Il germe della resurrezione

Ascesi

Il germe della resurrezione

Resurrezione

 

Dopo la Passione, dopo la Crocefissione, dopo ore di grande preparazione interiore dell’anima al piú alto degli eventi della Terra, dal dolore deve scaturire la gioia, dalla Morte la Resurrezione: dalla prova sopportata, con fiducia e fermezza, pazienza e insistenza, deve scaturire il Sacro Amore.

 

Il Sacrificio è compiuto, il germe della Resurrezione è gettato, la Vita rinasce vittoriosa sulla Morte, l’Amore Divino fiorisce nel mondo. In questa contemplazione, il sentiero della Luce di Vita deve essere sempre piú visibile all’occhio spirituale, affinché la visione del cuore apra il varco al massimo dei Misteri, mentre l’Universo si riempie della beatitudine della Pasqua e del suo potere d’Amore. Volgiamoci verso il Sole nascente nostro come nel cuore della Terra: siamo sulla soglia della gloriosa liberazione. Per noi un Dio ha sperimentato per la prima volta il mistero della nascita e il mistero della morte, perché venissero superate nell’uomo l’oscurità della natura dominante e la continua caduta.

 

Ascesi aprile

 

Pasqua di Resurrezione: la piú segreta liberazione, la piú segreta restituzione dell’Amore-fondamento-dell’umano, sino alla mineralità. Un ulteriore accostamento al sentiero della guarigione: la pace infinita è l’introduzione all’Amore infinito, comunque. La giornata è la nuova occasione della dedizione preparata a lungo dal sacrificio.

 

Vera gioia è quella che si accende per servizio divino, e che sia tale da aiutare gli altri a superare il proprio dolore: anzitutto ad accettarlo per superarlo. Non può essere accettata da noi una condizione gioiosa, che costi l’altrui dolore. Perciò il sacrificio è la via del Sacro Amore: il sacrificio che vada oltre ogni limite umano, onde realizzi il reale superamento dell’umano.

 

Grande comprensione, infinita tolleranza: perché non c’è nessuno che non erri con innocenza, cioè incosciente. Ciascuno va perdonato. Questa è la Forza che distrugge l’errore umano: l’Amore, che in sé è Sacro Amore. Sboccia sempre come accordo ritrovato per la successiva impresa terrestre: quale indicata dal Christo: è il pensiero liberatore lungo la corrente del tempo, oltre ogni limite temporale.

 

Ripreso questo pensiero, è pronta la Forza imperiosa dell’anima, che dal Christo fu temprata attraverso vita e morte, attraverso Resurrezione. Noi siamo dei risorgenti secondo la volontà christica, noi cerchiamo l’impeto nuovo, lo troviamo e lo rivolgiamo sempre di nuovo allo sperimentare quotidiano, perché l’impulso univoco ci conduce, afferrato da noi, affermantesi grazie all’Io, essendo l’essere del Logos nell’Io: onde sbocca nella vitalità straripante del Sacro Amore.

 

Il pensiero del sacrificio e il suo significato avvenire è identico, e passa anzitutto attraverso la donazione verso gli altri: la certezza che ogni rinuncia, ogni donazione, ogni vittoria interiore, ci avvicinano all’accordo perenne. L’accordo perenne è già attuato nel Mondo spirituale: occorre soltanto renderlo vivente sulla Terra. Questo è il còmpito: rendere reale ciò che è già vero: creare ciò che già spiritualmente abbiamo concepito: far nascere ciò che come germe già esiste, perché l’abbiamo voluto col volere nostro, in cui fluiva il volere degli Dei, il volere che gli Dei affidano all’uomo e mediante cui l’uomo diviene creatore sulla Terra. L’istinto inferiore, la paura, il male, sono il volere degli Dei male usato, o non usato. Questo è il senso ultimo del còmpito affidato all’uomo e che lo congiunge con il Logos.

 

 

Massimo Scaligero