Forza vs debolezza

Spiritualità

Forza vs debolezza

Battaglia

 

È oramai chiaro come si sia esaurita l’epoca delle grandi battaglie esteriori, dove si affrontava un mondo esterno e periglioso, in mezzo a mille battaglie e pericoli, per realizzare il proprio volere. Quello che ne è rimasto è la realizzazione dei propri desideri, della propria egoità.

 

Però, per quanto possa sembrare particolare, questo decadimento, non è la causa ma la conseguenza, di un Uomo diverso, cambiato.

 

Oggi le battaglie, le vicende perigliose, le mille peripezie da affrontare, sono tutte dentro di noi.

 

In passato l’Uomo nasceva con le forze già pronte per affrontare le sfide richieste.

 

Oggi invece no. Se non si è adeguati, se non si hanno le forze della coscienza opportunamente evolute, non si risolve alcunché.

 

I problemi, piú o meno grandi, si presentano proprio come traccia dell’evoluzione che dobbiamo seguire. L’impegno ascetico interiore diventa cosí il prerequisito fondamentale nella vita di tutti i giorni.

 

Quando si acquisisce sufficiente coscienza per capire il senso di quello che accade, allora il problema svanisce o si attenua; sia perché si esaurisce il fine del suo darsi, sia per l’atto di coscienza che riesce a ridimensionarlo.

 

Ma non si esaurisce qui il compito dell’individuo.

 

Questa volontà cosciente nell’affrontare la vita, espone gli uomini ad un egoismo sempre piú pressante. Quando si fa l’errore di seguire, istintivamente, il percorso del passato, quando cioè le forze venivano “donate” dall’alto, e non si segue una via spirituale equilibrata, ci si affida inconsciamente sempre piú alla zona istintiva e si comprende sempre meno il piano morale.

 

Male e bene

 

Il nostro Maestro Massimo Scaligero ci avvisa spesso, attraverso le pagine dei suoi testi, della progressiva incapacità dell’uomo moderno di distinguere il bene dal male.

 

Ogni appello che egli fa allo sviluppo di un pensiero cosciente e svincolato dall’anima sia senziente sia istintiva, è un richiamo proprio a raggiungere uno stato di coscienza in grado di comprendere la vera dimensione morale dei propri obiettivi di vita.

 

Rimane comunque una soverchia forza istintiva che, malgrado gli sforzi conseguiti, rimane padrona assoluta del volere. Ci sono zone dell’anima, in cui comunque si rimane deboli.

 

Debolezza che “si rafforza”, con uno stato d’opposizione ottusa che normalmente l’individuo gli contrappone, e che è destinata a fallire.

 

Quell’irrigidirsi di fronte alle proprie pieghe dell’anima dicendo a se stessi «No! Questa volta no!», pur essendo lodevole, è un po’ destinato al fallimento.

 

Massimo ci consiglia un esercizio che è in realtà una pratica, spesso citata in tantissime scuole esoteriche.

 

Esercizio di rilassamento

 

Al contrario di tutti gli esercizi, dove è necessario star seduti e ben retti sulla schiena; in questo Massimo consiglia stare sdraiati supini, con la testa sollevata da un duplice cuscino, le braccia stese lungo il corpo. Questo affinché nessuna tensione corporea possa essere di ostacolo.

 

Bisogna richiamare l’istinto, la passione, il sentimento che ci invade la coscienza e lasciarli fluire lungo tutta la corporeità. Senza ovviamente, cedergli con i pensieri e tanto meno con l’agire, guardando coscientemente il loro fluire nel corpo, vedendone il loro naturale esaurirsi. Infatti è proprio la contrapposizione forzata, il vietargli spazio nella coscienza, a rafforzarli. Lasciati fluire nella calma del nostro essere si spengono, nella nostra corporeità, molto rapidamente.

 

Ma non è un vero spegnersi.

 

L’Io, guardandoli, li spoglia della veste con cui gli Ostacolatori li ricoprono, per lasciare pura ed intatta la loro essenza che è l’opposto dell’istinto in cui si presentano.

 

Noi siamo deboli di fronte alla nostra istintività, proprio perché è la travolgente forza dello Spirito nelle mani sbagliate. L’esercizio del far fluire cosciente nella corporeità, i nostri istinti, passioni, sentimenti, aiuta proprio a svincolare la possente forza, che ne è nocciolo, e restituirla all’Io.

 

In effetti, anche senza ancor conseguito particolari traguardi iniziatici, bastano pochi minuti di questo esercizio per rialzarsi padroni di se stessi in modo inimmaginabile.

 

Colomba prigioniera

 

L’essenza di questa pratica è risvegliare la coscienza ad un livello piú profondo, guardando l’origine delle proprie debolezze, e capendone il potenziale sublime che contengono una volta ritornate in mano al Logos, all’Io Sono, che è la loro vera sede.

 

Quando Massimo Scaligero, il nostro Maestro, scrive di vedere “la nostra forza come l’inizio della nostra debolezza; e la nostra debolezza come l’inizio della nostra forza”, intende, tra i profondi significati cosmici di ogni sua parola che mai esauriremo di indagare e ca­pire; proprio come la “forza” che ci pervade sia la forza della natura istintiva, fin troppo fragile nel volerci sostenere nella nostra evoluzione; mentre nell’apparente debolezza di fronte alle tentazioni, ci sia la potenza dello Spirito Santo, la candida colomba che attende di essere liberata dal giogo che la tiene prigioniera.

 

 

Massimo Danza