Proseguo nel mettere a disposizione dei lettori la corrispondenza via e-mail, procurata illegalmente, che il giovane diavolo Giunior W. Berlicche, inviato speciale per il «Daily Horror Chronicle» nel paludoso fronte terrestre, ha confidenzialmente indirizzato alla sua demoniaca collega Vermilingua, attualmente segretaria di redazione del prestigioso media deviato, all’indirizzo elettronico
Vermilingua@dailyhorrorchronicle.inf
Andrea di Furia
Vedi “Premessa”
www.larchetipo.com/2007/set07/premessa.pdf
Carissima Vermilingua,
era certo che mi avresti chiesto cosa hanno portato le varie ondate migratorie da Occidente ad Oriente e viceversa durante l’affondamento di Atlantide, dato che alle lezioni del nostro colossale tutor di macello-marketing hai preferito un lucrosissimo arítmico tour nelle Malebolge con Ruttartiglio come primo tamburo: lui si è poi messo in pari per l’esame di Top manager della tentazione con uno ‘studio matto e disperatissimo’, mentre tu – cosa che ha suscitato l’apprezzamento di moltissimi tra i tuoi ex-colleghi al master, me compreso – hai preferito un ‘baratto furbo e dispendiosissimo’.
E ricorrendo al mio inesauribile moleskine astrale appena estratto dalle mie tascasquame ventrali posso dirti come fuggendo dal continente di Atlantide, che va gradualmente sommergendosi nell’Oceano omonimo, la migrazione verso Oriente delle Popolazioni non ancora completamente contaminate dall’uso errato egoistico delle forze spirituali – similmente al barcaiolo nella Fiaba di Goethe, attraversando tra due sponde l’elemento acqueo del diluvio universale, e ‘divinamente’ al seguito del custode dell’Oracolo solare – giunge infine alle colonne d’Ercole.
Qui si biforca: una corrente dell’Umanità pre-diluviana passa in Europa (la direttrice Nord, orientata verso lo Spirito cosmico esteriore), mentre un’altra corrente passa in Africa (la direttrice a Sud, orientata verso lo Spirito mistico interiore).
Via via lasciandosi dietro alcune Popolazioni, nelle rispettive direttrici, le due correnti si riuniscono nell’India dei 7 Santi Rishi: prima e unica civiltà culturale-religiosa di un’Umanità ora post-diluviana a praticare ancora in armonia le due vie iniziatiche e originando un nuovo inizio in cui esse si separano (quella cosmica da quella interiore) mentre ripercorrono a ritroso verso Ovest il loro cammino per riappropriarsi ‘umanamente’ delle conquiste che le Popolazioni meno resistenti – quelle che non giunsero fino in India, ma si fermarono durante le tappe intermedie – avevano nel frattempo elaborato: le une sulla direttrice Nord (orientate allo Spirito cosmico esteriore) le altre sulla direttrice Sud (orientate allo Spirito mistico interiore).
Attenta, Vermilingua! Dall’area ‘originaria indiana’, una volta maturate nei millenni le giuste condizioni (tempo terrestre), partono verso Ovest diverse successive ondate colonizzatrici, biforcandosi le varie correnti migratorie secondo le due direttrici diversamente culturali (Nord-cosmica e Sud-interiore).
Questo percorso esteriore a ritroso dell’Umanità post-atlantídea verso l’Estremoccidente lo abbiamo gagliardamente dominato fino all’illegittima guida attuale di Ràntolobiforcuto di un Paese ‘very disposable’: attivando (slap, slap) quell’insanabile conflitto pseudo-democratico bipolare ultimamente espresso dal politico contrasto ‘di pelle’ tra l’Asino Big Joe e l’Elefante Great Donald.
Tuttavia, dal punto di vista interiore – quello piú importante per il futuro delle nostre brioscine animiche, specialmente dopo l’inopportuno intervento di quel turista per caso del Nemico in Palestina – possiamo osservare, man mano che si procede verso l’Estremoccidente, il progressivo distaccarsi dell’individuo singolo dall’Anima di Popolo e dall’elemento corporeo razziale.
Questo deleterio fenomeno, al master in damnatio administration, ci veniva trasmesso con superba efficacia a suon di incisive frustate sul groppone dal nostro ineffabile tutor di macello-marketing.
