Le tre Vie interiori della guarigione

Esoterismo

 

Le tre Vie interiori della guarigione

 

Quando il male fisico aggredisce l’uomo, tre vie di guarigione si possono palesare al ricercatore spirituale:

 

  • La via della concentrazione e concentrazione profonda
  • La via del rilassamento assoluto
  • La via della preghiera

 

Guarire con il pensiero

 

L’una non esclude l’altra, purché ciascuna via possa essere praticata nella sua singolarità secondo il canone della Scienza dello Spirito.

 

Queste tre vie di guarigione, mediante azione interiore, valgono ugualmente tanto per il male fisico quanto per quello psichico (dobbiamo tuttavia escludere i casi di malattie mentali, in cui non si possa far leva direttamente sull’autocoscienza del soggetto).

 

Lo sperimentatore moderno deve tendere ad essere guaritore di se stesso, naturalmente non escludendo il supporto del medico e delle medicine. Dobbiamo tenere bene in mente che questo processo interiore non sempre induce una guarigione completa, cosí il sopraggiungere ricorrente della malattia non sempre vuole significare un arresto del processo morale della guarigione. È possibile infatti che proprio un avanzato sviluppo spirituale esiga che lo sperimentatore assuma su sé talune prove o sofferenze. Affronteremo ora una disanima delle tre vie di guarigione.

 

 

La via della concentrazione e concentrazione profonda

 

Concentrazione

 

La concentrazione si pratica canonicamente per pochi minuti mediante l’evocazione mentale di un oggetto, meglio se di piccole dimensioni e prodotto dall’uomo (un anello, un chiodo, un bullone, uno spillo, un manufatto di vari materiali o di legno, una matita, purché prodotto dall’uomo; l’oggetto dovrà variare con una certa frequenza dopo ogni esercizio) il cui significato sia assolutamente semplice.

 

Si deve curare che l’intensità della concentrazione sia conseguita non mediante tensione mentale, bensí mediante piú interna e incorporea forza di pensiero: forza che il pensiero normalmente impegna nel proprio movimento, ma che potrà liberarsi come essenza di luce percepita e/o creativamente immaginata dallo sperimentatore (vedi www.larchetipo.com/2025/03/esoterismo/limaginazione-creatrice/).

 

La tipologia del pensiero generato dalla concentrazione, secondo il canone dei nuovi tempi, è identificabile con il moderno pensiero astratto-matematico, enucleato come movimento puro, libero da determinazione formale, impersonale, astratto.

 

Nel classico metodo scientifico, questo pensiero ignora se stesso, per mappare la forma di un oggetto o di un tema. La concentrazione lo assume come moto astratto, o puro, fuori dell’oggetto, restituendogli la funzione per cui è sorto, ovvero di elemento dinamico dell’Io nella coscienza esprimentesi come forza-pensiero luminosa. Purtroppo nel vincolarsi cognitivamente al fenomeno senza integrazione cosciente, lo scienziato perde di vista il potere dello Spirito mantenendo solo l’aspetto formale.

 

La possibilità di immersione nell’oggetto, secondo un’identificazione che svincola le pure forze dell’anima dalla psiche soggettiva, è il principio della identificazione assoluta, o concentrazione profonda. Essa rappresenta, de facto, quello che possiamo definire come il Canone Rosicruciano, grazie al quale il pensiero, sperimentando l’assoluta sublimazione di sé, attua in forma consapevole (o cosciente) l’estasi del Samadhi, il Sat-Chit-Ananda.

 

Rosacroce

 

La pura Luce astrale viene pertanto percepita dal discepolo, come Potenza del Principio (o Shakti micaelita) governante il divenire terrestre e umano. Questa Luce è incontrata dall’Io come corrente della sua pura forma, in cui riaffiora cosciente la sua virtú super umana riguardo alla quale il Sigillum Rosae Crucis è il segno della capacità di distinzione della sfera in cui la Luce ritorna Vita (pensiero predialettico) da quella in cui avviene la deviazione, ovvero la distruzione della Luce.

 

Dice Scaligero che il pensiero dialettico, gnostico o agnostico, tradizionale o anti tradizionale rappresenta la distruzione della Luce del Logos perché non lascia mai intravedere la dimensione luminosa. Possiamo paragonare simbolicamente questa immagine distruttiva a quella ipotizzata da Stephen Hawking del suo Buco Nero (teorico) che imprigiona la luce.

 

 

La via del rilassamento assoluto

 

Non è certamente da intendersi  come una distensione muscolare o nervosa, che lascia immutata la tensione di fondo del pensiero vincolandolo all’organo cerebrale, e all’intero sistema nervoso; viceversa trattasi di un reale abbandono di sé alle Forze, grazie a un atto interiore assoluto (vedi www.larchetipo.com/2025/02/esoterismo/il-concetto-di-atarassia-secondo-massimo-scaligero/), mediato da un sentimento o un’immagine d’impotenza ai confini della vera Potenza. È richiesta un’azione piú sottile della volontà: in sostanza un atto di offerta di sé, o di donazione assoluta, in cui viene assunta come forza mediatrice la sofferenza.

 

 

La via della preghiera

 

Preghiera

 

Si può pregare per sé, ma in tal caso la preghiera deve essere soltanto comunione con il Divino, senza alcuna richiesta, senza altro contenuto se non il segreto pensiero che sia il sovrasensibile a scegliere o a decidere per noi.

 

In tal senso la preghiera diviene una Forza dell’Io Superiore fluente nell’Io, decisiva per il disincantamento della maya quotidiana, della sua necessità mondana, della sua maschera dietro la quale si cela una pura illusione (vedi www.larchetipo.com/2023/09/esoterismo/aspetti-di-interesse-nella-via-cardiaca-di-massimo-scaligero/).

 

Oltre questo nulla, la Forza vera è potenzialmente in attesa. Viceversa si può chiedere, mediante la preghiera, la guarigione del male altrui.

 

Si può chiedere anche ciò che umanamente appare impossibile, il miracolo, secondo l’intima convinzione che «ciò che non è possibile all’uomo, è possibile a Dio».

 

In buona sostanza l’intervento delle Gerarche Superiori è legato all’ètere superiore, al quale il ricercatore accede in virtú di un legittimo riconoscimento delle stesse Gerarchie. Èanche palese che questa intima convinzione è l’essenza di una fede incrollabile che muove le montagne.

 

Tempio

 

Concludiamo dicendo che la purezza del corpo eterico può essere resa dal­l’uomo in grado di veicolare flussi crea­tori superiori.

 

La virtú di questo etere è il segreto della guarigione. Ad esso l’uomo può accedere mediante il pensiero liberato, il cui movimento è appunto il ridestarsi in lui dell’etere primordiale, indipendente dal corpo eterico-fisico.

 

Questa indipendenza dell’etere superiore o etere primordiale dal corpo eterico-fisico è in realtà il presupposto della guarigione.

 

 

Kether