Liriche e arti figurative

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Liriche e arti figurative

Carmelo Nino Trovato «Tra Cielo e Terra»

      Carmelo Nino Trovato   «Tra Cielo e Terra»

 




 

Immacolata Concezione

 

Signora delle stelle,
da Te si espande
l’universo intero
come rosa dai mille petali
ed eterno il moto prende
in mille direzioni,
in mille spazi,
che si aprono alla grazia
del Tuo tocco.
L’eco dei canti angelici
a noi giunge nel cuore
e della Terra intesse
le fibre piú nascoste,
finché torna ad udirsi
nello stormir degli alberi,
nel canto degli uccelli
nel silenzioso palpito
dei petali al vento.

 

Alda Gallerano

 




 

Raffaele Sganga «Golgotha»

Lirica e dipinto «Golgotha» di Raffaele Sganga

 

Che suono ha

la felicità

quando guardi il mondo

con gli occhi di un bimbo,

di un ragazzo che sogna

i confini dei cieli?

In un bacio mai dato

nel turbinio del creato,

nell’artista devoto

che opprime i pensieri.

Nell’adulto, l’eroe

che predice il futuro.

Nel sommo vegliardo

che trasforma parole,

e raggiunto la meta

feconda il silenzio.

Che suono ha

la tua felicità?

Nel nascere, nel morire,

nell’inebriante partire,

in quell’attimo effimero

in cui riconosci il ritorno,

in cui riconosci la fonte

dove l’anima vive…

Che suono ha

la tua felicità?

 




 

PRODIGI

 

L'abbraccio

Lirica e scultura di Enrico Savelli

 

Preziosa umanità

percorsa a questo bivio

dalle fauci dell’abisso

e dalla sofferta maturità

del Sacro Amore.

Ora del mattino

senza martiri

senza santi,

sul mare sottovoce

vedo fuggire

le sirene sconfitte;

sottovento tacciono

le orme leggere,

ché tutto rimane scritto

sulla terra.

Ecco si schiudono

i presagi dei sogni

e i velieri dei prodigi

posano a riva

le conchiglie dorate,

per i fanciulli

orfani di cielo.

Solenni messaggeri

lentamente

nella carne di vetro

splendono, incedono.

Mi fermo, mi siedo

gioia di scriba raccolgo

in parole misteriose

e il mio cuore

per te s’incendia,

Madre delle stelle,

immacolato giglio,

guardando l’alba

sbocciare

dall’orizzonte di marmo

dell’Egeo,

dall’azzurro calice

tagliato ad arte

nella trasparenza

dell’acqua,

un cristallo

che scoppia

di luce in cammino.

E dona tutto

lo Spirito che può

la mia mano

aperta in preghiera,

la mia mano ferita.

Rincasare tenero

dell’anima

nel grembo della vita,

nella tua quiete

arcana,

di nuovo desta

di nuovo pronta

a servire sulla terra

l’Auriga immortale

che sta!

Oltre lassú

le nuvole si bagnano

di luce rosata,

è l’ora,

si tingono di maestà

le piume degli Angeli,

ère olimpiche

torneranno

per tua intercessione,

Madre,

all’Amore immortale.

 




 

SULLA STRADA STERRATA

 

Sulla strada sterrata

 

Correvo

in una strada sterrata

con in mezzo

n rialzo verde

su cui spuntavano

piantaggine gramigna

e parietaria

tutte impolverate

dai passi e dalle ruote.

Sceglievo una corsia

che a colpo d’occhio

risultasse piú agevole

dell’altra ed era perciò

tutto un zigzagare

attento ed elegante

con te accanto che dicevi:

«Ma che fai?». «Imito

il volo dell’ape legnaiola

mentre si posa

da uno stelo all’altro

di lavanda,

cibandosi di polline

profumato e fresco

che riporta qui i tuoi baci»

rispondevo. Mi eri accanto

senza esserlo,

come l’ombra

che segue i corpi anche se

sogna di staccarsene

una volta buona,

per provare

l’emozione della libertà.

 

 

Luca Massaro