Frantumasquame: «Ricapitolando, fino all’arrivo dell’odiatissimo Nemico dal punto di vista interiore esisteva una Umanità frantumata nelle varie Anime di gruppo dei vari Popoli disperse nelle varie razze; mentre dal punto di vista esteriore venivano alla luce Società umane (ossia, sistemi sociali) in accordo con la propria Anima di Popolo. Prima, il nostro bramatissimo conflitto duale era garantito al limone astrale: interiormente tra Anima di Popolo e Anima di Popolo ed esteriormente tra Società umana (= sistema sociale) e Società umana (= sistema sociale). Dopo, questo stato di fatto è entrato in crisi e per qualche secolo, va detto con chiarezza, abbiamo sbandato e cincischiato a causa dell’enuclearsi, dall’elemento razziale pre-diluviano, dell’Individuo sempre piú cosciente di sé: un terzo depravato elemento di disturbo che ha messo in crisi la nostra passata strategia dualistica, poiché l’essere umano diventa a poco a poco consapevole di poter partecipare direttamente alla creazione del suo stesso destino esteriore, come della sua propria organizzazione interiore».
Ora, questa conoscenza dovrebbe essere assolutamente negata ai nostri spuntini animici e dovremmo fare di tutto per questo meritorio obiettivo. Perciò piace molto a noi Bramosi pastori, e dobbiamo allevare con gran tigna, miriadi di fritturine emotive che rifiutino la guida degli Agenti del Nemico: cosí come Assuero ha rifiutato la guida dello stesso Nemico. Eppure, c’è sempre qualcuno che vuol rendere accessibile quella guida e ci mette i bastoni tra le ruote, come puoi leggere da questo frammento che ti copincollo dal mio immancabile moleskine astrale.
Agente del Nemico: «Dunque, due sono i casi: o l’uomo è ‘tutt’uno con l’essere di una incarnazione’ e respinge da sé la Guida dell’Umanità, oppure matura in sé la possibilità di evolversi a gradi superiori. …Oggi non posso dire di piú su ciò che viene inteso dicendo che l’uomo ‘è tutt’uno con la razza’. Vi è tutta una serie di razze, durante il corso della nostra evoluzione terrestre, che sorgono e decadono. Gli Atlantídei sono progrediti attraverso le razze. Queste sono scomparse, ma le anime sono passate ad altre forme. Per le anime che però vogliono ‘restare ferme’, che vogliono ‘essere tutt’uno con la razza’, v’è la possibilità di cadere ‘sotto il proprio peso’ e di consacrarsi alla materialità. Vi sono 16 possibilità di restare impigliati nella razza: sono chiamate le ‘16 vie della rovina’. Col suo progredire, invece, l’uomo potrà elevarsi a gradini sempre piú alti. Cosí vediamo che è realmente possibile che l’uomo si impigli talmente in un’incarnazione da rimanere, per cosí dire, indietro nel corso dell’evoluzione. Gli altri suoi fratelli d’anima si troveranno ad un gradino piú alto, quando egli riapparirà in una nuova incarnazione. Allora si dovrà accontentare di una incarnazione di livello inferiore, quale gli è data da una razza decadente. Questo fatto, però, non deve spaventare. Per nessuno oggi le cose stanno in modo che non possa recuperare e perciò che debba poi cadere fuori dalla linea dell’evoluzione. Ma questa eventualità dobbiamo porcela davanti all’anima».
Fiamme dell’inferno, Vermilingua! Naturalmente noi della Furbonia University abbiamo sbandato e cincischiato, però, soltanto fino all’intervento in tackle duro del nostro Arconte delle Tenebre che ha sparigliato, nel senso di voler annullare l’inopportuno impulso verso la libertà dell’individualismo scientifico-spirituale autocosciente’ contrapponendogli una innovativa e superiore forma di ‘razzismo biomeccanico-subumano’ che lo indirizza verso la dipendenza: una di quelle 16 benemerite vie della rovina. Tiè!
Come anche tu sai, Vermilingua, l’anacronistico riferimento all’elemento razziale corporeo – rispetto ad una Umanità di Anime che si reincarnano in ogni piccolo eòne post-diluviano – in passato è sempre stata la nostra trump card, la carta vincente della nostra Furbonia University. E tuttavia, con il ‘razzismo biomeccanico-trashumano’ siamo alla piú superficiale bassezza sub-umana dei tempi tecnoscientifico-materialistici, ora in auge su quel bruscolino cosmico che vogliamo fare definitivamente nostro.
Con ciò puntiamo interiormente a riassorbirlo in una regressiva Anima di Popolo virtuale (dotata delle migliore intelligenza artificiale) ed esteriormente a sclerotizzare la struttura UNIdimensionale parassitaria (a predominio di una dimensione sociale sulle altre due) distogliendo la sua attenzione, mediante la promozione di continue situazioni emergenziali, dalla forma strutturale di sistema sociale all’altezza della sua realtà evolutiva.
Ossia impedendogli letteralmente di istituire una Società umana (= sistema sociale) funzionalmente armonica: quella TRIdimensionale sinergica che fa la raccolta differenziata del Sociale economico, politico, culturale e di cui – ahinoi, ben lo sappiamo, ma dev’essere ignorato dalle nostre patatine emotive – la struttura antisociale UNIdimensionale parassitaria è solo temporaneo ed effimero seme.
