzione dell’ordine cruciale ad opera del Redentore.

 

L’uomo apparve sulla Terra come essere di Luce e di Calore, quando i tempi furono maturi. Ma dapprima egli visse nell’aura della Terra, non sulla Terra fisica, mentre gli animali erano già incarnati fisicamente, come forme risultanti dall’illecito uso del Calore, della Luce, dell’Acqua e della Terra. L’erezione dell’Adam-Eva cosmico si verificò bensí secondo lo schema del pentagramma originario nel corpo astrale, ma venendo dominato dalla corrente trinitaria delle Gerarchie, esprimente mediante gli Elohim la direzione del Logos Solare. Ne risultò un essere androginico e al tempo stesso trinitario e quadripolare e pentagrammatico, articolato sino al duodenario. Infatti la stella a cinque punte unita a un’altra stella a cinque punte, equivale alla sovrapposizione dei due triangoli solari ai due triangoli sublunari, e perciò in posizione coniugata rispetto alla linea orizzontale della Croce, e simmetricamente rispetto all’asse verticale: onde si formano due stelle a sei punte, integranti lo schema originario della Croce che le unifica come due esseri in un essere unico, schema dell’amplesso armonico delle anime, che piú tardi diverrà congiunzione fisica, composta ciascuna dall’opposizione del triangolo solare dell’uno al triangolo sublunare dell’altro, onde ciascuno tende per Secretum Amoris a integrare con la propria originaria virtú angelica l’immersione nella sfera lunare-tellurica dell’altro, conseguendo tale armonia non essendo ancora intervenuta la seduzione luciferica.

 

 

Onde avviene che le due correnti sublunari Saturno-Giove, e le due correnti solari Venere-Marte, fluiscono simmetricamente all’asse verticale, attraverso il disco mercuriale, secondo la virtú archetipica del Caduceo ermetico solare: due serpi parallele all’asse verticale.

 

La seduzione luciferica può, in base a quanto è stato detto, essere veduta come il tentativo di indurre la coppia androginica originaria a comportarsi secondo lo schema generativo delle Gerarchie, cioè a una generazione per scissione sentita come realizzabile, grazie all’apertura del corpo astrale adam-evico alla corrente di Lucifero, interrompendo la magica connessione androginica: onde l’essere femminile si separa dal maschile, provocando la rottura del disco mercuriale che, nella successiva era biologica, si presenterà come processo mestruale nella donna: subito dopo, tale essere femminile si volge a riunirsi al maschile sotto l’impeto del desiderio. Si congiunge però a lui sotto la spinta delle correnti sublunari che provocano l’inversione della figura pentagrammatica di lei, secondo la forza degli elementi Terra e Acqua, dominati dal demone della deiezione del Caos dei quattro elementi (Ahrimane). Comunque, permanendo connesse con gli Elohim, le correnti solari non furono coinvolte, anzi si opposero, cosí che la riproduzione per scissione si verificò in forza dei due triangoli sublunari (dei quali uno inverso) a forma di X, ossia con il moto caotico elementare secondo la vis del caduceo sublunare, onde due serpi si incrociano intorno all’asta. L’incandescente forma umano-saturnia che ne nacque fu Caino, ente manifestante l’impulso della lunare demonía della ribellione, onde le potenze del fuoco si congiungono con la terrestrità lunare.

 

Per l’infinito strazio provocato dalla rottura dell’armonia cruciale e per la nascita dell’essere umano-satanico, la coppia umana disperatamente fece appello alle potenze originarie dell’Amore, invocando l’aiuto degli Elohim; e questi, mediante la potenza creatrice del suono, risollevarono Caino unendogli una creatura nata da generazione solare, portatrice delle forze dominatrici del vortice sublunare, grazie alla potenza della duplice corrente solare fluente nell’umano, opponendo pentagramma a pentagramma nella Croce originaria.

 

Ma il frutto della generazione irregolare, Caino, costituzionalmente aperto alle correnti luciferico-ahrimaniche, operò il terzo guasto dell’androgine originario: concentrò in sé le correnti inferiori lunari, e vampirizzando il flusso inferiore delle correnti di Abele lo espulse dall’amore vitale della Croce, provocando la morte di lui. La scissione pentagrammica nell’ambito della Croce ordinatrice degli elementi, fece ritornare Abele in uno stato disincarnato privo delle forze solari dominatrici dell’etere della vita, onde egli potrà ritornare in tale ambito soltanto secondo la legge di nascita, morte e reincarnazione: perderà nel sistema dei nervi la luce della immortalità, venendogli trasferita la virtú dell’etere della vita nel sistema sanguigno dominato però, ormai, per il delitto di Caino, dalle correnti infere lunari e perciò dagli istinti e dalle passioni.

