Digressioni sul Calendario dell’anima di Rudolf Steiner

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Digressioni sul Calendario dell’anima di Rudolf Steiner

 

Digressioni Iannarelli

 

Afferra il futuro mediante il passato,

spera nel divenire mediante il divenuto,

cosí afferri l’esistenza in divenire,

cosí afferri ciò che diviene.

Nell’esistere

il futuro riposi sul passato,

il passato senta il futuro

per rinvigorire l’esistenza del presente.

 

Rudolf Steiner

 

 

Il Calendario dell’anima antroposofico (Anthroposophischer Seelenkalender) è nato in seguito ad una domanda di Imma von Eckhardtstein: «È possibile creare un calendario per il lavoro interiore quotidiano?» posta a Rudolf Steiner nella primavera del 1911.

 

A Pasqua del 1912 la risposta del Dottore era pronta: un calendario giornaliero nella prima sua parte, con immagini dello zodiaco create a nuovo, e nella seconda parte 52 massime settimanali.

 

Momento e anno significativi, come sottolinea Iannarelli: «Il Calendario dell’Anima è stato scritto nel 1912. Quindi 33 anni dopo il 1879 (inizio dell’epoca di Michele) o 1879 anni dopo il 33 d.C. (evento del Golgotha)».

 

Interessante anche notare come l’aggettivo “antroposofico” dato al Calendario dell’Anima, quando ancora il Dottore dirigeva la sezione tedesca della Società Teosofica, si trasforma in un viatico importante: nello stesso anno, in forme inizialmente non ufficiali, fu fondata la prima Società antroposofica il 28 dicembre (38a settimana: atmosfera del Natale) da Michael Bauer, Marie von Sivers e Carl Unger a Colonia, mentre l’istituzione formale della Anthroposophische Gesellschaft (AG) ebbe luogo l’anno successivo in occasione della prima assemblea generale a Berlino iniziata il 2 febbraio (44a settimana: presentazione di Gesú al Tempio), quando il ‘Tempio’, la sede sociale, venne ribattezzato Società Antroposofica.

 

Dopo il 1912 non ci furono ristampe fino a quasi la fine della Prima guerra mondiale, quando il Dottor Steiner, su specifica richiesta, consentí la pubblicazione delle massime per l’edizione Farbige Hefte der Waldorf-Astoria: venivano allegate ai pacchetti di sigarette omonime destinati soprattutto ai soldati al fronte.

 

Mario Iannarelli, autore di queste Digressioni sul Calendario dell’anima di Rudolf Steiner, le introduce al lettore a partire dalla propria esperienza pluridecennale nelle prime pagine, in Per un’introduzione a quest’Opera non riducibile a logica umana: «Per quello che è la mia esperienza con il Calendario, pochissimi (nessuno di quelli che conosco) ne ha penetrato l’essenza. La frase continuamente proposta è: “I mantra devono essere solo meditati, non capiti intellettualmente. Essi parlano al cuore per come sono. È meglio non cercare di penetrarne il senso. Non serve”. Io invece, per decenni, ho cercato anche di afferrare il filo ritmico/temporale che si dipana in essi, nel tempo dell’anno. So perfettamente che il mio approccio è difficile, e piú tempo passa e piú lo diventa, seguendo l’impoverimento dell’esercizio del pensare puro, senza il quale ogni divulgazione è velleitaria, e credo anche fuorviante. Il mio approccio è difficile, inizialmente quasi respingente, ma se si fa lo sforzo, almeno per un certo tempo, di entrare nella logica superiore dei ritmi viventi su cui poggia, allora quel Calendario davvero inizia a parlare al cuore del meditante, accomunando la sua anima a quanto discende in quella settimana dalle Sfere celesti. Io ne parlo dalla parte di chi ha iniziato a sperimentare quei mantra, non solo a comprenderli. Se dovessi cambiare qualcosa nella modalità di presentazione di quanto ho vissuto e vivo con il Calendario dell’Anima, allora rinuncerei. Chiedo comprensione e un po’ di fiducia a tutti i lettori».

 

Digressioni Iannarelli

 

Questo approccio risulta in perfetta aderenza con le indicazioni date da Rudolf Steiner nella sua Prefazione alla prima edizione: «Nel presente calendario annuale dell’anima, lo Spirito umano è concepito in modo tale da poter sentire nell’atmo­sfera delle diverse stagioni, di settimana in settimana, il lavorío della propria anima in immagine, attraverso le impressioni del corso dell’anno. Si è pensato ad una autoconoscenza che sente. Nei caratteristici versetti settimanali dati qui, questa autoconoscenza che sente può sperimentare, attraverso il tempo, il corso della vita dell’anima come un alcunché di atemporale. Sia detto espressamente che con ciò si è pensato ad una via di autoconoscenza. Non devono però essere date ‘prescrizioni’ secondo il modello di teosofi pedanti, bensí viene piuttosto additato il vivo lavorío dell’anima, cosí come potrebbe attuarsi. Tutto ciò che è destinato alle anime assume colorazione individuale. Proprio per questo ogni anima troverà la propria via a contatto con una via tracciata in modo individuale. Sarebbe facile dire: se vuol progredire di un tratto nell’auto­conoscenza, l’anima deve meditare com’è indicato qui. Ciò però non viene detto, in quanto la via individuale dell’uomo deve trarre incitamento da qualcosa di dato, ma non deve adeguarsi pedantescamente ad un “sentiero della conoscenza”».

