La posta dei lettori

Redazione

La posta dei lettori

letterinaDa questa mattina ho ripreso l’esercizio della percezione pura. Innanzitutto guardo fuori dalla finestra dell’ufficio perché ci sono vari pini molto belli. Poi ho un vasetto con una pianta grassa di fronte a me in ufficio e, in ultima istanza, vorrei osservare anche i cristalli o i sassi, anche piú volte al giorno. Dico come faccio: cerco di essere come uno specchio muto (di pensieri) e lascio che ciò che è visto si rifletta appunto senza interferire. L’altra sola azione è tenere lontani i pensieri disturbanti. Spero sia sufficiente.

 

Mauro M.

 

 

Quello descritto è il giusto modo di affrontare il lavoro interiore. La percezione pura è un esercizio che Massimo Scaligero non trascurava mai, neppure un giorno. Esso dona una carica di vitalità, soprattutto per chi vive e lavora in città, non a stretto contatto con la natura. Importante anche l’osservazione delle pietre, e ancor piú dei cristalli, perché aiuta a stabilire un rapporto fra la nostra anima di meditanti e l’intero cosmo che ci circonda.

 




 

letterinaC’è una domanda abbastanza difficile per la quale non ho mai trovato una risposta soddisfacente. Credo che sia esperienza comune per ognuno che si avvicina al mondo spirituale in maniera seria, di incontrare una forte presenza demonica nei suoi pressi (attraverso persone e circostanze, ma perfino nel mondo elementare). Se siamo d’accordo su questo, allora sorge la domanda: come mai una persona seria attrae cosí tanto l’attenzione da parte dei demoni? Chiaramente, se tutta l’umanità superasse gli Ostacolatori, non esisterebbe piú nessun mondo abitabile per loro, e quindi forse dovrebbero dissolversi tutti nel nulla. Ma siamo cosí tanti esseri umani! Che differenza fa, se uno in piú di noi scappa dalla Grande Maya? Allora, come mai cosí tanta attenzione per ogni singola anima che si sforza?

 

A. S.

 

 

Possiamo immaginare che ai demoni interessino poco quelli che già li seguono per decisione propria, e sono tanti oggi, tantissimi! Loro sono invece molto piú interessati a quelli che si volgono verso il mondo spirituale. Questo non lo sopportano. Hanno un compito, che è stato dato loro – diciamo, per cosí dire – dall’Altissimo. L’immagine del prologo in cielo di Mefistofele è paradigmatica. Il Signore chiede espressamente di tentare con ogni mezzo colui che Egli chiama “il servo mio”: il suo fedelissimo. Nella bella traduzione in versi di Vincenzo Errante, in italiano dice a Mefistofele: «Quello spirito ti affido. Strappalo via dalla sua fonte prima; portalo in basso, giú, sul tuo sentiero, se d’abbrancarlo ti riesca…». Una sfida che Mefistofele coglie con entusiasmo, perché sono le persone che lavorano ad approfondire conoscenza e spiritualità le prede piú ambite dall’Ostacolatore. Ogni anima che si svincola dalla Grande Maya può trascinarne con sé tante altre, anche con il solo esempio. Ricordo quando non si riuscivano piú a contenere tutti quelli che volevano partecipare alle riunioni di Massimo per ascoltarlo, e posso immaginare quante ce ne fossero, centuplicate, nel caso di Steiner. Un Iniziato può trascinare con sé, verso l’Alto, innumerevoli altre anime, ed è questo che i demoni vogliono bloccare!

 




 

letterinaNon so se è arrivata anche a voi la voce, che in rete continua da tre anni a circolare la seguente presunta “dichiarazione” di Rudolf Steiner sull’Ucraina: «L’Ucraina è il campo di battaglia anglosassone per il germe culturale russo. L’Ucraina è niente di piú e niente di meno che l’attuale teatro della lotta contro l’Europa centrale che va avanti dal 1914». A seguito di questa presunta dichiarazione è stata richiesta una conferma al Rudolf Steiner Archiv. La risposta è stata: «Una simile affermazione non è nota nell’Archivio Rudolf Steiner. Né nell’opera pubblicata (Opera Omnia e Contributi all’Opera Omnia di Rudolf Steiner) né si trova questo passaggio nei tre taccuini in cui siamo a conoscenza di una menzione dell’Ucraina: NB 101 (1918), NB 145 (1922), NB 339 (1907), La suddetta “dichiarazione” di Steiner è stata riportata anche su “Anthrowiki”: https://anthrowiki.at/Der_Kampf_um_den_russischen_Kulturkeim. La fonte indicata è: “Rudolf Steiner, annotazione nel quaderno 1918” e: “La seguente citazione è stata trasmessa da Hans Bonneval. Non è chiaro se si tratti di una citazione letterale o semplicemente parafrasata”. Una richiesta di informazioni al signor Bonneval ha rivelato che aveva ricevuto la “dichiarazione” anni fa da un “vecchio antroposofo” che gli era noto come affidabile. Il quale aveva “annotato” questa formulazione a Dornach, ma non aveva fornito ulteriori dettagli. Il taccuino del 1918 è stato poi esaminato di nuovo nella sua interezza nell’Archivio Rudolf Steiner e non è stato trovato alcun passaggio neanche lontanamente simile. È possibile che si tratti di una compilazione distorta o di una parafrasi fatta da terzi di una descrizione di Rudolf Steiner dei retroscena della Prima Guerra Mondiale in una nota non datata: lí, in relazione a una “costellazione attuale di poteri” che nasconde tutte le contraddizioni e gli interessi reali, si legge: “Soprattutto nasconde il fatto vero che la battaglia per il germe culturale russo si svolge tra i pluto-autocrati anglo-americani e i popoli dell’Europa centrale”. Né in questo passaggio né nell’intero documento si parla dell’Ucraina (Archivio Rudolf Steiner, NZ 5069, probabilmente dicembre 1917; riprodotto con facsimile in Zeitgeschichtliche Betrachtungen, vol. III, GA 173c, Basilea 2014, p. 264s). Sulla base delle nostre ricerche sull’opera e sul lascito di Rudolf Steiner, riteniamo chiaro che la dichiarazione in questione riprodotta sopra non cita Rudolf Steiner né letteralmente né analogicamente. La dichiarazione non è quindi autentica in questa forma. Dornach, 21 marzo 2022». Penso che sarebbe bene allertare i vostri lettori su questa false flag che continua a circolare in rete.

 

Sebastiano T.

 

 

Da parte nostra possiamo solo prendere atto di quanto dopo accurata ricerca ha dichiarato con molta precisione il Rudolf Steiner Archiv. Purtroppo accade che alcune persone credano di ricordare qualcosa in modo approssimativo, o per sentito dire, e attribuiscano ai Maestri frasi o pensieri che non hanno base certa. Queste affermazioni distorte circolano in rete e acquistano con il tempo e la consuetudine una valenza di verità conclamata. Cerchiamo dunque di non dare corpo a testimonianze fantasiose. Attraverso gli esercizi spirituali coltiviamo invece il “senso della verità”, che si forma con un metodico impegno nella disciplina interiore. Tale organo di percezione, ottenuto attraverso lo sviluppo delle forze superiori della nostra anima, permette di individuare con una certa esattezza in ciò che ci viene incontro quanto ci sia di vero e quanto sia invece di illusoria costruzione mentale.