 

La costituzione dell’uomo, ormai maschio o femmina, è tale che il sangue viene generato per mezzo di influssi luciferico-ahrimanici ma dall’interno dell’uomo, mentre i nervi operano come una continuazione degli organi dei sensi dall’esterno verso il sistema nervoso centrale. Il sangue umano si produce nell’organismo per un sopravvento di processi terrestre-lunari su processi saturnio-solari. Il sangue appartiene alla Terra, mentre il sistema nervoso è qualcosa che si è formato per mezzo dei processi precedenti la fase terrestre. La sostanza nervosa non appartiene alla Terra, la sostanza sanguigna è invece un prodotto terrestre. Quando la sostanza nervosa dell’uomo originario apparteneva al Cosmo, era un’entità viva e luminosa: trasferita nella Terra, ad opera della caduta della coppia e del crimine di Caino, tale sostanza venne abbandonata dalla Vita. L’uomo può avere una terrestre vita dei sensi e perciò sensazioni e brama del sesso, perché esiste mediante un sistema nervoso privo di vita, affine a ciò che sulla Terra è disanimato e perciò esclusivamente sensibile. La sostanza nervosa pre-terrestremente viva, diviene terrestremente morta: se si sollevasse al di sopra della Terra, la sostanza nervosa ritornerebbe una celeste sostanza di luce, mentre se vi si sollevasse il sangue, esso perderebbe calore e vita. Abele è l’uomo primordiale temporaneamente morto, Caino l’uomo temporaneamente vivo: perciò l’uomo, in quanto Caino, non può ritrovare l’essere dell’amore originario, l’anima con cui ricostituire l’armonia originaria. Comincia a ritrovarli quando nella parte del sistema nervoso in cui si accende la sua coscienza, il pensiero puro riluce della luce androginica dell’Io: l’essere di Caino comincia a privarsi della vita, di cui Abele comincia ad avvivarsi: una parte del­l’uomo vuole sacrificalmente immolarsi per l’altra, perché l’altra conosca la Resurrezione. Questo è l’evento cristico nell’uomo: la via del Graal.

 

Zodiaco

 

Nel sistema nervoso, in quanto mediatore dei sensi fisici, si esprime il mistero dell’originaria armonia celeste, di cui l’uomo è la sintesi: il passaggio del Sole attraverso le dodici costellazioni: che è il rapporto dell’Io con i dodici sensi. L’originaria struttura dell’uomo soggiace al fatto che l’uomo solare in lui è temporaneamente morto e può risorgere solo dopo la morte, o eccezionalmente per virtú di Iniziazione. È temporaneamente morto perché in basso è dominato dall’eros che esprime la Vita tendente a reincarnarsi in conseguenza della Morte, e in alto è l’organo del pensiero disanimato, perché vincolato al sensibile, o alla morta terrestrità. L’uomo solare può risorgere per virtú delle forze di Resurrezione radianti nella Terra grazie al sacrificio del Golgotha. Queste forze tendono a espri­mersi nell’amore della coppia umana, quando essa sente il segreto richiamo dell’armonia perenne da reintegrare. Questa armonia oggi può essere ritrovata se l’amore della coppia umana conosce la direzione androginica dell’Io, che mediante l’attività superiore del pensiero comincia a vivere nella zona solare del corpo astrale. L’Amore umano si eleva cosí alle altezze sublimi dell’armonia edenica originaria. Il pensiero vivente realizza la sintesi dei quattro eteri, ricostituendo l’unità originaria. In tale unità splende la Luce la cui perdita significò per l’uomo la perdita dell’immortalità e dell’armonia androginica originaria. La via del Graal, secondo lo schema accennato, è realizzabile da coloro che riconoscono, nell’etere del Pensiero, la Luce del Logos e consacrano la vita alla resurrezione del Sacro Amore.

 

 

Massimo Scaligero

 


 

L’articolo è tratto dalla rivista Graal N° 22/23 del 1988, in cui

però non viene citata la fonte dalla quale lo scritto proviene.