I rifugi aurei

BioEtica

I rifugi aurei

Via dalla città

 

Il Nuovo Anno, 2025, ha avuto inizio portando nei cuori la speranza di un cambiamento tanto atteso, nella direzione di una cessazione di guerre sanguinarie, di maggiore consapevolezza del genere umano verso le sofferenze dei propri simili, dei fratelli animali e della Natura tutta.

 

La strada è ancora lunga, certamente, ma noi sappiamo che dal Mondo Spirituale abbiamo aiuti potenti a disposizione di chi ne sia degno e abbia coraggio e volontà di perseguire un reale cambiamento, nella propria interiorità innanzitutto, e a seguire nella propria esistenza e in quella di chi sta intorno a noi.

 

Noi sappiamo dalle parole di Rudolf Steiner, che questa attuale Civiltà completamente nelle grinfie delle Forze dell’Ostacolo è destinata a perire rovinosamente. Ecco cosa diceva piú di un secolo fa, con straordinaria preveggenza: «Se lo Spirito non ha piú la possibilità di trasmettere al­l’anima umana ciò che può dare e che il movimento antroposofico vuole trasmettere, questa cultura esteriore potrà continuare per un po’. Ma alla fine gli uomini si chiederanno che cosa ne hanno ricavato e diranno: “Abbiamo a disposizione delle apparecchiature senza fili – che i nostri antenati non si sarebbero mai sognati – per trasmettere i nostri pensieri in tutto il mondo, e a che cosa ci serve? I pensieri piú banali e improduttivi vengono inviati qua e là, e l’ingegno umano deve compiere sforzi estremi per permetterci di trasportare da qualche regione remota, per mezzo di ogni sorta di dispositivi sofisticati, ciò che ci serve per nutrirci o per circumnavigare la Terra ad alta velocità. Ma nella nostra testa non c’è nulla che valga la pena di spedire da un luogo all’altro, perché i nostri pensieri sono tristi; e poiché disponiamo degli attuali mezzi di comunicazione, sono ancora piú tristi di quando venivano trasmessi alla maniera di una lumaca”.

 

In breve, la disperazione e la desolazione sono tutto ciò che la nostra civiltà può diffondere sulla Terra. Ma, nell’ultima epoca della cultura, le anime che hanno accettato la spiritualità nella vita si saranno arricchite, per cosí dire, sulle rovine della vita esterna della cultura. La certezza che l’accet­tazione della spiritualità non è stata vana sarà per loro una potente forza di speranza: la speranza che dopo una grande catastrofe arrivi una nuova èra per gli esseri umani, nella quale apparirà nella vita esteriore, in una nuova cultura, ciò che è già stato preparato spiritualmente nell’anima» (R. Steiner, Norimberga, 3 dicembre 1911 – O.O. N° 130).

 

Dunque, dobbiamo essere preparati ad una catastrofe che metterà alla prova il genere umano, ed è importante che coltiviamo la spiritualità, e nel contempo che collaboriamo con altri individui come noi, coloro che si rendono conto di quanto la moderna Civiltà sia sull’orlo dell’abisso materiale e morale.

 

Nei miei precedenti articoli ho parlato del Gruppo Facebook da me amministrato insieme ad alcuni amici, Ecovillaggi e Comunità, e di come sia diventato un punto di incontro nella realtà virtuale di anime affini, destinate ad incontrarsi successivamente anche di persona, e spesso anche ad intraprendere insieme iniziative nuove ed interessanti.

 

Il Gruppo è stato purtroppo attaccato da qualcuno mosso da rancore e invidia di natura mefistofelica, e sospeso dall’algoritmo ottuso di Facebook, definibile tranquillamente come stupidità artificiale. Nel frattempo noi ci siamo comunque spostati nel gruppo di riserva Ecovillaggi e Comunità in Transizione, e abbiamo continuato ad incontrarci virtualmente, a scambiare idee e proposte e a condividere esperienze e speranze.