Da conservare sterile a tutti i costi, Vermilingua, perché, se noti, una socialità sempre piú ‘umana’ si è andata sviluppando gradualmente, passando dall’Estremoriente all’Estremoccidente: partendo da una iniziale forma di sistema in cui la dimensione spirituale un tempo dominante e unitaria (Religione+ Arte+Scienza) si separa via via nelle sue tre componenti (Religione culturale nelle Popolazioni a Oriente, Arte politica nelle Popolazioni al Centro, Scienza economica nelle Popolazioni a Occidente) transitando inoltre da una dimensione protostorica mitologica a guida divina ad una dimensione storica ‘documentale’ a guida umana.
A questo punto, Vermilingua, puoi afferrare l’importanza decisiva del nostro impulso furbonico di ‘premere sempre sull’acceleratore di realizzazioni sociali emergenziali’: in modo che anche le cose piú necessarie alle nostre vittimucce aulenti finiscano sempre nella piú desolante discarica di rifiuti sociali tridimensionali e siano registrate nelle varie documentazioni storiche come fallimenti. Doppio tiè!
Purtroppo, però, c’è anche chi, inopportunamente, segnala la necessità di un impulso a noi ostile, come puoi leggere da quest’altro sconveniente frammento che ti copincollo.
Agente del Nemico: «Volendo prendere sul serio l’idea, il concetto di “Storia”, come ho già accennato occorre [oltre agli elementi necessari per qualsiasi obiettivo] anche qualcosa d’altro: occorre la pazienza o, meglio, il ‘saper attendere’. La precipitazione, l’impazienza, impediscono talvolta la maturazione di certi frutti della vita. [La realtà] conferma questa legge: non è dunque sbagliato mettere in connessione la parola e l’idea del divenire con le parole pazienza e ‘saper attendere’.
Ossia, saper aspettare che si verifichino le condizioni che rendano possibile la realizzazione di quanto abbiamo fatto maturare per il nostro tempo. Ogni lavoro umano è impotente, se non è accompagnato da pazienza, dal saper attendere: se non si concede un certo margine ai processi di maturazione».
Dannazione, Vermilingua! Mi chiedo spesso come mai questi indegni suggerimenti anti-emergenziali siano potuti sfuggire alla censura della nostra occhiuta Infernale Intelligence. Fortunatamente abbiamo educato le nostre caramellate caviucce al ‘tutto e súbito’, all’emergenza quotidiana e anche diseducato al medio-lungo termine e alla odiosissima tutela delle generazioni future.
Pensa soltanto al Chaos che abbiamo suscitato, culminante nel bagno di sangue della Rivoluzione francese. Mentre secondo le efferate intenzioni degli Agenti del Nemico il passaggio alla messa in opera delle 3 leggi intrinseche (Libertà nella Cultura, Uguaglianza nella Politica, Fraternità nell’Economia) in un sistema sociale TRIdimensionale sinergico avrebbe dovuto essere addirittura orrendamente pacifico, felice, graduale, consapevole e accettato a partire dalla dimensione culturale: senza anticipare pretese politiche o forzature economiche.
Se riesci a resistere ai conati di vomito astrale, Vermilingua, leggi cosa scriveva al Popolo con la ‘erre’ moscia un fastidioso tizio che poi abbiamo astutamente etichettato come un ciarlatano e anche falsamente accusato di promuovere lí il nostro sanguinolento chaos nel Paese.
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Jean Antoine Houdon «Cagliostro»
Agente del Nemico: «È cosa degna dei vostri Parlamenti lavorare a questa felice rivoluzione. Essa non è difficile che per le anime deboli. Che essa venga ben preparata, ecco tutto il segreto: che essi non affrettino nulla precipitosamente; essi hanno dalla loro il ben inteso interesse dei popoli, del re, della sua casa; essi abbiano altresí il Tempo, il Tempo primo ministro della verità; il Tempo, attraverso il quale si estendono e si rinsaldano le radici del bene come del male; del coraggio, della pazienza, la forza del leone, la prudenza dell’elefante, la semplicità della colomba; e questa rivoluzione, cosí necessaria, sarà pacifica: condizione senza la quale non ci si deve pensare. Cosí voi dovrete ai vostri Magistrati una felicità della quale non ha goduto alcun popolo conosciuto, quella di recuperare la vostra libertà senza colpo ferire, ottenendola dalle mani dei vostri re».
Comprendi, Vermilingua, che era necessario bloccare quell’impulso di libertà, e per non rischiare che si attivasse la comprensione dei loro Re non c’è restato che farli ghigliottinare… oltre a sopprimere, torturare e rinchiudere quel reprobo seguace del Nemico in un nostro ‘santo’ carcere a cinque stelle… nere.
Il tuo aguzzinissimo
Giunior Dabliu