
Liane Collot d’Herbois «Golgotha»
Pasqua, nei nostri cuori di cristiani, è la Festa per eccellenza: il Figlio dell’Uomo, nostro Maestro, ha vinto la Morte, ha redento noi e la Terra, ci ha liberati dal Peccato Originale, ossia dalla caduta che ci aveva allontanati dalla Divinità e fatto scoprire il dolore e la morte.
Il genere umano è di nuovo unito con il Cosmo; l’evento del Golgotha, secondo quanto ci spiega Rudolf Steiner, inaugura una nuova èra per il percorso dell’umanità.
San Paolo diceva, che senza la Resurrezione il cristianesimo non ha significato.
Egli comprendeva bene la natura divina del Christo Logos che parlava e agiva nel Maestro Gesú, e che lo aveva reso trionfatore sulla Morte e sul Male.
Oggi le famiglie dedicano poco tempo e spazio interiore alla celebrazione delle festività religiose. Ognuno è barricato nel proprio egoismo materialista e consumista, gli affetti e le amicizie sono spesso virtuali e superficiali. Le nostre porte esteriori ed interiori sono serrate.
Nella Civiltà Aurea che verrà, non ci saranno alberghi e strutture ricettive, le case non saranno chiuse al prossimo con porte blindate: le dimore delle famiglie saranno aperte agli altri, il pane si spezzerà con il viandante, e ci sarà sempre un letto in piú per il pellegrino.
Saremo piú poveri e umili ma piú felici, perché il Vangelo e gli insegnamenti dei Maestri avranno trovato dimora stabile nei nostri cuori. Sarà davvero meraviglioso allora, festeggiare le ricorrenze sacre come la Pasqua, tutti insieme e con la devozione genuina che rende ogni cosa piú bella, piú magica, soprattutto per i bambini.

Beato Angelico «L’entrata a Gerusalemme»
Ma già oggi, possiamo anticipare quel senso di fratellanza e di amore diffuso che sarà distintivo della Nuova Civiltà.
Le comunità cristiane, soprattutto quelle di ispirazione antroposofica, traggono un profondo giovamento, in un’era di materialismo imperante, dal rivivere fraternamente e consapevolmente la Settimana Santa: il trionfo e la Gloria del Christo Re, accolto dalla folla festante a Gerusalemme la Domenica delle Palme, ci ricordano che Gesú è veramente il Messia, la promessa di Dio agli uomini che viene mantenuta. La Regalità del Maestro piú elevato tra gli uomini scorre nel suo sangue, ma vi scorre anche il Fuoco Divino del Logos Solare, che è sceso sull’Iniziato durante il Battesimo nel Giordano.
Riviviamo tra di noi e dentro ciascuno, la gratitudine e l’emozione che i contemporanei di Gesú hanno provato nel riconoscere il Messia, nel sentirsi parte di un Popolo amato dal proprio Signore. Noi sappiamo che il Christo non ci abbandona: vediamo intorno a noi, nell’epoca attuale, un apparente vittoria del Regno del Male, con decadenza morale, guerre fratricide, malvagità diffusa e crimini efferati sempre piú frequenti. Questo ci fa provare a volte rabbia, impotenza, disperazione.
In realtà il Regno di Dio è sempre presente per noi, e ci ispira affinché troviamo le forza in noi di ristabilire ordine ed equilibrio, mandando all’aria i piani oscuri delle Forze dell’Ostacolo.

