Novembre, il vero autunno, ci porta i primi freddi, le gelate notturne, le giacche pesanti, le piogge abbondanti, le giornate sempre piú corte. I momenti piú belli e desiderati della giornata sono quelli in cui possiamo riscaldarci davanti ad un fuoco scoppiettante e profumato di bosco, per i privilegiati che hanno in casa una stufa o un camino. O semplicemente, per tutti, il rientro in una casa calda e confortevole, per poi sedersi a sorseggiare un tè, una tisana o una cioccolata calda.
Nel mondo, purtroppo, e anche nel nostro Paese sono sempre meno, in realtà, coloro che hanno la fortuna di avere la possibilità di scaldare la propria casa, per non parlare di chi non ha nemmeno una casa, come profughi e senzatetto.
Nella celebre fiaba della Cicala e della Formica, la ben organizzata Formica lascia fuori al freddo la povera Cicala, che non era stata previdente e aveva cantato tutta l’estate. Anche noi però, come ha scritto Gianni Rodari, immaginiamo un finale diverso per questa storia: la Formica che accoglie in casa al calduccio la Cicala e divide le sue provviste con l’amica sfortunata.
Questo è lo spirito di San Martino, la cui festività cade proprio a Novembre, il giorno 11: il Santo guerriero divise il suo mantello con un mendicante infreddolito, facendo uscire un caldo sole quasi estivo: un miracolo che grazie al suo sacrificio si ripete ogni anno, e ci concede qualche bella giornata impreziosita da tiepidi raggi di sole anche in pieno novembre.
L’esempio di San Martino non è cosí difficile da seguire; eppure oggi siamo sempre meno aperti con i nostri cuori, le nostre tavole e le nostre case ad accogliere il prossimo. Ahrimane ci vuole egoisti, con il cuore indurito e la fredda razionalità a guidare le nostre decisioni, alternata agli istinti piú lascivi da soddisfare a discapito degli altri.
Questo è l’agire del Mondo Occidentale, nel suo insieme, verso la parte meno fortunata dell’umanità, che ha carenza di cibo, energia, ed è tormentata da guerre, carestie e altre problematiche annose, causate spesso da secoli di colonialismo e post colonialismo, quello delle multinazionali.
Il Primo Mondo però, non è come l’operosa formica, che ha lavorato duramente per mettere da parte ciò che serve per la stagione piú dura: ha viceversa saccheggiato i territori altrui, messo a ferro e fuoco i Paesi che hanno cercato di impedirlo, vedi Libia e Iraq, e privato i propri Stati della possibilità di autoprodurre cibo, manufatti ed energia, certo di poter continuare all’infinito a prendere tutto il necessario, senza tanti complimenti, dalle case delle formiche di tutti i continenti.
Rudolf Steiner profetizzò il suo ritorno in un’Europa in macerie, e noi sappiamo che il suo ritorno non è affatto lontano.
Non possiamo sapere però, cosa potrà accadere nei prossimi anni: nel seguire una via spirituale l’atteggiamento giusto è sempre quello di accettare le prove individuali e collettive che si presentano, in modo da rendere la nostra incarnazione significativa per noi stessi e per coloro che il karma ci manda incontro.
Se vogliamo però avere la speranza di ricevere aiuto, calore, cibo, affetto e comprensione in questo futuro incerto e forse molto duro, ricordiamoci che l’antica saggezza insegna: ciò che si semina, alla fine si raccoglie. Offriamo perciò agli altri, nei limiti delle nostre possibilità, il nostro tempo, le nostre attenzioni, la gentilezza, la comprensione che un cuore buono dovrebbe avere in abbondanza, secondo gli insegnamenti del Primo di tutti i Maestri, il Christo: facciamo dunque agli altri ciò che vorremmo fosse fatto a noi. Apriamo le nostre case, i nostri cuori, condividiamo ciò che abbiamo, ne saremo spiritualmente ricompensati.
Massimo Scaligero donava agli altri tutto ciò che poteva, e in pochi, anche tra coloro che lo frequentavano, sapevano che egli in molti casi si privava persino dell’essenziale pur di aiutare chi ne aveva veramente bisogno.
Seguiamo dunque il suo esempio, e cerchiamo di insegnare ai piú giovani a fare lo stesso. Narriamo loro di un Mondo del Futuro, dove i viaggi su aerei e treni superveloci saranno sostituiti da pellegrinaggi sul cavallo di San Francesco, e ovunque si apriranno ai viandanti le porte per condividere un tetto, il calore di un fuoco, una minestra preparata con amore e gratitudine verso il Divino.
Si pregherà per benedire il cibo e coloro che lo dividono con noi, e questo porterà benessere e salute, a differenza dei pasti negli attuali ristoranti dove chi cucina, sfruttato e malpagato, spesso maledice clienti e datori di lavoro.
Chi viaggia dormirà tra lenzuola lavate dalla famiglia e stese all’aria aperta, baciate dal vento e dal sole, e non su biancheria proveniente da lavanderie industriali.
Nelle Comunità locali ci si dovrà produrre e procurare in loco ciò che è necessario, e si dividerà equamente tra tutti ciò che sarà disponibile.
La Civiltà dei Consumi, ossia il Capitalismo degenerato e governato dagli emissari del Male, è ormai al capolinea: la Civiltà Aurea deve nascere al piú presto per prenderne il posto, ed evitare che il caos e la violenza su diffondano ulteriormente.
Sta a noi, che abbiamo a disposizione gli insegnamenti della Via della Volontà Solare, e a tutte le persone di buona volontà che hanno scelto di amare il Bene e non il Male, tracciare il sentiero che farà risalire il Genere Umano fuori dagli abissi!
Shanti Di Lieto Uchiyama