 

È nata cosí la proposta di un Riunione Plenaria, un’occasione di incontro tra noi tutti per trascorrere insieme del tempo, abbracciarci, guardare gli altri negli occhi, fare dibattiti, scambiarci prestazioni olistiche e ciò che abbiamo autoprodotto.

 

Una palestra di comunità insomma, delle giornate in cui cucinare e mangiare insieme cose buone e preparare col cuore, raccontare agli altri come dovrebbe essere il Mondo che immaginiamo, che vorremmo costruire unendo le mani e la volontà con quelle di anime affini, che come noi si sentono pesci fuor d’acqua in una società sempre piú artificiale e alienante.

 

Abbiamo dunque cercato un luogo adatto, e ne abbiamo trovato diversi, che poi si sono tirati indietro quando hanno saputo che i partecipanti sarebbero stati piú di cinquanta, e avrebbero avuto la necessità anche di dormire.

 

Ars Naturae

 

Alla fine Gabriele Ceracchini, altro amministratore del gruppo, ha proposto Ars Naturae, un agriturismo a Roma, zona Tragliata, a pochi chilometri dal mare, dove aveva organizzato in passato eventi comunitari, e che ha una bellissima sala molto grande oltre a una cucina spaziosa e a numerosi posti letto.

 

È stato lí dunque, che il 4 e 5 Gennaio ci siamo riuniti tutti, provenienti da ogni parte d’Italia e anche dall’estero. Oltre settanta anime che hanno sen­tito il richiamo verso un cambiamento di paradigma, che hanno donato agli altri il proprio tempo e un pezzetto della propria anima.

 

https://www.facebook.com/groups/644581039563728/posts/1518110395544117/

 

Hanno partecipato anche delle realtà comunitarie del territorio, come Semi di Comunità – CSA Roma, che permette a decine famiglie di produrre il proprio cibo in grandi orti condivisi.

 

Si è parlato di agricoltura organica, elementare, rigenerativa, ma anche di autodeterminazione, medicina naturale, scuola parentale, alimentazione e molto altro ancora.

 

La scelta di consumare pasti esclusivamente di origine vegetale, quindi totalmente vegani, ci è sembrata quella piú giusta: oltre ad essere inclusiva, adatta per tutti, considerando che quasi tutte le preparazioni erano anche senza glutine, è anche piú etica. Per chi è abituato a consumare cibi di origine animale, si è trattato comunque di un breve intermezzo di “purificazione”, un piccolo sacrificio ampiamente ripagato. Anche perché Gabriele Ceracchini e gli amici fruttariani hanno fatto dei laboratori di carpotecnica, ossia una cucina a base di frutta e frutta-ortaggi, e hanno fatto assaggiare delizie come gli spaghetti di zucchine, la pasta di platano e la pizza con farina di platano.

 

Torta al cioccolato

 

Altri partecipanti hanno preparato cibi deliziosi, come una squisita torta vegana al cioccolato a forma di cuore.

 

Momenti comunitari piacevoli sono stati la poesia evolutiva di Elena, la musica suonata insieme la sera e la particolare danza condotta da Mariella e Stephen che ha coinvolto tutti i partecipanti.

 

Sala

 

Ha avuto molto successo il laboratorio di autoproduzione di saponi con Mariella, perché c’è il desiderio di autoprodurre ciò che ci è necessario proteggendo anche la nostra salute. C’era anche un mercatino di cose autoprodotte, e non sono mancate performance artistiche e prestazioni olistiche.

 

Per noi tutti è stata davvero una esperienza straordinaria: per qualche giorno abbiamo vissuto insieme come una vera comunità, in un luogo immerso nella natura, con bambini che correvano e partecipavano alle attività, amici animali in mezzo a noi, e regnava pace e serenità, un’atmosfera davvero magica.

