Realizzare la volontà cosciente

Spiritualità

 

Realizzare la volontà cosciente

 

L'uomo interiore

 

Massimo Scaligero ne L’uomo interiore chiarisce molto bene come il pensiero immaginativo contingente sia in balía degli Ostacolatori, esposto ad ogni sorta di fantasticheria. Il profondo male cha sta soffocando gli uomini è questa incapacità che perdura, da troppo tempo invero, di risalire il fantasticare arbitrario, in ogni campo, per giungere al nocciolo da dove sgorga.

 

Finché permane questo servaggio del pensiero alla sua dimensione dialettica, la realtà risulterà sognata; qualunque approccio artistico, filosofico o culturale che sia, risulterà espres­sione sempre degli stessi demoni. Non ci sarà mai nessuna soluzione vera, nessun problema risolto, nessuna opera artistica vera creata. Tutto sarà una fantasticheria arbitraria che si avvolgerà su se stessa, usando mille modi, sempre diversi e sempre uguali, per esprimersi.

 

Non si tratta di eliminare il pensare quotidiano, o trascenderlo misticamente, ma di riportarlo alla sua essenza Divina, al Logos da cui ha origine, affinché da “fantasia” possa essere trasformato nella sua essenza di potenza creatrice e guaritrice.

 

Operazione, che per essere compiuta, richiede una dedizione assoluta, una volontà radicale.

 

Volontà d’azione, cosciente, costruita da un manipolo di ricercatori eroi che hanno riconosciuto nella Scienza dello Spirito e nei loro Maestri la Via.

 

Non vi è altro modo per evolversi, se non quello di sacrificare il pensiero ordinario sull’altare del Logos, arso da un volere forgiato coscientemente.

 

Quindi l’azione inizia con la volontà. Che però non è data, anche se può sembrarlo, ma deve essere creata. Non in una sola vita, ma attraverso un percorso evolutivo di piú vite, durante le quali la volontà, dal piú semplice istinto di sopravvivenza, viene forgiata verso una forma piú sottile ed interiore.

 

Aiutare a salire

 

Quando l’asceta riconosce il suo Maestro e la Via, raccoglie le forze di volontà sviluppate durante tutta la propria evoluzione, e le mette al servizio del Logos, proprio per sacrificare la propria natura, il proprio contingente pensare dialettico, per quell’operazione sacra prima accennata.

 

L’asceta, muovendosi in questo modo, non lavora solo per se stesso, ma aiuta, dona le proprie forze anche ai fratelli piú indietro di lui.

 

Cosí, mentre i ricercatori dello Spirito si dedicano all’evoluzione interiore attraverso esercizi e meditazioni che favoriscano la formazioni di forze spirituali, il resto degli uomini è invitato ad una sorta di Banchetto Divino a spartire i doni spirituali che vengono loro offerti.

 

Intanto seguono il loro cammino evolutivo formando le forze della volontà attraverso la soluzione ed il superamento delle difficoltà della vita.

 

Quando interviene una novità tecnologica che promette di “aiutare”, di sollevare gli uomini dalla fatica quotidiana, in realtà è solo un’illusione, che taglia fuori dall’evoluzione proprio chi ancora avrebbe bisogno di esercitare proprio quella fatica per prepararsi al futuro sviluppando una volontà.

 

AI e algoritmi

 

Questo è sotto gli occhi di tutti: a partire dalla famosa invenzione della stampa tipografica, cui ha corrisposto il declino della qualità dei testi stampati, fino ad arrivare al­l’odierna AI che rischia di togliere la capacità di comprensione della realtà relegandola ad un algoritmo.

 

Ad ogni invenzione si paventano le possibili ricadute sul piano materiale, in termini di occupazione e ricchezza. Al contempo però ci si incanta al cospetto della promessa di un futuro privo di difficoltà, e soprattutto ricco.

 

Ma sfugge sempre il vero inganno arimanico: privare l’uomo della sua vera arma: la volontà.

 

Nel prossimo futuro si prospetta che siano le macchine a decidere il nostro destino, la nostra cultura, la nostra arte.

 

Tutto si progetta che venga prodotto artificialmente con l’ausilio di algoritmi matematici, escludendo di fatto la creatività, l’innovazione, la genialità umana. È il sogno di Arimane, che spera di farci smettere definitivamente di pensare, relegando l’uomo ad una realtà d’automa.

 

Vorrebbe portare al suo livello, ovviamente, quello che invece dovremmo trasformare in noi, portandolo verso l’Alto. E per paura che questo avvenga, cerca di toglierlo al nostro controllo.

 

Chi segue la Scienza dello Spirito, chiaramente, ha l’enorme responsabilità di aiutare con maggior forza chi ha meno strumenti per comprendere ciò che si vuole realizzare con questa soverchia tecnologia.

 

Le forze di volontà che sarebbero dovute nascere dall’impegno quotidiano in attività disciplinate e ripetitive, si sono rivoltate nell’opposto: istinto, caos, impulsi deviati.

 

I piú fragili, già a questo livello, non hanno retto e sono stati trascinati nel declino sub-umano: se ne vedono i segni, si cominciano a riconoscerne gli esseri.

 

Madonna-Regina

 

Bisogna prepararsi a questa alzata di tiro dei demoni che si celano dietro l’intelligenza artificiale, quando la maggior parte degli uomini, smettendo di ideare, creare, pensare, decidere, organizzare, se pur a livello piú basso, avranno difficoltà ad elevarsi e quindi potranno essere maggiormente trascinati nel demoniaco.

 

Con il lavoro interiore lo spiritualista dovrà cercare di bilanciare il disordine crescente con soverchie forze di pace e di quiete, cui tutti possano aggrapparsi per essere aiutati verso il loro cammino spirituale.

 

Che questa Pasqua possa veramente essere nel segno di un futuro nel Logos, come simbolo del serpente sconfitto, dell’Iside ritrovata, liberata!

 

 

Massimo Danza