 

Logos interiore

Marina Sagramora «Logos interiore»

 

Come suggerisce Kaspar Appenzeller, il Calendario dell’anima è una via di Iniziazione: facendo riferimento al ritmo temporale ínsito nelle massime in rapporto a Macrocosmo e Microcosmo. Dunque Calendario dell’ani­ma se i gradini settimanali si rivolgono all’esperienza animica, ma se trasformati in gradini annuali sperimen­teremmo un Calendario della vita fisica, e se trasformati in secoli/millenni ci troveremmo ad affrontare un Calendario della vita cosmica.

 

Sempre il tema di fondo è il Tempo/l’Atemporalità, su cui orienta Iannarelli: «Se il nostro Io potesse raffrontare le esperienze nel tempo (e quindi cozzare contro il tempo, oltre che contro lo spazio) conosceremmo il nostro karma. Il nostro compito, quindi, è passare dall’attuale esperienza dell’Io nello spazio, all’espe­rienza cosciente dell’Io nel tempo. Dopo Galileo che ha ‘rotto’ conoscitivamente la cupola dello spazio, è ora il tempo di ‘rompere’ il muro del tempo. In qualche modo, il Calendario dell’Anima di Rudolf Steiner può aprire a simili esperienze dell’anima».

 

Preghiera

Marina Sagramora «Preghiera»

 

La dimensione scelta per armonizzare le sue ‘digressioni’ sulle le 52 settimane del Calendario del­l’Anima è quella ciclica: «L’anno del Calendario dell’Anima umana è rappresentato da un andamento ciclico a lemniscata (simbolo dell’infinito ‘∞’), che ha un inizio ed una fine nel punto di incrocio non coincidenti tra loro, né spazialmente né temporalmente».

 

Punto di incrocio o di riflessione che divide a metà la Primavera nei versi della 1a settimana e della sua complementare 52a, e ‘complementarità polare’ che prosegue nei versi della 2a con la 51a, nei versi della 3a con la 50a e cosí via fino alla 52a con la 1a.

 

Ouroboros

Marina Sagramora «Ouroboro»

 

In questa polarità si possono sentire molte cose, scrive Rudolf Steiner nella sua Prefazione: «Ciò che l’universo manifesta nel corso del tempo, corrisponde nell’essere umano ad un moto pendolare che non si svolge nell’ele­mento del tempo. L’uomo può peraltro sentire la propria entità, dedita ai sensi ed alle percezioni sensoriali, come corrispondente alla natura dell’estate, intessuta di luce e calore. Mentre il fondarsi in se stesso e il vivere nel mondo del proprio pensiero e della propria volontà, egli può sentirli come esistenza invernale. Cosí ciò che nella natura si presenta in alterna vicenda temporale come estate e come inverno, si trasforma entro di lui in ritmo di vita esteriore e di vita interiore. Se però egli mette adeguatamente in rapporto il proprio ritmo temporale di percezione e di pensiero con il ritmo temporale della natura, grandi segreti dell’esistenza possono dischiuderglisi. In questo modo l’anno diventa archetipo dell’attività dell’anima umana e quindi una feconda fonte di conoscenza».

 

E che il Dottore avesse realmente ‘rotto’ il muro del tempo – secondo la felice osservazione di Mario Iannarelli – può essere serio indizio la 52a settimana presa dalla prima edizione del 1912: mentre tutte le altre, a partire dalla 1a (alfa), venivano caratterizzate con la data d’inizio e di fine settimana, la 52a (omega) era caratterizzata da un’unica data, il 30 marzo.

Tredici anni dopo, il 30 marzo 1925 fu l’ultimo suo giorno di vita terrena.

 

Andrea di Furia

 




 

Mario Iannarelli, Digressioni sul Calendario dell’anima di Rudolf Steiner

Editrice CambiaMenti www.cambiamenti.com

Il libro è corredato di 106 dipinti di Marina Sagramora.

Per ordinare: https://www.cambiamenti.com/digressioni-sul-calendario-dell-anima.htm

Anno di pubblicazione 2025             Pagine 306                    €  20,00