Leszek Forczek «La lavanda dei piedi»
Durante la Settimana Santa, rileggiamo il Vangelo di Giovanni, nel quale assume una grande importanza l’episodio della Lavanda dei Piedi. L’insegnamento fondamentale qui è l’umiltà e la devozione al prossimo che non ci devono mai abbandonare, man mano che andiamo avanti nella via della crescita spirituale.
Dobbiamo inchinarci al Regno Minerale e agli Esseri Elementari che lo governano: grazie al loro sacrificio noi esseri viventi abbiamo una vita eterica. È giusto poi inchinarsi al Regno Vegetale e alle Forze Elementari ad esso legate, grazie a cui noi uomini ed animali abbiamo l’anima, la nostra parte astrale.
E grazie agli animali noi esseri umani abbiamo il nostro Io Divino. È il loro sacrificio a renderci ciò che siamo.
E dobbiamo comprendere quanta strada abbiamo ancora da fare, per seguire le orme del Figlio dell’Uomo. Il Dio che si abbassa a scendere tra noi, e che si inginocchia a lavare i piedi dei suoi discepoli. Perché sa quanto sia importante la gratitudine, e quanto viceversa sia letale l’orgoglio, per chi è piú evoluto. Piú si diventa grandi, piú si deve ricordare quanto siamo piccoli ed inferiori rispetto alle Gerarchie ed alla grandiosità del Progetto Divino.
La Madre di Gesú in questo ci è di mirabile esempio: sempre umile, devota al Figlio e a Dio, sempre compassionevole con tutti, anche con coloro che sbagliano, cadono, tradiscono. Persino con Pietro e gli Apostoli, i quali, ad eccezione di Giovanni, hanno abbandonato suo figlio appena è stato arrestato.

Ugolino da Siena «L’Ultima Cena»
Solo poche ore prima, durante l’Ultima Cena, gli Apostoli avevano avuto il privilegio condividere uno dei momenti piú sacri della Storia con il loro Maestro e loro Dio. Per noi, che sappiamo quanto sarà doloroso il sacrificio che Gesú dovrà compiere qualche ora dopo, il gesto della benedizione del Pane e del Vino, assume un significato molto commovente, perché il Maestro offre in olocausto il proprio stesso corpo e il proprio sangue.
Per secoli i cristiani si sono immolati per la propria fede, per fare ciò che è giusto, pensiamo a tutti i martiri, alla loro forza di volontà: noi oggi siamo in grado di recuperare anche solo una piccola parte di quella forza morale? Il percorso interiore che stiamo facendo, seguendo la Via indicata da Maestri come Rudolf Steiner e Massimo Scaligero, ma anche e soprattutto dal nostro piú grande Maestro, ossia Gesú stesso, dove ci può condurre, se di fronte alle prove piú dure, siamo pavidi, insicuri e spaventati come gli Apostoli durante la Passione di Gesú?

Arild Rosenkrantz «L’incontro con il Cristo eterico»
Oggi noi sappiamo che il Christo in veste eterica è tra noi, cammina al nostro fianco e possiamo incontrarlo.
Se preghiamo con fede sincera e ne siamo degni, l’Arcangelo Michele è pronto a prestarci la sua possente spada contro il Maligno.
Eppure abbiamo paura di restare soli nel momento in cui dovremo affrontare degli ostacoli morali e materiali.
Il pensiero della Resurrezione è fondamentale il tal senso: il Christo Gesú trionfatore sulla Morte, splendente come folgore, deve essere l’ispirazione centrale del nostro lavoro interiore.

Rosacroce
Noi sappiamo che la Terra tutta è stata cristificata dal Mistero del Golgotha, e nell’immagine della Rosacroce su cui meditiamo, comprendiamo la necessità di purificare il nostro sangue dagli istinti, in modo che divenga come quello del Christo: rosso ma freddo e puro come la linfa della rosa.
Questa è l’epoca in cui tra gli uomini deve nascere e diffondersi l’impulso per costruire una Civiltà del tutto nuova, in cui il Progetto del Male apparentemente cosí imbattibile al giorno d’oggi, venga annientato e scacciato dalle dimore e dalle comunità degli esseri umani.

Il sepolcro vuoto
Diventare degni, piú puri e piú forti, per la nostra salvezza e per quella delle generazioni future, deve essere la nostra priorità. L’immagine della Pasqua ci ricorda che, per essere dalla parte di chi vince, di chi è piú forte, non è il Male, i suoi tranelli, le sue lusinghe, che dobbiamo seguire.
La Libertà, la Salvezza e la Vittoria finale, sono appannaggio di chi sceglie il Regno di Dio e il rispetto delle Sacre Leggi della Madre Divina: le Tenebre, non lo dimentichiamo, a partire dal giorno in cui il Santo Sepolcro fu trovato vuoto, e poi mille e mille altre volte ancora, quando le anime hanno scelto il Bene, hanno già perso miseramente di fronte a tutto il consesso dei viventi!
Shanti Di Lieto Uchiyama