 

Il giorno dell’Epifania poi, 6 gennaio, ultima giornata della nostra Riunione Plenaria, siamo andati insieme a fare una incantevole escursione nel vicino Castello di Santa Severa, un luogo antichissimo risalente agli Etruschi, poi rimaneggiato nel Medioevo e trasformato in Borgo fortificato. Una meravigliosa fortezza in riva al mare.

 

Il borgo di Santa Severa

 

Oggi è patrimonio pubblico della Regione Lazio, in passato però, quando ero ragazza, era abitato da una comunità vivace e variopinta di artigiani ed artisti: ognuno aveva la propria bottega tra le antiche mura, e lo spirito comunitario che li animava, fu per me fonte d’ispi­razione, e vidi con i miei occhi come avrebbe potuto essere la vita in una comunità intenzionale di anime affini e ribelli ad un mondo deviato e sbagliato.

 

Arrivati lí abbiamo visitato il Borgo, davvero stupendo e panoramico sul mare, e siamo poi entrati in un cortile appartato molto affascinante. In fondo a quel cortile, un personaggio bizzarro ha attirato la nostra attenzione: si trattava di Messer Giulio, che ci ha invitato a visitare il suo Museo dell’Alchimia e della Mineralogia.

 

Messer Giulio

 

Alchimia di Messer Giulio

 

 

 

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Messer Giulio e la polvere di caolino

Messer Giulio e la polvere di caolino

 

Il personaggio davvero mitico di Messer Giulio, è nato nel Castello quasi 80 anni fa da genitori poverissimi che lavoravano, come tutti gli abitanti del borgo, nelle vicine miniere di caolino purissimo, ancora oggi indispensabile per creare ceramiche e porcellane, ma anche per la cosmetica. Infatti il nostro anfitrione ci ha cosparso il volto di questa soave polvere candida, rendendo la nostra pelle liscia e setosa.

 

Il Museo è una miniera di tesori, perché Messer Giulio è anche chimico laureato e paleontologo, e ha girato tutto il Mondo alla ricerca di reperti e di nuove esperienze.

 

Al castello di Santa Severa

 

La visita è stata il coronamento di tre giornate comunitarie meravigliose. Mentre eravamo sul torrione affacciato sul mare in tempesta, appena usciti dalla Torre dell’Alchimista, ho percepito nettamente che quel consesso di anime di cui facevo parte si era ritrovato lí in quel luogo e in quel tempo per una ragione: eravamo tutti legati da un destino, cosí come forse lo eravamo stati in vite precedenti. Oggi ognuno ha una sua esistenza, con un karma a volte molto difficile; ma tutti siamo consapevoli della necessità di creare dei luoghi sul territorio che siano rifugi per noi e magari per altri, al di fuori da un Sistema che si fa ogni giorno piú onnipervasivo e alienante.

 

Alcuni ci dovrebbero abitare in modo permanente, altri magari potrebbero venirci per dare una mano quando possono e passare dei giorni sereni in una dimensione piú naturale e amichevole.

 

Sapendo però, che all’occorrenza quel posto può rappresentare la salvezza o quantomeno un punto d’incontro con amici che possono cercare di sopravvivere insieme.

 

Sono le Unità di Resilienza Locale, punti sparsi sul territorio in rete tra loro, in cui vi sia tutto il necessario per la sopravvivenza di una piccola comunità.

 

Nave verso il futuro

 

Tutti dovremmo essere in grado di raggiungerle anche senza l’ausilio di strumenti elettronici, dunque è necessario conoscere la strada e magari munirsi di mappe cartacee. La creazione di una simile rete è una necessità che si fa ogni giorno piú impellente, perché non sappiamo ciò che ci attende.

 

Siamo però consapevoli che le Gerarchie Angeliche e la nostra Madre Divina sono al nostro fianco nel momento in cui decidiamo di essere al servizio del Mondo Spirituale e del cambiamento epocale che attendiamo tutti: oltre la tempesta del Diluvio noi sappiamo che ci aspetta una Civiltà Nuova, e dobbiamo navigare insieme fino a raggiungerla!

 

 

Shanti Di Lieto Uchiyama