L’uomo si forgia
la spada di Michele
con la volontà piú alta,
perché piú profonda,
cioè capace di penetrare
la mineralità, cosí come
su un altro piano la penetra
la forza eterica della pianta,
per edificare il proprio corpo.
Massimo Scaligero
Kundalini d’Occidente
Seguendo le nozioni basilari della Scienza dello Spirito, il dominio luciferico-ahrimanico sull’uomo è omnipervasivo. Attraverso il Corpo Lunare (vedi “Il corpo lunare, questo sconosciuto”) che si interpone come entità estraniante tra quello Fisico e quello Eterico, i due Ostacolatori (Lucifero ed Ahriman) spadroneggiano divenendo signori e padroni del sentire umano, insufflando nella coscienza lo spirito materialistico, la paura, la brama, la malvagità spesso seguita da impulsi di onnipotenza e dominio distruttivo sugli uomini. Il ricercatore spirituale attraverso l’ascesi del pensiero elimina questo sentire dalla mente, sperimentando il non-sentire, il vero ed autentico sentiero iniziatico in grado di restituire la purezza dell’Io come modello per un nuovo sentire: il sentire cosmico-stellare. È questo il Mistero di Michele che domina sui due Ostacolatori e dona all’uomo il potere di dominarli.
In un precedente articolo (vedi “Pensiero e operatività per vincere gli Ostacolatori”) ponevamo in essere una correlazione tra la preghiera di Rudolf Steiner all’Arcangelo e le tecniche dei cinque esercizi. Nella preghiera infatti il Dottore chiede in prestito la Spada a Michele necessaria per vincere il Drago. Scaligero suggerisce di forgiare questa spada con la volontà piú alta, che è l’obiettivo finale del canone steineriano-scaligeriano.
L’azione individuale necessaria a determinare uno stadio di alta volontà è chiaramente vincolata ad un sentiero iniziatico soggettivo, ovvero ad una disciplina canonica che, se ben effettuata, ingenera una corrispondente azione oggettiva da parte di Michele, nella quale la sua stessa spada verrà ceduta simbolicamente in prestito all’Iniziato.
Nelle filosofie orientali questo processo di ascesi trova riscontro nel rapporto che si instaura tra il Jiva Atman (l’Iniziato con il suo Io-Sé-Atman e i tre corpi di cui si circonda: fisico, eterico, astrale ) e il Para Atman (la divinità intesa come sintesi della tri-unità).
Questa disciplina canonica nella variante scaligeriana è oltremodo essenziale per l’uomo moderno e si compone di tre elementi fondamentali:
1. Pratica dei 5 esercizi e/o attraverso la pratica della Preghiera Continua del Cuore per portare l’Iniziato sulla soglia del proprio Corpo Eterico (vedi “Aspetti di interesse nella via cardiaca di Massimo Scaligero”).
2. Attivazione immanente della Shakti o Kundalini (a cui Scaligero attribuisce l’aggettivo di “michaelita”) in uno dei tre centri primari: testa, cuore e ventre. Questa Shakti rappresenta il Fuoco Sacro nel quale forgiare il proprio corpo eterico, la volontà piú alta perché di natura cosmico-stellare. Essa viene generata attraverso la forza-pensiero rilasciata dopo l’esercizio della concentrazione ed è concessa dalla Gerarchie Superiori a chi si dimostra meritevole di riceverla ed utilizzarla canonicamente.
3. Tecniche di ascesi superiori (Operatio Solis) che trasmutano la Shakti immanente in un campo pervasivo fatto di pura luce vibrante (luce del Logos). Scaligero pone in essere una similitudine tra questa esperienza e quella attraverso la quale il mondo eterico-vegetale domina quello fisico-minerale con il prevalere del carbonio rispetto all’ossigeno. Nei processi di fisiologia occulta ciò determina l’inversione degli stessi processi respiratori sino a quello che Scaligero chiama respiro invertito o il non respiro anche noto in antroposofia come respirazione vegetale. (vedi Operatio solis: ascesi del cuore e delle correnti eteriche della testa).
Nei processi metallurgici tradizionali, forgiare una spada necessita di una fucina dove il carbone viene adagiato ed acceso con il fuoco su una apposita pila. Una pompa ad aria che soffia dal basso o lateralmente rende possibile i processi di alimentazione ed aumento della temperatura dei carboni ardenti sino a 900 gradi (il ferro fonde a 1500 ma non è necessario fonderlo, solo renderlo malleabile). Il metallo molle verrà sottoposto a battitura e tempratura attraverso fasi alternate di raffreddamento con immersione in acqua (o meglio ancora neve ghiacciata) poi nuovamente sottoposto al fuoco e ai carboni. La battitura con martello e incudine sarà fondamentale in tutte le fasi prima del raffreddamento finale della lama pronta per essere limata e rifinita. Anche in metallurgia il carbone svolge un ruolo fondamentale per l’aumento e mantenimento del calore e per la trasformazione dei metalli grezzi in prodotti finiti.
Nelle metamorfosi ermetiche l’Athanor rappresenta la fucina alchemica ove i metalli grezzi possono trasformarsi in oro filosofale, ma senza il Fuoco dei Filosofi nulla è possibile. Questo Fuoco Alchemico, che in passato richiedeva un’azione sul sangue e tecniche avanzate di respirazione pranica, nell’uomo moderno si genera ed agisce come specificato ai punti 1 e 2, mentre il punto 3 determina la fase avanzata di generazione del Corpo di Luce o Merkavah (il Carro di Fuoco della tradizione giudaico-cristiana ) che gli impulsi ostacolativi luciferico-ahrimanici hanno trasformato nel nome di una macchina da guerra infernale portatrice di morte e distruzione: il famigerato carro armato israeliano Merkavah attualmente impegnato nei territori palestinesi (vedi “Merkavah: l’Opera biblica del carro di fuoco”).
Kether